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venerdì 18 gennaio 2019

Il problema dei tre corpi - Cixin Liu

Splendida copertina, una volta tanto, e pure pertinente.
Sarà perché è ripresa pari pari dall'edizione americana?   

Fantascienza cinese, nientemeno, ché non si dica che qua si leggono solo romanzetti inglesi.
Fantascienza cinese DOC, scritta da un cinese che tuttora vive e pubblica in Cina, non dal solito transfugo che si è stabilito negli USA o in Inghilterra; prima pubblicata in rivista a puntate, a partire dal 2006, poi raccolta in volume, poi nel 2016 tradotta in inglese e pubblicata negli USA, dove ha vinto il più prestigioso premio del settore, lo Hugo. A quel punto Mondadori si è mossa e nel 2017 lo ha portato anche in Italia, rispolverando per l'occasione la collana Oscar Fantastica col suo bel fondo argenteo in copertina.
E volendo parlare della copertina, possiamo dire che nella terza e quarta appunto di copertina ci sono due spoiler a cinque stelle, di quelli che sembrano un po' eccessivi perfino a me che notoriamente con gli spoiler sono di manica larga. C'è da dire però che il romanzo è talmente pieno di colpi di scena e bruschi cambi di prospettiva che i due grossi spoiler, situati rispettivamente a un terzo e a due terzi della narrazione, non spiegano poi molto e non anticipano la conclusione - che, e qui spoilero anch'io, si chiude su una inaspettata nota di ottimismo.
Non è un romanzo autoconclusivo, è il primo volume di una trilogia chiamata Il passato della terra; il secondo volume si intitola La materia del cosmo, il terzo Nella quarta dimensione, tutti pubblicati.
Il fatto che sia il primo volume di una trilogia spiega in parte la struttura piuttosto insolita del romanzo - ma qualcosa deve entrarci anche il fatto che si tratta, appunto, di un romanzo cinese e che quindi viene da una tradizione letteraria diversa dalla nostra. Naturalmente anche le scelte del singolo autore influiscono sulla struttura del libro e così ci ritroviamo un romanzo stranamente denso, quasi vischioso, molto ricco - tanto ricco che a tratti si rischia di ingozzarsi leggendolo - che comprende elementi di quasi tutti i generi (fantascienza, politica, sociologia, satira, storia, teologia, thriller, giallo, avventura, azione, formazione, divulgazione scientifica, fantasy, videogiochi e di sicuro ho dimenticato qualcosa) e riserva un colpo di scena o un capovolgimento di prospettiva serio all'incirca ogni dieci pagine nella sua seconda parte. E quanto alla prima... 

La prima parte ha un avvio apparentemente lento, come certi solenni attacchi d'organo e il lettore letteralmente non capisce dove si sta andando a parare, anche se si lascia volentieri catturare nel vortice della narrazione. Si inizia con la Rivoluzione Culturale cinese, e purtroppo non c'è niente di fantascientifico nella rivoluzione culturale cinese - caso mai, volendo proprio scomodare un genere letterario sarebbe forse possibile tirare in ballo l'horror.  
La rivoluzione culturale cinese fu infatti un momemto terribile  che divise non soltanto popolazioni, villaggi e amici, ma che spezzò anche nuclei familiari fino a ridurli in tante particelle separando coniugi, genitori e figli, fratelli e sorelle - chiunque insomma possa essere separato.
Tra le tante vittime di questo orrore c'è una dei protagonisti del romanzo, Ye Wenjie (un elenco dei personaggi assai chiaro e completo posto a inizio libro soccorre misericordiosamente il lettore occidentale che in mezzo ai nomi cinesi si perde con facilità) che dopo aver assistito impotente al totale disfacimento, anche fisico, della sua famiglia, rimane anni dopo intrappolata in un gioco di equivoci che la classifica tra i nemici del popolo. Siccome è una brava astrofisica si salverà grazie a una proposta di arruolamento nel misteriosissimo e mitico Progetto Costa Rossa, situato sul monte Radar. Unico inconveniente: se accetta non potrà lasciare mai più il monte Radar data appunto la segretezza del progetto. Ye accetta senza esitare (ma gli anni passano, le circostanze politiche cambiano, il Progetto Costa Rossa verrà smantellato e Ye il monte Radar lo lascerà eccome, e non certo per andare a stare peggio).

