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lunedì 6 gennaio 2020

Desideri per l'anno nuovo (il tuttologo sono me) e buona Epifania a tutti


L'anno nuovo ci ha portato una nuova Ministra per l'Istruzione.
Non so niente di lei, e nemmeno voglio saperlo. Il solo pensiero di un/a nuov* ministr* dell'Istruzione mi terrorizza e desidero solo correre uggiolando in qualche angolo oscuro, alzare il ponte levatoio e attizzare il fuoco sotto la pentola dell'olio-da-assedio. 
È così ormai da molti anni, più o meno da quando insegno. Quindi, almeno per il momento, niente di personale. Assolutamente.
Ne ho giù visti passare tanti, di ministri. Quelli che ricordo più volentieri son quelli di cui non ricordo il nome e che all'apparenza non hanno fatto niente di particolare.
La scuola è il mio lavoro e il mio comparto. Non ne ho nel complesso una opinione negativa, ma sospetto che sia un settore complicato da dirigere - altrimenti non si spiega perché tanta brava gente, probabilmente non sempre animata da pessime intenzioni, abbia fatto tanti disastri. Non farò nomi né esempi perché siamo ancora tutti di umore festaiolo e non voglio mandare di traverso il panettone a nessuno.
Tuttavia desidero rivolgere una piccola preghiera, tanto patetica quanto inutile, alla nuova Prescelta, che viene dopo un Prescelto che forse ha fatto bene a piantare tutto lì e a scappare viste le circostanze - o forse no, chissà.
Non sono piccoli punti dove si possa agire senza spese, al contrario della ricetta proposta tempo fa da un esimio Tuttologo, e non costituiscono una panacea che risolverebbe tutti i mali; ma secondo me aiuterebbero.

1) Si potrebbero avere delle scuole migliori?
No, non sul piano didattico, proprio migliori come edifici. Più belle, più spaziose, con aule più grandi,  bei giardini, locali gradevoli, un riscaldamento gestito da un bel termostato,  colori ben scelti. Edifici dove si entri volentieri. 
È mai possibile che quando le nuove leve sono fuori dalla scuola niente sia abbastanza bello per loro e tutto diventi scialbo, squallido e miserabile non appena si accostano al Mondo della Conoscenza?

2) Si potrebbe avere qualche custode in più?
Si va diffondendo la balzana teoria che i custodi sono inutili e basti appaltare a qualche cooperativa con personale malpagato il lavoro di pulizia dei locali. Ma i custodi non sono soltanto quelli che puliscono; fanno un sacco di altre cose e soprattutto sorvegliano. Con l'attuale fissazione maniacale che c'è sulla necessità di sorvegliare le creature anche quando sono al cesso sulla tazza - quando pur ce l'hanno, la tazza, e non è sempre garantito - diminuire i custodi sembra un'idea talmente cretina che non ci son parole per commentarla. La strada per l'intervallo in classe passa anche da lì, dai custodi in sottonumero.

3) Si potrebbe avere un sistema di reclutamento stabile?
Non dico per tutti i secoli dei secoli, ma un VERO sistema di reclutamento che resti fisso com'è per almeno quindici anni, con tappe rigorosamente scandite (poche, possibilmente, e rapide) che non porti inevitabilmente all'ennesima sanatoria dopo che hai tenuto i precari a precariare per cinque o dieci anni e improvvisamente decidi che vadano formati per un paio d'anni prima di entrare come titolari ma poi alla fine ti tocca farli entrare comunque perché sennò i sindacati - giustamente - ti fanno a fettine per poi essiccarti al sole e sbancano il bilancio statale a suon di ricorsi?
Una volta entrata in ruolo mi sono assolutamente disinteressata della questione, e tuttavia orrendi racconti continuano ad arrivare alle mie caste orecchie. Insegnare è un lavoro duro e faticoso anche quando lo fai male, non puoi farlo nei ritagli di tempo e con le poche energie che ti lascia il continuo frullo e rifrullo di Grandiosi Sistemi di Arruolamento che durano un anno e poi cambia tutto e si ricomincia da zero.

