Il mio blog preferito

sabato 10 dicembre 2016

#ioleggoperché: niente di meglio di un Buon Classico

Gatti e lettura: un rapporto talvolta controverso

Il 15 Novembre sono apparsi i numeri definitivi dell'operazione di #ioleggoperché dedicata alle biblioteche scolastiche: nulla di travolgente ma certo molto meglio di quanto sembrava nel primo post che gli avevo dedicato.
Nel frattempo c'è stato qualche sviluppo per St. Mary Mead che rende onore alla saggezza del proverbio vichingo che esorta a non dire male di una giornata finché non è conclusa.
Infatti un bel giorno nella mia casella postale apparve una mail dalla Feltrinelli RED di Firenze (una delle librerie con cui avevo gemellato la scuola), che mi chiedeva di andare a ritirare i libri che erano stati acquistati per noi.
Inizialmente rimasi sorpresa, poi ricordai che la stessa organizzatissima Feltrinelli RED aveva a suo tempo mandato una circolare a tutti noi solerti bibliotecari spiegandoci come aveva organizzato tutto l'evento, preparando tra l'altro una rastrelliera con i libri più richiesti dalle scuole*. Mi dissi quindi che parimenti dovevano avere mandato una circolare a tutti indistintamente perché passassero a ritirare i loro libri.
Invece, quando passai da loro la settimana seguente, scoprii con mia infinita sorpresa che ben quattro famiglie di St. Mary Mead erano andate a prendere un libro ciascuna per la nostra biblioteca. Guardando con attenzione piazza della Repubblica (dove si trova la Feltrinelli RED) che in questi ultimi anni è molto cambiata, mi sono accorta che un giro di compere a Firenze può portare molto facilmente fin là e che dunque non era così strano che da St. Mary Mead i genitori più spendaccioni (nel nostro caso: munifici) avessero preferito la caotica libreria fiorentina alla paciosa ma molto efficiente libreria di Lungacque.
#ioleggoperché li aveva forniti di un adesivo enorme su cui scrivere qualche considerazione sulla lettura, e tre di loro l'avevano usato, coprendo con ciò una buona metà della quarta di copertina. A nessuno di loro comunque era venuto in mente di firmare anche col cognome, così i libri adesso risultano inventariati come "dono di #ioleggoperché", il che un po' mi secca ma non sapevo come altro fare.

Ma veniamo al dunque. Cosa hanno comprato questi generosi donatori?
Ho aperto la borsa di carta di Feltrinelli e in cuor mio ho smoccolato alquanto:
* Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne
* Il gran sole di Hiroshima di Karl Bruckner
* Il giardino segreto di Frances Burnett
* Bar Sport di Stefano Benni
Ventunesimo secolo, non pervenuto.
In pratica, quattro classici: due dell'Ottocento e due del Novecento.

Forse ho qualcosa contro i classici?
No: Il giardino segreto è sempre stato uno dei miei romanzi preferiti e Il gran sole di Hiroshima ha illuminato e anche istruito la mia infanzia.
Di Verne per la verità non ho mai letto nulla, anche se questa potrebbe essere un occasione per rimediare; e Bar Sport non mi è piaciuto - ma immagino sia un limite mio, perché molti lo trovano assai divertente**. Se non altro però Bar Sport costituiva una novità per la nostra biblioteca, perché è l'unico dei quattro che non avevamo già.
Perché proprio questo è uno dei problemi con i classici per ragazzi dell'Ottocento: è facilissimo trovarli in regalo, e infatti ne abbiamo una discreta quantità, in ottimo stato e in belle edizioni complete e ben rilegate. Addirittura di alcuni titoli ho copie in ottimo stato non catalogate perché già disponevamo di due esemplari e cominciamo ad avere problemi di spazio. Ma è rarissimo che qualcuno li prenda in prestito.
Perché questo è il secondo problema con i classici dell'Ottocento: ai ragazzi non interessano se non (a volte) dopo paziente e accorta attività dell'insegnante che li indirizza abilmente.

Il canone cambia col passare del tempo. Fa parte dei fatti della vita. 
Al momento le nuove generazioni si ingegnano quanto possono di scansare i classici dell'Ottocento - sì, proprio quelli con cui noi amanti della letteratura siamo cresciuti. Al più ne leggono uno ogni tanto a titolo di curiosità. Ma scordarsi di vederli scalpitare intorno agli scaffali di Stevenson, Twain e Malot.
So che questo causa grande dispiacere agli adulti. Non a me, che trovo l'evoluzione dei gusti un segno di vitalità culturale e sostengo che il cliente ha sempre ragione. Non credo ai libri indispensabili (probabilmente non è del tutto indispensabile nemmeno Shakespeare) e forse non credo nemmeno all'indispensabilità dei libri; credo invece fermamente ai libri che piacciono.

