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giovedì 28 maggio 2020

Ricevimento Genitori, ovvero sugli Svantaggi della Didattica a Distanza

...perché certe volte tutto è davvero molto complicato
(L'autrice di questo bel disegno è Monokubo)
L'ora di ricevimento non è mai stata un peso per me.
Qualche volta ho dei genitori e qualche volta no, e qualche volta arrivano a intermittenza; ma non è mai tempo perso: in Sala Insegnanti c'è sempre qualche scartoffia da riempire, qualche chiacchiera da scambiare, qualche verifica da correggere o da preparare, qualche lezione da ripassare e, da quando curo la biblioteca, anche qualche scatolone di libri vecchi da riporre. Per male che vada, si può sempre aggiornare il registro o riordinare il cassetto. Se i genitori arrivano invece si fa conversazione, cercando di metterli a loro agio e allungando bene le antenne: c'è sempre tanto da imparare, conversando con loro, e non di rado si raccolgono gustosi aneddoti che serviranno a intrattenere famiglia e amici nelle lunghe serate d'inverno accanto al caminetto.

Per quanto ne so, al tempo del coronavirus la maggior parte delle scuole ha sorvolato con eleganza sulla questione del ricevimento dei genitori sospendendolo di fatto. D'altra parte ormai siamo in trappola e i genitori riescono a contattarci agevolmente via mail a qualsiasi ora del giorno e della notte, per tacere del fatto che siamo soprattutto noi a braccare loro in cerca delle nostre scolaresche disperse stanandoli con pazienza e aggirando con abilità qualsiasi intralcio legato a difficoltà di collegamento o carenza di supporti informatici. Insomma, tra tutti i difetti che si possono imputare alla Didattica a Distanza dobbiamo ammettere che non c'è quella di avere allentato il contatto con le famiglie degli alunni - con alcune, per lo meno.
Tuttavia, quando un rappresentante dei genitori ha chiesto che riprendesse il ricevimento,  la cosa è stata prontamente accordata - ma non certo condotta agevolmente.
Faticosamente è stato costruito un orario di ricevimento. Faticosamente sono state elaborate le procedure che, non ho capito bene perché, tiravano di nuovo in ballo il Registro Elettronico, dove a suo tempo era stato elaborato un sistema di appuntamenti da prenotare in una finestra di 48 ore - poniamo, se io ricevevo alle nove di Mercoledì essi dovevano prenotarsi nelle 48 ore precedenti, né prima né dopo, e invece per il ricevimento generale avevano una settimana MA a partire esattamente da mezzogiorno e che chiudeva il giorno prima e...
(Poi finiva sempre che qualcuno arrivava all'ultimo momento e chiedeva di essere ricevuto, di solito con successo. Oppure ti guardava con fare invitante, se per caso ti trovava in Sala Insegnanti e, come si suol dire "ci provava": sa, vedo che è libera/o, se potessi avvantaggiarmi... Non ricordo che abbiano mai incassato un no, anzi talvolta eravamo noi a sfarfallargli intorno chiedendo "Vuole venire anche da me? In questo momento sono disponibile" manco si trattasse di raccattare clienti per arrotondare la paga. Ma per una giusta causa si fanno anche le marchette).

Il Ricevimento a Distanza è una roba complicatissima e altamente ansiogena, almeno per me.
Alla scuola media di St. Mary Mead ora funziona che prima di tutto il genitore si prenota nei due giorni canonici nel registro elettronico nel vecchio registro, non su quello nuovo. Poi l'insegnante va a vedere sul vecchio registro elettronico, scopre che A, B, C e D si sono prenotati per parlare con lui e allora gli preparava un appuntamento sulla classe elettronica della piattaforma dandogli l'ora e una finestra di pochi minuti.
E ci sono così tante possibilità di sbagliare... posso sbagliare l'ora, la classe, fissare due appuntamenti in contemporanea e scoprirlo troppo tardi, sbagliare il giorno (queste ultime due le ho fatte davvero, anche se solo una volta per una) e ogni volta che il genitore di turno si presenta il sollievo è tale che sono già stanca e mi riesce difficile avviare una conversazione decente, sempre con l'occhio all'orologio per non sforare ché poi c'è quello dopo che aspetta.
Il genitore di turno, temo, non è molto più a suo agio di me, e anche lui/lei è abituato a climi più rilassati e a situazioni più agevoli. Ci tapiniamo un po', scambiamo qualche ovvietà, deprechiamo la situazione presente... niente a che vedere con un colloquio serio.
E non sempre va tutto liscio, perché la rete è instabile e talvolta infida e anche per loro ci sono ampie possibilità di sbagliare - e infatti qualcuno ha sbagliato e qualcuno si è trovato di punto in bianco senza banda.
Da ieri dovrebbe essere finito, vivaddio. E spero proprio di non ritrovarmici mai più.
Immagino che valga anche per loro.

3 commenti:

Hermione ha detto...

Nei miei ricordi di alunna, il ricevimento genitori era cosa semplice e consuetudinaria. Da genitore, adesso, mi pare che la questione si sia un po' complicata. Nella scuola elementare di mia figlia il ricevimento genitori è stato eliminato qualche anno fa senza spiegare il perché, lasciandoci la possibilità, in casi di necessità, di braccare le insegnanti all'uscita della scuola.
La scuola media del figlio, in tempi pre covid dava un'ora a settimane alterne (tipo dalle 10 alle 11 il secondo e quarto mercoledì del mese) previo appuntamento, tranne che nel mese in cui era previsto l'incontro scuola famiglia, che in quel mese lì non si potevano avere colloqui di mattina. E insomma, prima che ti fossi raccapezzato su quando come e perché chiedere l'incontro, il giorno fatidico ti era già scivolato tra le dita.
Dopo il covid va anche peggio, perché chi ha avuto necessità di parlare con i professori ha dovuto appellarsi alle rappresentanti di classe che hanno poi inoltrato la richiesta al professore indicato (non so se direttamente o tramite coordinatore di classe). Una roba, insomma, da far passare la fantasia...

lanoisette ha detto...

da noi l'abbiamo fatta semplice: il genitore contatta il prof via email e si accordano su modalità (telefonica o via Meet) e orario

Murasaki ha detto...

@ LaNoisette:
ecco, anch'io avrei tanto apprezzato una cosa del genere. Oltretutto, fra che metà degli insegnanti sono di paese, e un altro terzo è conosciuto da tempo perché ha avuto fratelli e cugini di tutti i gradi degli alunni attuali, fra che rappresentanti dei genitori e coordinatori si contattano non raramente, per tacere degli incontri al supermercato locale e al mercatino della settimana... insomma, non sarebbe stato come contattare un perfetto estraneo, ecco.

@ Hermione:
mah, anch'io ho sempre deprecato l'idea dei giorni alternati, non soltanto perché i genitori si confondevano, ma perché mi sarei certo confusa IO. Invece se so che Mercoledì alle 10.00 può arrivare qualcuno in cerca di lumi o portando lamentele, o anche solo per fare quattro chiacchiere in libertà sulla prole, Mercoledì alle 10.00 mi accampo in Sala Insegnanti e non corro rischi. E poi la gente ci ha da fare, chiedere permessi al lavoro, organizzarsi, guadagnare il pane da dare ai ragazzi in questione... Ai tempi del Covid comunque molti di questi intralci non c'erano, c'era una mail da cui l'insegnante non può scappare, insomma mi sembrava tutto più semplice.