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martedì 15 agosto 2017

Un terno per Ferragosto (due anni dopo)

Ormai da tre anni lo stimato Romolo di Viaggi Ermeneutici invita i tenutari di blog, nei giorni di Ferragosto, a presentare il frutto delle loro fatiche attraverso tre post a loro avviso particolarmente rappresentativi. E' una bella e simpatica iniziativa che permette di conoscere nuovi blog e invita a riflettere sul lavoro che si è fatto. Per me poi è particolarmente meditativa perché cade intorno al compleblog - perché proprio in Agosto iniziai il mio diario in rete, ormai nove anni fa.
Quest'anno è stato per me un anno molto particolare, quasi una rinascita - e mi capita spesso di parlare del tempo passato come della mia vita precedente.
In realtà per il blog non è cambiato molto: continuo a parlare di scuola, di Tolkien, di libri, talvolta di musica, molto sporadicamente di politica. Unica eccezione quest'anno una lunga serie di post piuttosto lamentosi dove descrivevo una lagnosissima convalescenza, peraltro non ancora conclusa.
Durante questa convalescenza sono stata assistita materialmente e spiritualmente da tante persone su cui non avrei mai pensato di poter far conto, e chi mi segue in rete ha dato il suo bel contributo, che mi è stato di grande aiuto e incoraggiamento - l'ho già detto ma non lo dirò mai abbastanza.
Adesso sono un po' meno lamentosa e ho ripreso una parte delle abitudini della mia vita precedente - ad esempio suonare il flauto nel giardino d'inverno con una bella tigre accanto*.

Ma veniamo ai post. Dopo attenta disanima ho scelto
- il racconto del mio esame di maturità che è anche l'unico post del blog che contiene una ricetta (molto breve però, e assolutamente impossibile da sbagliare)
- un breve trattatello sull'arte di mantenere una rigorosa disciplina in classe, con esempi presi dal vero
- e uno dei miei (comprensibilmente) rari esperimenti poetici: la canzone dell'insegnante a fine anno scolastico.

Buon Ferragosto a tutti!

E tanti auguri alla signora Repubblica dell'India, che oggi compie 70 anni

* no, non ho mai fatto niente del genere, e non solo perché non ho la minima idea di come si suona un flauto e non possiedo un giardino d'inverno; ma dovevo pur giustificare in qualche modo il lussuoso autoritratto che apre questo post. 

1 commento:

la povna ha detto...

Li ricordavo tutti e tre, ed è stato piacevole rileggerli! Grazie e buon ferragosto a te.