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lunedì 26 dicembre 2016

Lunedì Film - Nightmare Before Christmas (Film per le medie)


Esistono molti film di Natale, e ai miei occhi sono uno più orripilante, diabetico e insulso dell'altro; non pretendo di essere un autorità in materia, perché quando vedo la minima traccia di un film ad argomento natalizio scappo di gran carriera, e quindi può darsi che parli mossa solo da pregiudizio, senza contare che ognuno ha diritto ai suoi gusti, per orripilanti che siano.
C'è però una luminosa eccezione, ed è Nightmare before Christmas, tratto nel 1993 da un soggetto di Tim Burton, realizzato non a cartoni animati ma con la tecnica dello stop-motion (che dalle descrizioni che ho letto dovrebbe dare assoluta garanzia per la santificazione ancora da vivi a quelli che ci lavorano) ovvero riprendendo pupazzi fatti a mano fotogramma per fotogramma, per la regia del pazientissimo e bravissimo Henry Selick.
Credo che la contaminazione tra Halloween e Natale (e, si badi bene, il Natale statunitense, al cui confronto il nostro è una sobria ricorrenza vissuta con animo penitenziale e assai spartano) sia appunto una delle chiavi della riuscita della storia, perché la melassa natalizia risulta felicemente stemperata da scheletri, ragnatele e mostriciattoli vari.
La vicenda è piuttosto semplice: il mondo di Halloween viene improvvisamente a contatto con quello di Natale, e il re di Halloween, uno scheletro assai fascinoso a nome Jack Skelleton (in italiano Jack Skeletron):



decide non solo di importare il Natale di Halloween, ma di sostituirsi a Babbo Natale in persona, su una slitta trainata da renne-scheletro e guidata dal cane-fantasma Zero in un immagine di quelle che non si dimenticano:



L'arrivo del nuovo Babbo Natale in versione scheletro sconvolge gli umani, che non trovano di meglio che reagire con la contraerea, abbattendo così il singolare gruppo.
Naturalmente uccidere scheletri e fantasmi non è cosa alla portata di nessuna contraerea, nemmeno di quella statunitense. Così Jack e Zero ritorneranno alla città di Halloween un po' rinsaviti, e Jack coronerà il suo sogno d'amore con la bambola di stracci Sally

che sin dall'inizio l'aveva avvisato che l'idea era destinata a finire in un disastro.
Il film in sala non ebbe poi questo gran successo, ma col tempo diventò un classico assai apprezzato e produsse infinita infinità di gadget di vario tipo, tanto che i personaggi sono conosciutissimi anche dalle giovani generazioni.

I personaggi, ma non il film. Per motivi che sfuggono alla mia debole mente il film non viene mai riproposto in televisione né in tempo di Natale né in tempo di Halloween, e le nuove generazioni non lo conoscono, a meno che solerti insegnanti o accorti genitori non abbiano provveduto a farglielo conoscere.
Eppure ai ragazzi piace in modo inverecondo, e l'incantesimo scatta già nei primi secondi quando la città di Halloween si presenta in quella che è diventata una canzone molto famosa. Già, perché tra le tante belle cose che ha questo film c'è anche una colonna sonora di gran pregio:


C'è di più: in Italia hanno fatto un doppiaggio davvero eccellente, dove la parte di Jack Skelleton è stata assegnata a Renato Zero (che in quel personaggio deve essersi discretamente riconosciuto). Dotato di una capacità espressiva, di una voce e di un estensione davvero fuori dalla norma, Zero canta il ruolo di Jack nel migliore dei modi possibili, e decisamente meglio dell'interprete originale*. Il risultato è che, una volta tanto, l'edizione italiana è meglio di quella originale anche e specialmente nella parte cantata, che di solito rappresenta un punto debole nei cartoni animati doppiati.
Purtroppo non posso postare i video con le canzoni cantate da lui, perché in questo momento su YouTube esse sono assolutamente sparite (immagino per i soliti stupidissimi motivi di copyright di cui si ricordano ogni tanto nei momenti meno opportuni per me).

Insomma, davvero non c'è motivo di negare la visione di questo bel film ai nostri figli e nipoti. Eppure, tutte le volte che l'ho proposto (partendo dalla prima, in cui la mia intenzione iniziale era di fargli un piccolo amarcord prenatalizio di un film sempre godibile anche dopo parecchie visioni) ho trovato sì molto entusiasmo e apprezzamento, ma una totale ignoranza dell'oggetto in questione.
Insomma, ho finito per convincermi che far vedere alle classi Nightmare before Christmas, prima ancora che un piacere sia un preciso dovere visto che la scuola ha da acculturare le nuove generazioni.
Naturalmente è possibile che il mio sia un caso particolare e che un curioso destino mi abbia assegnato le poche classi italiane che non han mai visto questo capolavoro; comunque è chiaro che esistono delle fasce di popolazione che non sono mai entrate in contatto con questo film.



Difficile comprendere il motivo: nonostante la massiccia presenza di mostri e mostriciattoli il film non è affatto spaventoso; i personaggi non sono negativi, Jack è un gentilscheletro che soffre la monotonia della vita, ma con garbo e dignità, e l'unico abitante di Halloween che sembra effettivamente cattivo è il Babau; la storia d'amore è narrata con delicatezza ma senza troppo zucchero, la vicenda è a lieto fine e non ci sono messaggi violenti o vendicativi.

