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sabato 18 giugno 2022

Haeretica - La storia del XX secolo à la Murasaki

Foto molto famosa e molto suggestiva sulla fine della seconda guerra mondiale.
Pare che sia un po' ricostruita in laboratorio, come del resto capita spesso per queste foto simboliche
Quando mi sono ritrovata in cattedra a insegnare storia vantavo* una preparazione tutto sommato accettabile nella storia antica, decorosa nella storia moderna e più che rispettabile per la storia medievale. Ma una volta varcata l'unificazione dell'Italia, entravo in una zona oscura dove rabberciavo malamente chiacchiere di casa, scampoli di vaghi ricordi e una ricerca sulla rivoluzione russa fatta per l'esame di terza media - per dirla in sintesi, facevo abbastanza pena. A parziale scusante va detto che, quando andavo a scuola, di solito ci si fermava alla prima guerra mondiale perché quel che veniva dopo era troppo recente.
Quando ho cominciato a insegnare però era stata avviata la sana consuetudine di dedicare il terzo anno delle medie al Novecento - o, più esattamente, alla prima metà del Novecento. Alla fine degli anni 90 del secolo scorso infatti valeva ancora la scansione in cui ero cresciuta: finisce la seconda guerra mondiale ed entriamo nel mondo contemporaneo, quello dove abitiamo tuttora. Il mondo viene sistemato, l'Africa decolonizzata si avvia verso un futuro radioso, come tutto il Terzo Mondo, mentre il mondo occidentale - il nostro - è ben ordinato su due blocchi contrapposti, ovvero capitalisti vs. comunisti, e qui ci fermiamo, in una paciosa stabilità interrotta solo da qualche conflitto rigorosamente al di fuori del nostro tranquillo giardino.
Intorno al 1990 il comunismo (in Russia) finì e l'idea era che ben presto anche loro sarebbero entrati nel Mondo Occidentale. Qualche buontempone anzi azzardò che la storia fosse finita**.
In realtà il mondo prese una strada diversa ma i contemporanei mainstream sembravano non accorgersene. Succede, quando ci sei in mezzo, ed è il motivo per cui non conviene fare la storia troppo recente a scuola: non sai come inquadrarla, meglio che i ragazzi cerchino di fare quel che possono con mezzi propri, perché alla fine è la loro storia, e sono loro che la faranno.
Quindi i manuali ci raccontavano la decolonizzazione e la Guerra Fredda in un paio di capitoli, fatti con qualche difficoltà perché le Terze, già a metà Aprile, cominciano a perdere colpi e si concentrano sull'esame dando per scontato che i programmi siano finiti, e a quel punto eravamo nell'oggi, sorvolando con mirabile pudore sulle guerre jugoslave, le guerre in Cecenia eccetera.

