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lunedì 18 novembre 2019

Siam giunti, ecco la torre dove di stato / gemono i prigionieri (post sulle forme di didattica innovativa)

In questi giorni gli insegnanti di St. Mary Mead sono lievemente irritati (e io molto più della media)


Non so perché, ma i Dirigenti Scolastici da noi non durano mai a lungo: pochi anni e spariscono nel nulla. La Preside Reggente, che tutto sommato non ha lavorato male, è andata in pensione l'anno scorso accompagnata dal tradizionale mazzo di fiori con regalino e tutti eravamo assai curiosi di vedere cosa sarebbe arrivato di nuovo, ché ormai il concorso per Dirigenti Scolastici stava sfornando le prime mandate.
A Settembre è arrivata una simpatica signora che ci ha ammanito un bel discorsetto: lei era per il dialogo, solo per il dialogo, la sua porta sarebbe stata sempre aperta per noi, voleva conoscerci, voleva capire, voleva collaborare...
Già questo avrebbe dovuto metterci sull'avviso. Ma noi siamo una scuoletta di provincia, con insegnanti assai ricchi di buona volontà ma un po' sprovveduti, e insomma abbiamo abboccato come tante carpe.
Dopo i primi sopralluoghi Cornelia Caramell ha osservato che c'era stato un certo calo negli iscritti. Qualcuno aveva provato a farle notare che la notizia dei nuovi, Grandi Lavori di ristrutturazione della scuola e la prospettiva di veder passare ai figli un anno nei container poteva avere avuto una qualche responsabilità nella decisione di certi genitori di non iscrivere da noi la loro prole. Lo spettro dei lavori si era poi allontanato, venendo sostituito dalla prospettiva di un misterioso Cappotto Sismico (?!?) che dovrebbe essere eseguito durante la prossima estate, ma c'è il caso che qualche genitore non avesse avuto troppa fiducia nella reale conclusione dei lavori durante l'estate, e chissà se tale sfiducia si rivelerà davvero infondata, alla resa dei conti.
Qualcun altro invece sosteneva che molti avessero deviato verso Pietraforata (da sempre la nostra grande rivale per le iscrizioni) perché lì si faceva scuola con la didattica DADA.
"Icchell'è i' Dada?" è stato chiesto da più parti da noi insegnanti campagnoli, che al più ricordavano il leggendario Dadaumpa delle gemelle Kessler