4) Si potrebbe fissare per legge l'incarico di coordinazione di una classe, possibilmente calcolando un  numero di ore realistico e retribuendolo di conseguenza?

5) Si potrebbe fare un sistema di reclutamento per Dirigenti Scolastici che non sforni una percentuale abnorme di pazzi incautamente lasciati a piede libero - magari impartendo ai candidati anche nozioni minime di galateo e di gestione delle risorse (sì, anche e soprattutto quelle umane)?

6) Si potrebbe gestire con un po' più di criterio la trovata dell'alternanza scuola-lavoro, che sulla carta sarebbe una gran bella idea ma che a conti fatti in buona parte dei casi si è ridotta ad una ignobile farsa che in alcun modo aiuta i giovinetti ad appropinquarsi al mondo del lavoro?
Il tempo dei ragazzi è prezioso e non andrebbe sprecato; inoltre non è bello mancargli di rispetto perculandoli per ogni dove (ma va anche detto che qui la colpa non è di solito delle scuole, che dovrebbero limitarsi a scegliere svogliatamente fior da fiore da un bouquet di offerte allettanti e ben confezionate, senza doversi preoccupare di parcheggiare in un qualsivoglia modo i loro iscritti).

7) Si potrebbe vietare per legge di modificare la formula degli esami dell'anno scolastico in corso?
E, soprattutto, si potrebbe perdere la deplorevole abitudine di mantenere la scuola tutta sull'orlo perenne di una crisi di nervi? I ragazzi, povere creature, meriterebbero un po' di riguardo. Non dico gli insegnanti, ma almeno gli alunni.
Insomma, qualcuno vorrebbe pensare ai bambini - anche a quelli un po' cresciutelli che fanno le superiori?

Domani ricomincia la scuola. Evviva la scuola.

8 commenti:

Gaber_Ricci ha detto...

Sul punto 6., riporto un mio antico convincimento: se i ragazzi non vengono pagati, possiamo smettere di chiamarla alternanza scuola-LAVORO? Il lavoro si paga; se così non è, siamo di fronte allo sfruttamento di un minore (nel caso "migliore") e ad una solenne perdita di tempo (nel "peggiore").

Per il resto, sostituendo "sanità" a "scuola" nella tua introduzione, si ottiene un testo validissimo per descrivere il mio ambito lavorativo...

Aliceland ha detto...

Condivido tutto, in particolare il punto 7. Tra l’altro cambiare le regole a gioco in corso è una cosa che fanno regolarmente (pensa al metodo di reclutamento) e che provoca grandissime frustrazioni e guerre tra poveri

Murasaki ha detto...

@ Gaber_Ricci:
I ragazzi, credo, vengono pagati in crediti, mentre i soldi li prendono gli enti - e sì, è una cosa di cui si dovrebbe un po' discutere, soprattutto nel caso in cui lavorano. Tuttavia in molti casi si tratta di un parcheggio, perché molte attività non le possono fare. Proprio qualche giorno fa sentivo un resoconto agghiacciante degli studenti mandati all'ospedale: d'accordo, non li puoi mettere a cambiare le flebo, almeno non al primo giorno, in pratica non li puoi mettere nemmeno a pulire i pavimenti perché c'è il protocollo di qua e il protocollo di là. Ora, a parte che a seguire un protocollo si impara, se te lo spiegano con cura - ma se davvero ritieni rischioso sguinzagliare gli studenti nelle corsie allora non li prendi e lasci che gli trovino qualcosa che possa servirgli.
Mi addolora davvero molto che le mie richieste per la scuola, dettate dal classico buonsenso della casalinga di Voghera (chiunque ella sia) siano applicabili anche all'ambiente della medicina - che, come sai, è un settore che apprezzo molto e che tengo in grandissima simpatia, specie da quando mi ha permesso di riportare la pelle a casa restituendomi salute e vitalità.