Tutto ciò costituisce una specie di prologo. Nella sedonda parte, ambientata nella Cina del terzo millennio 38 anni dopo (dove ancora le ferite della Rivoluzione Culturale emergono qua e là, con grande amarezza di tutti i partecipanti) incontriamo invece il secondo protagonista, Wang Miao, un ricercatore specializzato in nanomateriali afflitto da un misterioso conto alla rovescia che lo perseguita, e che finisce per trovare pace soprattutto seguendo un videogioco particolarmente evoluto, di quelli che richiedono una tuta speciale per essere giocati e che mostra le complesse avventure e la complessissima lotta per la sopravvivenza del pianeta Trisolaris - i tre corpi, scopriremo circa a due terzi del romanzo, sono i suoi tre soli che lo stesso pianeta per lungo tempo ha ignorato di avere e che lo mettono in una particolare situazione di instabilità che può finire soltanto molto male.
Unica possibilità di salvezza: trovare un pianeta dove la vita sia possibile e trasferirsi lì. E quale potrebbe essere questo pianeta? Sedetevi in un luogo tranquillo, concentratevi a fondo e spremetevi le meningi senza risparmio: ebbene sì, come in un qualsiasi cartone animato giapponese abbiamo gli alieni che, per sopravvivere, sono praticamente costretti a invadere la Terra. Solo che siamo in un universo altamente scientifico (come dimostrano le lunghe spiegazioni di cui è disseminato il libro e che la povera letterata di turno riesce a seguire in maniera molto... ehm... relativa) seppure anche assai quantistico, e nessuno ha ancora inventato né la curvatura di Star Trek né il comodissimo Salto nell'Iperspazio, e insomma anche agli alieni ci vorrà il suo tempo. Molto, molto tempo. Davvero molto tempo.
Ma nel frattempo hanno inviato Qualcosa sulla Terra che potrebbe.... e i terrestri dal canto loro potrebbero...
Il primo libro si chiude così, con una nota sospesa di catastrofe imminente e una di ottimismo, dopo un rutilare di effetti speciali nel finale davvero spettacolare. Ma una volta chiuso e concluso continua a insinuarsi nei pensieri del lettore, lasciandolo curiosamente inquieto, tanto che non trova pace finché non ne parla un po' in giro e medita perfino la folle idea di rileggerselo per assimilarlo meglio fin dall'inizio... insomma, è uno di quei libri che dà dipendenza.

Per concludere cito un passo che mi ha molto colpito per certe curiose risonanze con la situazione politica attuale italiana, pur venendo dalla penna di un cinese che lo ha scritto dodici anni fa. Quando su Trisolaris discutono su come intenerire la futura resistenza terrestre all'invasione, il Console Scientifico spiega al Principe:
"Il piano si concentra sull'enfatizzare gli effetti ambientali negativi dello sviluppo scientifico e suggerire alla popolazione della Terra la presenza di poteri sovrannaturali. Oltre a esacerbare le conseguenze disastrose del progresso, tenteremo anche di far leva su una serie di "miracoli", che useremo per costruire un universo illusorio inspiegabile dalla logica e dalla scienza. Tenendo vive queste illusioni per qualche tempo, è possibile che la nostra civiltà divenga oggetto di adorazione religiosa sulla Terra; a quel punto, il ragionamento non scientifico prevarrà su quello scientifico nelle menti degli eruditi umani, e porterà al collasso dell'intero sistema razionale".

Ringrazio di cuore Blog Senza Pretese, senza il quale non avrei mai nemmeno sentito nominare né il libro né l'autore, almeno a tempi brevi, e per me sarebbe stata una bella perdita.
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro a tutti buone letture che vi tengano piacevolmente compagnia mentre mangiate mandarini comodamente al calduccio sotto il kotatsu.

4 commenti:

Murasaki ha detto...

In realtà in italiano la trilogia è già stata pubblicata tutta. Provvederò a correggere il post appena possibile!

Senzapre7ese ha detto...

Felice di averti contagiata con la fantascienza cinese! Anche l'editore Future Fiction sta puntando sulla Cina (oltre che su tutte quelle realtà fantascientifiche periferiche rispetto al predominio anglofono) tra l'altro con traduzioni dal cinese. Ci sono già due antologie: Nebula e Sinosfera. Alla prossima!

Kukuviza ha detto...

Come posso adesso non leggere questo libro?

Murasaki ha detto...

@Kuku:
Infatti, io penso proprio che dovresti 😊