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giovedì 25 febbraio 2021

"Tanto gentili e tanto onesti paion" parte terza (e, si spera, ultima)

                              


Durante le due settimane della Misteriosa Scomparsa della prof. Plusdress infiniti insegnanti, di ventidue che siamo, sono mancati per i più validi motivi, e dunque  la Terza Brillante si è ritrovata ad andare avanti parecchio a sostituzioni con lezioni più o meno improvvisate. Non le mie, naturalmente, ché anzi ho approfittato della situazione per intensificare i lavori soprattutto a Storia, e particolarmente con quella parte interminabile del programma che riguarda il periodo tra le due guerre mondiali.
Quel Venerdì avevo deciso di sbrogliare il Fascismo - o meglio, l'arrivo del Fascismo fino al 1929. A tal scopo mi ero ben studiata le sedici pagine che il manuale gli dedicava e avevo riassunto il tutto in una rapida lezioncina, senza perdermi troppo nei dettagli e nelle cause perché, infine, la causa principale è riconducibile secondo me alla paura che le classi dirigenti avevano del Malefico Contagio Russo. E dunque, una oretta di spiegazione, due chiacchiere, qualche esercizio di ripasso dal libro e poi via verso la crisi del 29.
Armata di queste buone intenzioni entro in classe alla quinta ora e scopro che quel giorno c'erano sette alunni sette.
Chiamasi forca di gruppo, è antica e nobile istituzione, serve (tra l'altro) anche a mandare sulle furie l'insegnante di turno ed è praticata anche dalle classi più integerrime.
Che fare?
Ho fatto un bel sorriso, ho aperto il libro e ho spiegato ai sette presenti che lo spettacolo doveva andare avanti e che quindi avrebbero goduto della mia lezione sintetizzata ma che gli assenti, ohimé, non avendo potuto beneficiare di tanta beatitudine, si sarebbero visti costretti a studiarsi le sedici pagine, e nella lezione seguente avrei interrogato solo loro, gli assenti, anche se nelle mie intenzioni non c'era inizialmente quella di interrogare alcuno, fiduciosa che il rifrullo di What'sUp avrebbe provveduto a riferire tutto ciò.
E' seguita la lezione, l'assegnazione dei compiti (che i presenti non erano tenuti a fare) eccetera.
Si chiama Ritorsione, e di solito si risolve in una pioggia di quattro, in molti sguardi stupiti e in una selva di dichiarazioni che loro non sapevano, che non avevano capito, che non avevano potuto perché erano a Parigi, a salvare il mondo, a intavolare trattative per la pace in Medio Oriente per ordine dell'ONU eccetera.
Così non è stato.
Il Lunedì seguente i due terzi forcaioli della Terza Brillante si sono presentati con gran copia di giustificazioni che li volevano assenti per banali "questioni famigliari" non meglio definite, e mi hanno scodellato sei ottime interrogazioni sulla nascita del fascismo, dove il voto più basso è stato 7+ e il più alto 9.
Poi una ragazza ha detto casualmente che un giorno di vacanza ha fatto loro bene perché così si erano riposati, e gli altri hanno convenuto.
E nessuno ha mostrato la benché minima traccia di Pentimento, o Contrizione - che mi sembra più che giusto.
La Terza Brillante è così, sempre molto edificante (tranne quando smonta banchi).

3 commenti:

Romolo ha detto...

In questi casi sei contenta perché sono preparati o dispiaciuta che la ritorsione non ha avuto i suoi effetti desiderati? Conoscendoti propendo per la prima ipotesi, però...^_^

Kukuviza ha detto...

ahahaha, ma dai, è andata bene alla fin fine! o avresti avuto maggior soddisfazione a sganciare giù 4? :D

Murasaki ha detto...

@ Romolo e Kuku:
Naturalmente sono rimasta più che soddisfatta per le belle interrogazioni!
Ma anche felicemente sorpresa perché di solito questo tipo di tentativi di recupero si risolvono in grandiosi buchi nell'acqua.
Invece Essi han fatto la forca collettiva MA poi hanno coscienziosamente studiato quel che dovevano - che è una insolita accoppiata, perché queste forche collettive di solito si concludono con uno sciopero altrettanto collettivo.
Sia chiaro che non ho rimproverato nessuno, solo chiesto che comunque prendessero atto dell'esistenza del fascismo in Italia al partire dal 1922 - che non è proprio un atto di accanimento scolastico, visto che la cosa ha un certo influsso su quel che succede dopo.