In realtà, come ho poi scoperto in biblioteca, in questo caso ha avuto ragione anche il cliente-genitore: perché della Burnett avevamo sì due belle copie in ottima edizione del Piccolo Lord, ma solo un esemplare molto gualcito del Giardino Segreto, per giunta in edizione scolastica e piena di insulsi esercizi, e altrettanto dicasi per Il gran sole di Hiroshima, e anche Ventimila Leghe sotto i mari c'era, sì, ma era un edizione ridotta e che per giunta stava cadendo a pezzi. Adesso abbiamo delle belle copie nuove e croccanti, che resteranno probabilmente tali ancora a lungo (ma va detto che il Giardino Segreto, oltre che un classico per le vecchie generazioni è anche piuttosto gradito dalle nuove).

In cuor mio però alberga una certa perplessità: i nostri bravi quattro genitori sono venuti decisi ad acquistare quei libri, o hanno preso qualcosa dalla rastrelliera dedicata a #ioleggoperché?
E in quel caso, che gioco hanno giocato alla Feltrinelli RED? Possibile che l'unica biblioteca scolastica del granducato fornita di una ricca sezione di classici sia proprio quella di St. Mary Mead, e che tutte le altre implorassero per avere le ventimila leghe sotto i mari e il giardino segreto, di cui sarebbero altrimenti state sprovviste?
Probabilmente lo scopriremo vivendo.
Intanto resta in sospeso la questione del raddoppio, che ci dicono scatterà in Febbraio. Forse.

*sì, avevano chiesto una lista di desiderata. No, non l'avevo mandata perché ero convinta che da loro non sarebbe andato alcun genitore. Capita di sbagliare per eccesso di preveggenza (o, più esattamente, di stupidità)
**No, Benni mi piace molto, almeno quel che ho letto. Tranne Bar Sport, che mi ha annoiato a morte. Capita.

8 commenti:

dolcezzedimamma ha detto...

Intanto che in questi tempi oscuri un genitore a spasso per Firenze vada a comprare libri da regalare alla scuola del figlio è già una gran bella cosa (e poi vale sempre il principio che "a caval donato non si guarda in bocca").

Sul canone letterario della nostra generazione non più amato dai ragazzi di oggi, ho tristi e personali esperienze: di Verne (che io ho letto e riletto pressoché per intero)l'Erede non ha contezza e il Cucciolo ha letto solo le edizioni di Geronimo Stilton. Per non parlare di tutta la serie di Piccole donne e Pollyanne, definite dalla Stella una noia mortale(in compenso, però, tutti hanno letto HP e l'Erede si è sciroppato tutto Tolkien...che non è poco): il mondo non è più lo stesso e ci dobbiamo "adeguare" al cambiamento. Del resto letture importanti per me adolescente, quali Il giovane Holden o Sulla strada non hanno nessuna eco sui ragazzi, che non riescono a scorgerne la portata che per noi forse era rivoluzionaria, per loro è decisamente agée.

Senzapre7ese ha detto...

Non posso che essere d'accordo con te: spesso gli stessi insegnanti non si rendono conto di quanto siano difficili da proporre i "classici per l'infanzia" ai ragazzi di oggi. Del resto quelli, prima di essere classici per l'infanzia, erano spesso romanzi per adulti che agli adulti "moderni" non interessavano più!
Io per la mia fascia d'età mi sono avvicinato ai tanto vituperati young adult, che guarda caso sono i titoli che sceglierebbero per conto loro, suscitando spesso grande entusiasmo: ancora di più quando posso invitare autori simpatici, coinvolgenti e in grado di parlare ai ragazzi (scrivere per loro dà forse un vantaggio? A quanto pare sì) e in un caso particolare essere accolti ogni volta come rock star. Non di rado, dopo gli incontri, hho dovuto minacciare di restituire i cellulari e sequestrare i libi! :-)
Dal tuo racconto temo anch'io che Feltrinelli abbia pilotato gli acquisti (sai quanto si paga per finire sugli espositori di Feltrinelli? ) approfittando dell'iniziativa e orientando genitori a cui purtroppo interessa fare una donazione più dell'utilità della donazione stessa.
Se è andata così, non nutro molte speranze sulla possibilità di rianimare il gusto per la lettura attraverso simili iniziative.
A meno che, per il prossimo anno, non sia tu stesa a stilare una lista di libri consigliati.

