Il mio blog preferito

mercoledì 30 agosto 2017

Habemus Novellum Computatorem (veterumque etiam, cordialiter speramus)

Drago pipistrellato, e pure molto stressato. Praticamente un autoritratto

Questo è il primo post che scrivo con il nuovo computer, quello comprato a prezzo di inenarrabili traversie e traversine per stampare il buono del bonus per docenti.
Tutti i computer nuovi sono uno stress per me.
No, non è vero: i primi tre sono scivolati via tranquilli.
Poi è iniziata l'era dei MacIntosh, che ha anche visto il mio ingresso nella Grande Rete.
Tre Mac, compreso questo.
Il primo è andato giù bello liscio, ma dopo dieci anni il poverino aveva grossi problemi per navigare. Come spiegavo sempre, non correvo alcun rischio di ritrovarmi bollette salatissime per colpa di un eccesso di navigazione sui siti porno: semplicemente non riuscivo a caricarli.
Il problema era che cominciavo ad avere seri problemi anche a caricare i siti di fan fiction di Harry Potter e anche navigare a caccia di materiale per le tesine della SSIS era una bella impresa. Insomma, proprio non andava.
Così comprai un bellissimo IMac. 
Vagai tra un venditore Apple e l'altro chiedendo se c'era un modo per trasferire le mie vecchie mail e i miei vecchi file, scritti con programmi antidiluviani. E tutti scuotevano la testa cercando di convincermi che in fondo le vecchie mail non erano importanti.
Senza sapere che ero archivista, e che ero dunque attaccatissima al mio passato. 
Infine approdai in un negozio scicchissimo, molto post moderno e dall'aria molto spocchioso. Lì due simpatici ragazzi mi dissero che non c'era problema, bastava pagare.
E io pagai. E loro fecero un lavoro eccellente, trasferendomi assolutamente tutto.
Mi dissi che un negozio così era da tenersi caro, e infatti negli anni successivi mi rivolsi a loro per ogni acquisto e ci portai pure degli amici che si dissero sempre molto soddisfatti del trattamento ricevuto.
Il nuovo computer lavorava bene, povero caro. Non è stata colpa sua se dovetti combattere per quasi due mesi per avere infine il collegamento in rete nella nuova casa dove mi ero trasferita contemporaneamente all'acquisto del nuovo computer.
Per molti anni tutto andò bene, poi la scheda audio cominciò a perdere colpi, certi programmi davano un sacco di problemi a caricarli (no, non i siti porno): mi dicevano che non riuscivano a stabilire una connessione sicura col provveditorato o altri luoghi del tutto tranquilli che all'apparenza non avrebbero dovuto dare problemi di sicurezza alcuna. Insomma, piano piano mi rassegnai. A malincuore, perché ormai quel computer era la mia seconda casa. Ma il nuovo era simile, solo con un bello schermo retina, fascinosissimo...

Infine, in primavera, in una delle mie prime sortite strisciai verso lo sciccosissimo negozio. 
E scoprii che avevano cambiato gestione e pure nome.
Però ormai mi fidavo. 
Così esposi il mio caso. Volevo un trasloco delle caselle di mail e dei file, che però, avvisai, erano scritti con un programma preistorico.
Non c'era problema, mi assicurarono. Bastava pagare. Poco, tra l'altro, molto meno dell'altra volta. Bastavano ventiquattr'ore e avrebbero travasato tutto.
Ahimé, mi fidai.
Mi fidai.

Ci hanno messo una settimana. Perché gli serviva la password delle mie caselle di mail (gliel'avevo offerta, ma avevano detto che non gli serviva). E poi i file erano vecchi, quindi avevano dovuto archiviarli a mano.
Ma col nuovo programma di scrittura si sarebbero aperti?
Ma certo che si sarebbero aperti. E quando mai?
Così adesso ho una bellissima serie di file che non si aprono.
E una serie di caselle di posta elettronica scomparse. Sì, le più vecchie.
Insomma, se avessi fatto da me sola e medesima il trasferimento dati non avrei potuto farlo peggio.
E il giovane informatico mi ha detto che no, lui aveva capito che i miei file di scrittura erano in Word.
"Works! Il programma si chiamava WORKS!"
E siamo d'accordo che non è un programma conosciutissimo, ma funzionava d'incanto e soprattutto aveva la licenza Apple e a suo tempo lo pagai anche una bella cifrata.
D'accordo, la mia fissazione che Word è uno strumento del demonio. Ma Works è leggero e simpatico e non combina nessuno degli immondi casini che Word infligge regolarmente ai suoi utenti, e permette di salvare in una versione non troppo arcaica di Word.
E poi insomma gli esperti erano loro. Io gli avevo esposto il problema con la massima chiarezza.
L'informatico si è detto dispiaciuto.
Io non ho detto niente perché sono una signora, e quel che ho pensato riguarda solo me. Ma ho pensato moltissime cose, davvero.
sembra che il mio vecchio computer sia ancora intatto. Così andrò a riprendermelo e farò, sul serio, il trasferimento io. A mano, file per file. Cambiandoli uno per uno in Word per vedere se si aprono con la nuova grandissima videoscrittura Apple, oppure spedendomeli per mail uno per uno.
Tutto ciò sarà una molto formativa esperienza, oh sì, essa lo sarà.