Siccome sono una personcina coscienziosa non mi limitai a vivacchiare preparando le lezioni di storia di Terza sui manuali, ma decisi di migliorare le mie conoscenze storiche sul mondo moderno; a tale nobile scopo ogni estate mi prendo in biblioteca qualche tomo abbastanza blasonato appunto sulla storia del Novecento, così come pazientemente, briciola su briciola, mi sono costruita qualche po' di competenza geografica. 
Cominciai anche a ricamarci su: la Storia, come la Bellezza, è negli occhi di chi guarda e le prospettive mutano col mutare del mondo contemporaneo. Sui manuali di storia però siamo sempre inchiodati alla scansione che usava quando le medie le frequentavo io, ormai mezzo secolo fa. In sostanza, siamo ancora tutti orfani della Guerra Fredda - una roba riposante, per chi non sta in politica ad alti livelli, e piena di confortanti certezze. Tanto era confortevole, quel caldo guscio, che ancora non riusciamo a convincerci che sia finita e soprattutto che da quando è finita il mondo è cambiato; e da questo, sospetto, derivano i vari "nostalgici"*** del comunismo e del fascismo. Il più attaccato tra tutti a questo mondo ormai morto e sepolto, disgraziatamente, al momento ha il potere assoluto in Russia e sospetto sarebbe un paziente molto interessante da studiare per un team di psicanalisti****.
Leggendo tutta quella roba sulla storia del secolo scorso però mi è anche venuto un dubbio: non sarà che la partizione su cui noi insegnanti e i nostri più o meno amati manuali siamo abituati a lavorare andrebbe rivista?
In generale si dà per scontato che il Novecento sia stato un secolo breve, iniziato con la prima guerra mondiale e finito con la caduta del muro di Berlino. Ma forse l'avvenimento da cui nasce tutta la storia del Novecento non è la prima guerra mondiale, bensì la rivoluzione russa, e non ha ancora esaurito la sua spinta propulsiva (anche se si spera la esaurisca adesso. Purtroppo è ancora tutta da vedere).
Andiamo per ordine. La prima guerra mondiale si distingue da tutte le guerre precedenti per essere stata un inqualificabile massacro in grande stile dove una intera generazione venne trucidata. In realtà questo vale soprattutto per alcuni paesi d'Europa; di fatto per come la vedo io è stata una delle tante guerre che l'Europa da secoli riteneva suo dovere fare a scadenze irregolari per decidere chi era più forte di chi - la serie, credo, viene inaugurata dalla Guerra dei Cent'anni e mi sembra che la Francia se le sia fatte assolutamente tutte - dissanguandosi a tempi lunghi perché, di fatto, nessuno era mai davvero molto più forte di nessuno. Siccome c'era stata anche la seconda rivoluzione industriale le armi erano diventate molto più efficaci ed efficienti e fecero molti più danni del solito. Questa volta però era coinvolta anche la Russia (che se non altro ai tempi della Guerra dei Cent'anni si faceva i fatti suoi) che non resse all'impatto e fece una rivoluzione, anzi due perché la prima non aveva sortito l'effetto sperato, ovvero far uscire la Russia dalla guerra.
La seconda rivoluzione russa, quella comunista, cambiò tutto. I capitalisti adesso, avevano il Nemico alle porte di casa. Ed erano terrorizzati. 
Prima di tutto finanziarono la guerra civile russa. Ma persero, e la Russia, per quanto malconcia, continuava ad essere comunista.
Poi venne il fascismo - un movimento che sarebbe rimasto un po' dov'era se non fosse stato abbondantemente foraggiato da questi miei generici "capitalisti" che volevano a tutti i costi che i comunisti e i socialisti si dessero una calmata. Disgraziatamente (o per fortuna, chissà) a capo del movimento fascista c'era un tale che aveva un certo talento per la politica e molti sogni nel cassetto, e inventò un nuovo modello di stato che attingeva anche a certi stilemi comunisti dell'epoca. L'esperimento venne guardato con molto interesse in varie parti d'Europa e anche dal celebre imbianchino austriaco - che aveva idee piuttosto particolari sugli ebrei, colpevoli di essere contemporaneamente troppo ricchi e troppo comunisti***** ma che non combinò poi 'sto granché fin quando i miei generici "capitalisti" (e nobili) tedeschi non decisero di finanziarlo abbondantemente perché impedisse ai comunisti di allargarsi troppo, quando in Germania arrivarono le ripercussioni di quella che chiamiamo "crisi americana del 29" ma che in realtà scosse buona parte del pianeta. Anche l'imbianchino austriaco aveva un sacco di sogni nel cassetto, e spesso viene ricordato per la storia della razza superiore e dello spazio vitale della Germania, ma venne finanziato soprattutto perché voleva fermare i comunisti tedeschi (e allargare di parecchio la Germania). Finì come finì, con la foto di un soldato russo che in piedi sul Reichstag di Berlino, in mezzo a un mucchio di macerie, sventola la sua bandiera con la falce e il martello simboli del comunismo, e che non manco mai di far vedere ai miei alunni spiegandogli che gli ideali, se perseguiti con troppa determinazione, possono portare a effetti del tutto imprevisti, e che se Hitler non si fosse preoccupato troppo di fermare il comunismo la bandiera comunista probabilmente non avrebbe mai sventolato sul Reichstag. Allo stesso modo probabilmente senza la rivoluzione russa l'Europa dell'Est (che guardava alla Russia con una certa preoccupazione, probabilmente non legata solo a questioni ideologiche) non avrebbe avuto tanta fretta di dotarsi di regimi più o meno nazisti.
Finita la seconda guerra mondiale il mondo venne chiamato a scegliere da che parte stare e in molti decisero di approfittare di quella curiosa partita a due per farsi finanziare da una parte o dall'altra (a volte cambiando più volte con una certa disinvoltura). Nel frattempo gli Stati Uniti avevano sviluppato verso il comunismo una vera e propria isteria che li spinse a finanziare colpi di stato militari a destra e a manca per ostacolare l'ascesa di governi "comunisti" anche dove si sarebbero probabilmente potute trovare soluzioni molto più tranquille ed economiche. Inoltre gli Stati Uniti scoprirono che avere un Grande Nemico era estremamente comodo, tanto che, dopo la caduta del comunismo in Russia, ritrovandosi improvvisamente orfani di nemici si precipitarono sul primo Potenziale Nemico che passava di lì per caso e si misero a combattere il Terrorismo Islamico con una serie di operazioni militari una più dissennata dell'altra che sortirono sul Terrorismo Islamico l'effetto di un maraviglioso balsamo ricostituente******.
Ormai la Guerra Fredda è da tempo finita, ma le sue conseguenze rampollano ancora per ogni dove, insieme a gran copia di arsenali militari in gran parte scaduti (...forse...). E sarebbe il caso di trovare un ordinamento mondiale un po' più razionale e smetterla con le guerre, che al giorno d'oggi costano davvero troppo per qualsiasi stato, per quanto florido. 
Qualcuno dirà che anche i fabbricanti di armi hanno diritto a campare e sono d'accordo - tuttavia tutta quella splendida tecnologia che sta dietro alle costosissime armi moderne potrebbe magari essere impiegata con maggior costrutto in altri settori, parimenti produttivi e redditizi.

* in cuor mio, non è che passavo il mio tempo a vantarmene pubblicamente
** sì, lo so, è una roba che è stata presa sul serio, come lo Scontro Tra Civiltà. Il perché non lo so. Non ho mai letto niente su queste due teorie, mi sono sempre parse entrambe assolutamente folli
*** uso le virgolette perché nella gran parte dei casi si tratta di gente che del fascismo e del comunismo ne sa meno del mio servito di bicchieri. Entrambe le dottrine oggi sarebbero del tutto impossibili da replicare, appunto perché il mondo è cambiato.
**** i soli che potrebbero capirlo, perché anche la psicanalisi classica è abbastanza ancorata a un mondo piuttosto lontano nel tempo.
***** e questa non l'ho mai capita bene. Il tutto è stato mirabilmente riassunto da Umberto Bossi nel celebre "complotto demoplutogiudaicomassonico".
****** di quest'ultima teoria mi guardo bene dal parlare in classe, in quanto rientra nella categoria "opinioni personali di cui si discute il libertà in salotto con gli amici dopo una buona cena sgranocchiando cioccolatini".

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