Già, il messaggio del film. L'ultima volta in cui l'ho visto con i ragazzi, pochi giorni fa, mi sono improvvisamente domandata se ce ne fosse uno e mi sono risposta che sì, certamente: maneggiare archetipi così forti si porta comunque dietro un significato, probabilmente più di uno. L'idea di Jack di fondere Halloween e il Natale non è sbagliata di per sé, ma forse è stata messa in pratica con troppa precipitazione, senza riflettere e senza preoccuparsi di ammorbidire un po' il terreno da una parte e dall'altra: le culture non devono incontrarsi per decisione di un singolo despota illuminato, ma con un moto spontaneo della base e con un tempo di adattamento - altrimenti scatta la contraerea, che comunque non basta a risolvere il problema. Di fatto, mettere qualche goccia di zucchero dentro Halloween e un tocco scheletrico nel Natale sembrerebbe una scelta vincente, mentre rimpiazzare Halloween con Natale** può essere troppo brusco, e comunque il mondo di Halloween ha un identità troppo forte per lasciarsi sopraffare senza lasciare tracce.

Rimane il Grande Dilemma: è un film da vedere ad Halloween o a Natale? 
Personalmente tendo a considerarlo un film natalizio: la maggior parte dell'ambientazione si svolge nella città di Halloween, ma la vicenda è legata a Natale. Tuttavia sotto Halloween non è certamente fuor di posto, anche al di là della banale considerazione che un buon film è sempre al suo posto in qualsiasi momento dell'anno si decida di vederlo.
Infine, tra i suoi infiniti pregi, questo film comprende anche una felice brevità: 75 minuti. Bastano una coppia di ore consecutive o anche due ore separate con due sedute di 40 minuti l'una. E il successo di pubblico è assolutamente garantito.

*Non è l'interprete originale che è scarso, è Renato Zero che qui è davvero superlativo. 
**Tim Burton ha avuto l'ispirazione per questa storia guardando i commessi di un magazzino che rimpiazzavano gli articoli legati ad Halloween con quelli di Natale - e in effetti la storia racconta esattamente quello.

10 commenti:

dolcezzedimamma ha detto...

Consolati: in casa Dolcezze ce ne sono ben 3 copie. L'Erede è un patito di Tim Burton e ce lo siamo sciroppato in tutte le salse...Bello,ovviamente,ma a me piacciono molto i film natalizi. Non mi perdo mai Angeli con la pistola o Miracolo sulla 54 strada. Sono diabetica pure nel nome io😉

Bridigala ha detto...

Beh, intanto auguri! Per il resto credo che prima o dopo lo recupererò, sono così scandalosa da non averlo mai visto, anche se Tim Burton mi piace (non sempre e non tutto, però lo apprezzo).
Chiara

Senzapre7ese ha detto...

Per me natalizio senza alcun dubbio. Non so la situazione televisiva, ma qui a Torino un paio di domencihe fa è passato in una rassegna di proiezioni per famiglie.
In ogni caso, uno dei miei Tim Burton preferiti!

Murasaki ha detto...

@Dolcezze:
Oh sì, non ho detto che è un film sconosciuto & negletto, ma certo molto meno conosciuto, poniamo, di Cenerentola, o anche della Fabbrica di Cioccolato e della Sposa cadavere.
Complimenti all'Erede per l'ottimo gusto, e a te per la squisita (chomp!) coerenza tra nome e gusti ^__^

@Bridigala:
Grazie degli auguri, anche se te li ricambio in ritardo. Ma, ti confesserò, nemmeno io l'avevo mai visto prima che qualche amico mi suggerisse di farlo vedere alla classe...

@Senzapre7ese:
E meno male. Ma proprio non capisco perché le sette reti nazionali lo ignorano così.

wolfghost ha detto...

Sono d'accordo: scheletri e "zombie" non sono proprio simboli adatti per il Natale, per questo il film da noi non ha attecchito. Il senso è natalizio, ma molti simboli sono più adatti ad Halloween.
Comunque non è vero che non è stato proposto in TV, io lo ricordo, l'anno scorso o due anni fa :-)
www.wolfghost.com

Murasaki ha detto...

Son contenta che qualche volta lo trasmettano. Ma NON quanto dovrebbero ^__^

Ilaria ha detto...

Anche per me è natalizio (del resto, basta il titolo...) però concordo che come estetica e personaggi forse è più collegabile ad Halloween. E poi in tv nel periodo natalizio vige tuttora il monopolio disneyano, anche se meno di prima.

Linda_chi? ha detto...

Un film delizioso, fuori da tutti gli schemi. I miei figli lo adorano e lo cantano spesso, ed io con loro.☺

Murasaki ha detto...

Ecco, sì: un film fuori da tutti gli schemi. Non c'è niente di simile in giro
(ed è impossibile non cantarlo ^__^)

wolfghost ha detto...

opsss... no, credo di essermi confuso con "La sposa cadavere" :-| Stesso stile e stesso regista comunque :-)