Le spiegazioni sono state piuttosto vaghe.
"Funziona come il sistema inglese, l'insegnante sta fermo e si spostano le classi".
"Ah, come in Harry Potter".
"E poi si usa una didattica laboratoriale".
"Ah..." (cosa sia esattamente una didattica laboratoriale nessuno di noi l'ha ancora capito bene, anche se in effetti abbiamo un laboratorio scientifico che è laboratoriale assai e un po' di laboratori sparpagliati, uno pure per la cibernetica, di cui viene fatto grande uso).
"Capisco che ai ragazzi faccia piacere essere loro a spostarsi" osserva alla fine qualcuno "Ma non mi sembra poi questo gran cambiamento. Possibile che sia tutto qui?"
Chiediamo dunque un po' di materiale esplicativo alla Preside Cornelia, che ci manda un quartetto di pagine che spiegano che DADA è buono, bravo e bello e rappresenta la soluzione a tutte le difficoltà di apprendimento, le quali al suo arrivo spariscono per incanto. Scopriamo anche che si mettono i banchi in posizione diversa, a gruppi.
Il tutto ci sembra un po' autoreferenziale e non ci chiarisce affatto le idee.
Nel frattempo qualcuno ha raccattato un po' di informazioni dai colleghi di Pietraforata, che, scopriamo, per imparare a far spostare i ragazzi hanno fatto tre anni di formazione.
"Tre anni di formazione? Ma la Cornelia vuol cominciare l'anno prossimo".
Certo, per imparare a far spostare i ragazzi qualche mese dovrebbe essere più che sufficiente, ma in molti di noi alberga il sospetto che la didattica DADA comprenda anche qualcosina in più.
Ciò nonostante al Collegio votiamo per il DADA dall'anno prossimo. Qualcuno però è perplesso. Molto, molto perplesso.
In quel Collegio, detto per inciso, la Preside Cornelia ci annuncia anche l'arrivo di una circolare, molto dettagliata, sulla sorveglianza e la sicurezza.
Nessuno commenta, anche perché non abbiamo nulla in contrario alle circolari molto dettagliate, specie se ci aiutano a tenere i ragazzi al sicuro.
Un pomeriggio di pochi giorni fa me ne stavo buona buona nel mio cantuccio, tutta assorta a leggermi un libro sulla triste storia di Napoleone II, quando mi chiama la Referente di Plesso.
"Murasaki, ho spedito una circolare ma non a tutti è arrivata. Tu l'hai ricevuta?"
"No, ho aperto la posta alle tre e non c'era nessuna circolare" rispondo assai paciosa. La Responsabile è persona assai garbata e cortese e sarebbe una vergogna essere men che cortesi con lei.
"Te la rimando. È la circolare sulla sicurezza. Dice che da domani i ragazzi faranno l'intervallo in classe".
Segue da parte mia un ruggito informe accompagnato da una frase che non riporterò perché, davvero, era del tutto sconveniente per una dama hejan, sia per il contenuto lessicale sia, soprattutto, per l'intonazione della voce e il volume della suddetta. Come sempre in questi casi, le gatte mi guardano perplesse ma non troppo preoccupate.
"Ma non si dovrebbe cominciare il DADA l'anno prossimo?" articolo quando alla fine ritrovo una barlume di autocontrollo.
"È quel che le ho detto, ma mi ha risposto che è anche meglio, così i ragazzi si abituano ad essere responsabili".
"Ma ci prende per il culo oppure ci prende per il culo?" mi informo. Considerando le circostanze va riconosciuto che è stata una risposta davvero signorile ed educata.
D'altra parte mi rendo conto che la cortese Referente sia rimasta troppo spiazzata per risponderle nell'unico modo possibile, ovvero che non era il primo di Aprile.
"Non lo so" ammette la Referente "Comunque ho pensato di avvisarti. Qui sul gruppo stanno dicendo di tutto, e tra l'altro i genitori non sono stati avvisati anche se la circolare sarebbe indirizzata anche a loro".
"Quindi domani alla prima ora i poverini si sentiranno dire che sono murati vivi nella classe e nessuno di loro sarà minimamente preparato alla notizia?" mi informo.
"Sì, più o meno dovrebbe andare così" conferma la Referente. Certo, in un paesello come St. Mary Mead, con due insegnanti che sono pure genitori, la possibilità di una fuga di notizie è piuttosto consistente, ma questi son dettagli.