Nel frattempo sono dimagrita di un altra decina di chili e invecchiata di una decina di anni.
Lo so che il nuovo computer non ha colpa di niente e che è buono e bravo come l'Altro.
E anche se non mi sono ancora abituata un giorno non lontano lo troverò assolutamente domestico e confortevole.
Intanto mi sono messa come sfondo il Mirolago, che è molto notturno e suggestivo.
Rasserenante, anche. Che in questo momento è quel che più mi serve.



E aspetto con una certa nsia il ritorno del figlio ingiustamente cacciato.
Come ho potuto essere così crudele da volermene disfare? Dopotutto lo amavo teneramente.
E infondo cosa c'è di più logico e normale, dopo aver comprato un computer, che abbarbicarsi a quello vecchio?

Il nuovo computer è arrivato. Viva il vecchio computer.

4 commenti:

acquaforte ha detto...

La scelta delle tue foto è sempre formidabile. Ieri sera mi sono risentita i Clamavi con il loro Song of Durin. Bellissimo Mirolago
"There lies his crown in water deep - Till Durin wakes again from sleep" Epica e struggente. Mi aspettava una serata di tristezza e ricordi malinconici.
Poi fortunatamente ho riguardato il tuo bat-drago, " l'autoritratto, praticamente". La faccia di Murasaki quando si è resa conto che avrebbe dovuto spupazzarsi tutto il suo vissuto elettronico, file dopo file, a mano per trasportarlo sul nuovo computer. Non ci sono più i tecnici informatici di una volta!
Mi farò un ingrandimento del tuo bellissimo bat-draghetto......

minty ha detto...

Per me ogni "trasloco" di macchina (pc) è vissuto come un trauma. Anche perché io sono pigra e i file me li trasloco tutti a manina. Quelli che continuano a servirmi. Gli altri vanno nel hard disk di stivaggio, ma sempre trasloco a manina è...

Comunque ho un pc "nuovo" da 5 anni, e l'altro, che montava Win2000 (!), è ancora tra noi. Ufficialmente perché non c'è stato verso di far dialogare la stampante con quello nuovo (e di cambiare una stampante laser in ottima forma solo per idiosincrasie di driver Win non se ne parlava proprio!), per cui il vecchietto fa da centro stampa.
Ufficiosamente perché così mi sono risparmiata il trasloco delle mail ( :D ), e perché ogni tanto trovo materiale che non riesco ad aprire col nuovo bestiolo, e do tutto in pasto al vecchio. Con buona pace di quelli che credono che il futuro dell'archivistica sia l'informatica: basta il passaggio di due sistemi operativi, e cd masterizzati coi vecchi OS non si leggono più. Come speriamo di conservare i dati per decine (non dico centinaia) di anni?

Viva sempre la carta. Amen. :P

Murasaki ha detto...

Vivaddio il vecchio computer è ancora intatto, e con tanta tanta pazienza traslocherò tutto quel che deve essere traslocato. Soprattutto, stanotte dormirò sonni tranquilli.

@Acquaforte:
La versione dei Clamavi della canzone di Durin è assolutamente e totalmente favolosa. Tra l'altro ho sempre desiderato sentire quella canzone CANTATA, e loro per le canzoni dei nani hanno un tocco speciale. Già che ci sono metto il link: https://www.youtube.com/watch?v=uxfoa23skHg
Mi è piaciuta tanto tanto anche la canzone per Boromir - un altra che avevo sempre desiderato sentire cantata.
Il problema dei tecnici informatici è che sono (quasi) sempre un vero strazio. Ogni tanto hai la singolare fortuna di trovarne uno bravo. Ma era così anche un tempo, quando i monti erano ancora giovani sotto la luna, ahimé!

@Minty:
Come speriamo di conservare i dati per centinaia di anni? Ecco una gran bella domanda. Probabilmente contano sulle cloud - in effetti quel che non mi ha dato un solo problema è appunto il blog. Ma chi è cascato nelle grinfie di Splinder avrebbe parecchio da dire sull'argomento. Mel e la 'povna, giusto per fare due nomi. Forse anche Dolcezze?

Eva ha detto...

....ma scusa...sentire www.renzotavanti.com ??