@ Aliceland:
Non dirlo a me! Gli anni della SSIS sono stati tristissimi, sotto questo aspetto, e da allora hanno escogitato almeno un paio di altre demenziali strategie che si sono rimangiati poco dopo. Non ha proprio senso.

Pellegrina ha detto...

Per le cose che riesco a capire, come l’alternanza scuola-lavoro e soprattutto la manutenzione e la ristrutturazione degli edifici scolastici e in generale pubblici non potrei essere più d’accordo.
Gli edifici pubblici dovrebbero essere tenuti a specchio e chiunque entrasse li’ dentro dovrebbe sentirsi felice e disteso in un ambiente pulito, curato e accogliente.
Altro che risparmi: quella è la casa di tutti e dev’essere un luogo di benessere, meglio di un centro termale!

romolo ha detto...

E' un problema di risorse e di come vengono impiegate. Sono sempre troppo poche e soprattutto non sempre vengono fatte fruttare per quello che potrebbero. Detta questa ovvietà e cui non credo si possa radicalmente porre rimedio, ci sono cose tipo l'alternanza che dicevi che non dipendono da contesti economici e quindi potrebbero assolutamente essere migliorati. Innanzitutto indirizzando le attività su percorsi coerenti con il corso di studi: è così difficile pensare che un liceo classico dovrebbe prevedere delle attività lavorative differenti da un istituto tecnico? Sembra banale, ma non lo è. Al liceo di mio figlio (scientifico) l'alternanza è sempre coincisa con la gita all'estero: se non altro non hanno perso ore scolastiche. Peccato che così hanno costretto anche chi non voleva (o non poteva economicamente) andare in gita, ma va be' tutto non si può avere. Anche il discorso dei cambiamenti in corso d'opera (anno che frequenti, esame che trovi, chiosando un vecchio proverbio) mi sembra una follia a cui si potrebbe/sovrebbe porre facilmente rimedio. Ma come ha scritto già qualcun altro, purtroppo, non è solo la scuola che soffre di queste scelte irragionevoli. Non perdiamo la speranza, buon anno amica mia!

Pellegrina ha detto...

Con tutto il rispetto, quella delle “risorse” è la più colossale mistificazione degli ultimi due secoli a cui abbocchiamo come beoti, senza volerci chiedere né da dove venga questa baggianata, né perché, né a vantaggio di chi vada, perché crediamo di sapere che sia vera senza avere in alcun modo verificato il senso né il modo in cui ci viene spacciata.
No, non è un problema di “risorse”.

Murasaki ha detto...

@ Pellegrina:
d'accordissimo per quel che riguarda gli edifici pubblici. Quanto al problema delle risorse, tanto per cominciare andrebbero impiegate BENE, quelle che ci sono (appunto costruendo luoghi gradevoli eccetera). E poi e poi, per la scuola si dovrebbero comunque trovare. E, una volta trovate, impiegarle con attenzione. Garantisco che le numerose corsie di ospedale che ho visitato negli ultimi tempi sono molto, molto più gradevoli e comode di un ambiente scolastico medio, pur dovendo sottostare a molte più regole.

@Romolo:
Infatti, ci sono cose che sarebbero a costo zero (sospetto che l'alternanza scuola-lavoro costi parecchio allo stato) ma anche cose dove i soldi sono sprecati. Per esempio, il sistema di arruolamento è spesso inteso come un modo per foraggiare le università. Ma a quel punto, vuoi controllare un minimo che le cose siano fatte bene? Sui corsi dio foprmaxione per insegnanti ho sentito raccontare (e vissuto) cose che voi umani eccetera.

Eva ha detto...

ECCOMI!Ci sono..e concordo su tutte le richieste.