A quanto ho capito il gruppo degli insegnanti su What's Up è incandescente, e per la prima volta rimpiango di non farne parte. D'altra parte, cosa ci potrei trovare se non ululati di indinniazione seguiti da altrettanto indinniate repliche? Provo a telefonare a un paio di colleghe con cui mi sento particolarmente in sintonia ma trovo misericordiosamente occupato. E dopotutto, cosa potrebbero dirmi se non che sono indinniate eccetera eccetera? Per il momento le cose stanno così e basta.
Non mi preoccupano le reazioni dei ragazzi: non se la prenderanno con me visto che non spenderò nemmeno un quarto di parola in difesa della circolare ma anzi aprirò loro il mio cuore senza infingimento alcuno ed esporrò senza remore i vari dubbi legali, oltre che educativi, legati a quella che ai miei occhi sembra una scelta del tutto sconsiderata, sia nei modi che nei tempi.
Esistono scuole che fanno fare l'intervallo in classe, anche dove c'è l'orario di sei ore per mattinata. Non a caso, sono scuole dove spesso la disciplina è piuttosto difficile da tenere (classico caso del serpente che si morde la coda). Ma se non altro, i genitori che iscrivono lì i loro figli sanno che c'è questa regola e implicitamente la accettano. I nostri hanno iscritto la loro prole ad una scuola dove vige una disciplina piuttosto soft, per antica tradizione, e dove la progressiva riduzione dei custodi e delle ore a disposizione ha finito per incoraggiare l'uso dei ragazzi come corrieri - per avvisare che qualcuno si è sentito male, per chiedere una riga una squadra una penna un pennarello bordeaux a strisce giallo senape una calcolatrice tre fotocopie per chi ha dimenticato il libro a casa  chiamare il prof. Jorge perché non parte la LIM e per tutta l'infinità di casi dabili in cui in classe si presenta un problema. In più abbiamo una buona parte dei contenitori per la raccolta differenziata in corridoio, la biblioteca dove alla terza ora i ragazzi possono andare a prendere e restituire libri, le raccolte per i buoni dei vari supermercati - e naturalmente c'è l'andirivieni dei ragazzi in bagno, che certo non può essere risolto con la demenziale procedura di far uscire i ragazzi uno per volta nei dieci minuti di intervallo, anche perché per alcune classi i bagni sono relativamente lontani. Poi ci sono pure io, che talvolta quando vedo un alunno un po' troppo effervescente lo invito ad andare in corridoio a farsi un paio di vasche su e giù e rientrare quando si sente un po' meno esagitato (non sono l'unica, ed è un piccolo accorgimento che ho trovato molto efficace perché quando rientra l'alunno di turno è di solito molto più tranquillo e disponibile ad occuparsi dei fiumi della Ruritania o dell'incoronazione di Ermenegildo III). In conclusione, gli alunni vanno e vengono nei corridoi e da ciò non risulta che a nessuno venga danno. Non risultano particolari incidenti, dall'inizio dell'anno non ci sono state risse né insulti né feriti o infortunati, se non per incidenti imprevedibili e del tutto involontari (e pochi anche di quelli). Non c'è stato insomma qualche evento che ci abbia spinto a prendere atto di una qualche mancanza di sicurezza, e il fatto che un povero bambino a Milano sia caduto dalla tromba delle scale della scuola è notizia che ci riempie di dolore e di angoscia, ma non ci risulta avere niente a che fare con noi. L'intervallo in classe, fino a pochi giorni fa, era una misura cui si ricorreva solo nel caso di (alcune) prove scritte o come grave punizione per fatti gravi. 
Questo modo di vivere la scuola fa parte del modo di vivere di St. Mary Mead, un paese  che come tutti i posti ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma dove non vige un gran culto dell'autoritarismo, anche se l'autorità in generale è piuttosto rispettata. E non è un caso che a quella scuola io sia abbarbicata come una cozza e intorno a quella scuola abbia organizzato la mia vita, a partire dalla scelta dell'abitazione.

Una decisione del genere mi contraria e irrita in estremo grado, prima di tutto per motivi professionali - faccio l'insegnante, non la guardia carceraria, e sono risolutamente contraria a qualsiasi novità che riduca il benessere psico-fisico dei miei amati alunni e gli impedisca di ascoltare le mie preziose lezioni con adeguata attenzione - ma soprattutto mi inquieta, perché l'impressione è di trovare alla guida della mia amata barchetta una scriteriata ignara delle leggi, del buon senso e del viver civile. Non c'è stato il minimo accenno di condivisione, né con gli insegnanti, né con gli alunni né con i genitori - e quest'ultima è una mossa piuttosto pericolosa da fare, specie in un paese che sta meditando di iscrivere altrove i suoi cuccioli e dove i rapporti con i genitori in questione sono tutto sommato piuttosto buoni  e i genitori in questione si sono più volte frugati le tasche per finanziarci cose di non poco conto, ad esempio il nostro grazioso laboratorio di informatica. Al di là di tutte le chiacchiere sulla collaborazione, che vabbé son solo chiacchiere fatte per motivi di marketing, si poteva comunque con poca spesa fare qualcosa di meglio che sbattere nove insegnanti in classe a spiegare il nuovo arrivo di una regola che non condividono senza un filo di preparazione e un tentativo di comunicare preventivamente la bella pensata: di fatto la sostanza (ovvero "io so' io e voi nun siete un cazzo") sarebbe rimasta la stessa, ma almeno le più elementari regole di civiltà avrebbero potuto dirsi salve se per esempio una piccola circolare rivolta agli alunni fosse stata scritta e fatta girare il giorno prima dell'inizio di tale regola.

