Il mio blog preferito

martedì 3 luglio 2018

Sigilli incompiuti e insegnanti scontenti

L'esame è finito, una volta tanto senza particolari sorprese. 
La Terza Amichevole l'ha affrontato senza tragedie, ma anche senza grandi risultati. Quasi nessuno ci ha sorpreso con effetti speciali: chi era bravo naturalmente ha fatto un buon esame (buono, non eccellente), chi era stato sciatto e approssimativo durante l'anno ha fatto un colloquio ai limiti del patetico: abbiamo dato una manciata di 5 ai colloqui, e non è cosa per niente comune - anche perché di solito colloqui da 5 all'esame di terza media non se ne vedono, quasi tutti cercano di fare qualcosa di decoroso.
Soprattutto è mancato il guizzo col quale molti improvvisamente, grazie alla misteriosa trasmigrazione alchemica determinata dall'esame, escono con un punto o due più del previsto in virtù di prestazioni che durante l'anno non avevano fatto nemmeno per sbaglio e si scopre improvvisamente che all'occorrenza sono molto più bravi di quanto sembrasse - ed è sempre bello quando succede, e causa di gran gioia sia per gli insegnanti che per gli alunni. In due ci hanno dato il piacere di un colloquio molto migliore del previsto, ma gli scritti erano in linea col loro consueto livello e quindi più di tanto il voto non si è alzato, anche perché con la nuova legge il voto di ammissione contribuisce per il 50% al voto finale - che forse è un po' troppo, o forse no, ci devo pensare. Vero è che la Preside ce l'ha ricordato più volte durante gli scrutini, con l'implicita esortazione ad alzare la media di chi volevamo far uscire con un voto più alto; ma il punto è che i voti dell'ammissione non erano molto alti, e se non lo erano c'era il suo motivo.
Sia chiaro che non c'è niente di male se una classe esce con un solo dieci, o anche senza dieci alcuno, se il suo livello potenziale è quello - ma la Terza Amichevole era una classe con un potenziale molto alto, che però non si è mai degnata di sviluppare. 
Ma dopotutto stiamo parlando del loro esame, della loro vita e delle loro scelte. Al momento hanno quattordici anni e una intera esistenza davanti a sé, e nessuno di noi ha la minima idea di come si svilupperà il loro futuro. L'esame delle medie sembra molto importante a noi insegnanti, che alle medie ci viviamo, ma alla fine è una tappa tra tante di un percorso ben più vasto dove ancora niente è compromesso e niente è garantito. Se è andata così è perché così doveva andare, e amen.

6 commenti:

Luz ha detto...

Ciao, piacere di fare la tua conoscenza.
Anch'io prof di Lettere e anch'io alle medie.
Sembri descrivere la mia terza in uscita. Un esame per nulla speciale,
la sensazione che diversi di loro avrebbero potuto fare di più.
Tant'è. La scuola ormai sembra procedere a circuito chiuso.

dolcezzedimamma ha detto...

Ci sono classi un po' così: per quanto tu ti adopri a tirar fuori il meglio da loro, rimangono a crogiolarsi in un limbo indistinto. Per una cosa hai perfettamente ragione: l'esame è il loro, non il nostro: peccato che, spesso, noi prof ci prendiamo responsabilità non nostre e viviamo le loro prove come se fossero le nostre.

Anonimo ha detto...

Ogni studente e' un caso a se', naturalmente. Ma anche ogni docente lo e' :-) A volte non e' facile l' alchimia tra i due per il triennio, poi scatta la scintilla e l'esame va come un treno. Misteri della scuola...
pensierini

Murasaki ha detto...

@ Luz:
Ben trovata!

@ Dolcezze:
sì, questo senso di responsabilità è una delle insidie del nostro mestiere, e va scansata il più possibile.

@ Pensierini:
Ah, quanto a misteri (e ad alchimie ancor più misteriose) la scuola davvero non si lascia mancare niente!

Pellegrina ha detto...

Per fortuna, io agli esami finali vado sempre meno bene che nel percorso di studi. Forse perché ci arrivo stufa e con più interrogativi che all’inizio. Di quello di terza media ho il ricordo peggiore dati i pessimi rapporti con l’insegnante di lettere che mi fece abbassare il voto per antipatia sua come raccontavo.. Ho preparato gli esami sotto i tranquillanti pediatrici prima e ultima della famiglia a usarne e solo in questa circostanza, tanto mi fidavo di essere esaminata da un essere simile. Un prof di lettere ha un potere assurdo su una persona ancora quasi nell’ infanzia a scuola. E no, non era pressione familiare, tutti mi hanno sempre detto che farsi bocciare no, ma un voto più o meno alto non era importante. Né in tutta la scuola e post ho mai avuto problemi seri se non con costei.

Anonimo ha detto...

Evidentemente, sei stata portata a dubitare di lei da qualche brutto scherzo che ti ha fatto.
pens