Bridigala ha detto...

Tutto sommato non è un'occasione persa, in fondo facendo una bella lezione sulla fantascienza e sul fatto che Verne ha raccontato molte cose prima che venissero inventate (per esempio il sottomarino), in effetti quando non so cosa suggerire ai ragazzi propongo con grande successo "il giardino segreto". Per la letteratura umoristica tutto sommato Bar Sport è divertente, anche se Benni ha scritto cose migliori, in ogni caso ogni volta che vado al bar a scegliere una pastina penso alla Luisona... Sui prossimi suggerimenti, avendo la possibilità di sfruttarli, te ne ho già dati parecchi in quel post di qualche settimana fa, per l'età dei tuoi aggiungerei "la mia famiglia e altri disastri" di Bernard Friot e "guerre in famiglia" di Jerry Spinelli, il primo umoristico ma non troppo parla del rapporto tra genitori e figli quando si hanno dodici anni, il secondo porta quasi alle estreme conseguenze il rapporto tra fratelli, con un finale positivo che riscatta i protagonisti. Belli entrambi. Secondo me da avere per le medie obbligatoriamente sono "Fesso" di M.Goldblatt e "Skellig" di D.Almond.
Chiara, la solita bibliotecaria ;-)

Eva ha detto...

....."la storia infinita"?
...sono ripetitiva eh😊?

Murasaki ha detto...

@Dolcezze:
Naturalmente quel che ho scritto qui non l'ho nemmeno mormorato a scuola - tanto più che, alla fine, ci hanno azzeccato su tutta la linea, nel ramo "classici". Certo, se per possente illuminazione celeste avessero comprato il quinto e il settimo Harry Potter, ovvero quelli che ci mancano ancora...
Le nuove generazioni hanno necessità diverse e mondi interiori diversi, com'è giusto. Ti consolerà però sapere che il Giovane Holden (che personalmente mi ha lasciato di un indifferenza mortale) vanta molti fan. In compenso oggi sembra completamente scomparso Herman Hesse, senza il quale ai miei tempi non si riusciva nemmeno a respirare. Inutile cercar di capire, probabilmente torneranno, perché la ruota gira. E io credo che presto torneranno anche le Piccole Donne.

@Senzapre7ese:
Infatti la mia impressione è che la cosa non sia stata organizzata con gran criterio - sotto questo aspetto l'iniziativa più accorta mi sembra il Giralibro (per le superiori Libernauta) dove la rosa dei libri regalati alla scuola viene scelta con molto criterio: un po' di roba seria, un po' di sciocchezze, un po' di riesumazioni dal passato, comunque scelta tenendo d'occhio i gusti e le tendenze dell'ultima ora.
Purtroppo, per una scuoletta di paese le presentazioni non sono facili da organizzare, ma i ragazzi le apprezzano sempre molto. L'anno prossimo ci lanceremo anche noi nel Gran Cimento ^__^

@Bridigala:
annoto anche la nuova mandata di suggerimenti. Perché i mulini delle biblioteche scolastiche macinano piano, ma col tempo e la pazienza i libri arrivano. E io di pazienza ne ho tantissima ^_^

@Eva:
Ne abbiamo due copie in discreto stato, e va abbastanza, anche alle Mostre del Libro. E' un classico moderno, come Dahl.

Eva ha detto...

Già!!!Dahl!!
....e che bello 2 copie😊
Bacioni

Ilaria ha detto...

Mi hai fatto pensare... perché quando avevo letto il tuo scorso post sull'argomento, non mi era neanche venuto in mente, immaginando di dover acquistare libri per una biblioteca scolastica, di acquistare dei classici. Mi vedevo ad acquistare romanzi contemporanei. Paradossalmente oggi un bambino/a o ragazzo/a lettore può arrivare a Stevenson (per es.) e gustarlo dopo avere fatto una sana scorpacciata di romanzi contemporanei. E se anche non legge Stevenson fa lo stesso, ci sono ottimi autori vivi e vegeti che stanno scrivendo romanzi che saranno magari i classici di domani. Però Verne prova a leggerlo. Io da bambina lo avevo amato e quando un paio d'anni fa ho riletto "Il giro del mondo in 80 giorni" e "Viaggio al centro della Terra" mi sono divertita, soprattutto il primo mi ha avvinta.

Fatevi i Gatti Vostri ha detto...

Alora cara Micia nonstra noi ci si averebe da d'onare "il Gato che seducieva le presidi" ma Serino dicie che forze no era a datto..... pelosi a bracci Gato Balena e fra Tello