Io, comunque, a chiusura della piccola conversazione che è seguita all'annuncio della buona nuova, ho fatto guardare il video di Jailhouse rock. E siccome la versione classica di Elvis Presley l'ho già postata su questo blog, stavolta ci metto quella dei Blues Brothers.

11 commenti:

la povna ha detto...

Io sul DADA sono scettica. Mi spiego, non in quanto movimento degli alunni verso le aule, quello lo facciamo persino da noi in un plesso, e sostanzialmente secondo me non cambia nulla se organizzi bene e non cambia nulla se organizzi male. Sono modi diversi di intendere la gestione degli spazi, ciascuno dei quali ha dei vantaggi innegabili e altrettanto innegabili criticità. E' un po' come il concetto di continuità didattica: in alcuni sistemi educativi non solo non esiste ma viene teorizzata la bontà della discontinuità, e ancora una volta ci sono ottime ragioni, reali, per entrambe le posizioni.
Quello di cui diffido è invece il tono salvifico con cui i profeti di queste tranquille buone idee girano per l'orbe terracqueo propugnando il Verbo e cercando proseliti - perché, come tutto ciò che è in odore di fanatismo e assoluti, mi provoca l'orticaria. (E' successa la stessa cosa l'anno passato con il corso di formazione per il CLIL, 120 ore in cui ci hanno spiegato, peraltro attraverso una serie ininterrotta di lezioni frontali, che la lezione frontale era il male; e, boh, a me tutto 'sto pedagogichese, e sì, che di lezioni non frontali ne faccio davvero tanto, senza averle mai chiamate altro che "Oggi facciamo così e cosà", coi ragazzi, pur essendo perfettamente in grado di riportarle in perfetto didattichese con chiunque). Ma anche ammettendo per assurdo essere io una seguace fanatica di assoluti, mi sfugge il legame tra l'intervallo in classe e il DADA.
Invece, e concordo, non mi sfugge il legame tra l'intervallo in classe e i problemi di disciplina: noi ci accorgiamo subito se, in prima, abbiamo una classe nella quale prevalgono gli alunni che vengono da scuole con l'intervallo in classe, perché, mediamente, sono coloro che all'intervallo medesimo presentano una singolare e reiterata volontà di ululare galoppando per la scuola.

Porta pazienza: la vostra DS, come immagini, se ne andrà appena potrà.

Romolo ha detto...

Il modo è sostanza. Purtroppo chi non lo capisce è difficile che riesca a capire i danni che fa non rispettando questa semplice equazione. Non ti invidio, amica mia, speriamo che vada a fare danni altrove!

Melchisedec ha detto...

I DS che millantano abilità dialogiche e dialettiche solitamente operano in senso contrario rispetto a quanto dichiarato. Non so se sia peggiore un DS che non mette radici o uno che si abbarbica ad una scuola stravolgendone i connotati. Per fortuna ne esistono anche saggi, ma son merce rara.

Pellegrina ha detto...

Avevo del tutto dimenticato questa favolosa scena.
E per fortuna che sono fuori in ogni senso dalla scuola!

Anonimo ha detto...

Posso permettermi di correggere (forse ) una prof? Se il riferimento all'inizio relativo alla preside sorridente e zuccherosa era alla professoressa malefica e altrettanto zuccherosa di Harry Potter il nome esatto è Dolore Umbridge; lo so perchè mia figlia mi ha obbligato a rivedere tutta la saga di Harry Potter con lei
Ora mi costringe a vedere Il Signore degli Anelli e relativi film di Lo Hobbit; so che poteva andarmi peggio, che poteva costringermi a vedere After...non mi lamento

Betty

Murasaki ha detto...

@ la povna:
Il tuo commento assai sennato mi è stato di grande conforto - e ho apprezzato molto il racconto delle lunghe lezioni frontali dove spiegavano che la lezione frontale è il Male. Mi è tornato in mente quando m ia madre raccontava che l'unica volta in cui si è addormentata a una conferenza, tale conferenza verteva sui modi di non annoiare gli alunni (e precisava sempre che quel giorno non era particolarmente stanca o simili, anzi era accorsa piena di sacro zelo onde trovare nuove strategie per non annoiare mai i suoi amati alunni).
Non so come sarà il DADA, ma il miuo cuore sospetta che sarà organizzato maluccio, e questo mi perplime. Solo che secondo me c'è qualcosa che non va quando la stessa persona, in assenza di gravi incidenti, nel giro di tre settimane propone il DADA e stabilisce l'intervallo in classe in una scuola che non l'aveva già da prima, e nei tre anni che passerà da noi non so quali altri disastri riuscirà ad escogitare. E in una scuola con l'intervallo in classe non mi ci ritrovo proprio. Staremo a vedere, perché per quest'anno altro non posso fare.
Molto interessante anche quel che mi dici sugli alunni che vanno alle superiori dopo aver fatto l'intervallo in classe alle medie. Molto interessante, e anche molto triste.

@ Romolo:
Grazie della solidarietà. Purtroppo per tre anni Cornelia è inchiodata qui da noi.

@ Melchisedec:
Per il momento Cornelia è abbarbicata qui per tre anni, e quanto a stravolgere mi sembra che abbia giù cominciato.
So anch'io che esistono DS bravi e capaci, ma qua non se ne vedono da diversi anni purtroppo.

@Pellegrina:
Purtroppo a me la scuola PIACE. E la mia scuoletta di paese mi piaceva in modo davvero speciale.

@ Betty:
Correggi quanto vuoi, ci mancherebbe! Ma forse i film non rendono giustizia a quel magnifico personaggio che è il Ministro della Magia Cornelius Caramell (Fudge, nella nuova traduzione che gli lascia il suo nome originale), uomo sempre pronto a pararsi il culo e assai deciso ad evitare le situazioni scomode infischiandosene dei problemi che può creare ad altri. Dolores Umbridge è una persona diversa, e paragonarla alla nostra attuale DS mi sarebbe sembrato ingiusto. Certo, decidere chi dei due è peggio è difficile, tuttavia noj credo che la nostra Cornelia alberghi il tradimento nel suo cuore ^_^

Pellegrina ha detto...

Eh, cujus commoda...

Kukuviza ha detto...

Non sapevo neanche che ci fossero situazioni in cui l'intervallo avvenisse in classe. Veramente a livello di carcere! Ma attualmente sei in quella situazione dunque? O qualcosa si è sbloccato?

Murasaki ha detto...

@Kuku;
sì, siamo sempre in quella situazione anche se le maglie si sono molto allentate. Non abbastanza, comunque, per fare dell'intervallo un rispettabile momento in cui i ragazzi si fanno un po' di cazzi loro. I colleghi nel complesso si sono adattati, ma io sto meditando la fuga. E odio la Preside con tutte le mie forze.

Pellegrina ha detto...

Se può giovare una fuga temporanea consiglio caldamente https://www.bnf.fr/fr/agenda/tolkien-voyage-en-terre-du-milieu questa. Buon anno!

Murasaki ha detto...

@ Pellegrina
Sarebbe bello davvero andarci! Mi domando se forse potrei almeno comprarmi il catalogo... Ormai la mia libraia è abituata a vedermi prendere di tutto e di più. Lo hai sfogliato? È fatto bene, che tu sappia?