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mercoledì 27 luglio 2016

Pensierino della sera sulla legalità (o sulla mancanza della medesima)


Una volta arrivata la legge sulle unioni civili c'è stato un gran parlare del grave problema dei sindaci obbiettori di coscienza, ovvero quei sindaci che sono contrari alla legalizzazione di relazioni tra persone dello stesso sesso e non vogliono registrare l'avvenuta unione come la legge gli richiede.
In realtà il problema non esiste, perché di anche i matrimoni civili spesso non sono celebrati dal sindaco ma da altri assessori a ciò delegati, specie nei comuni grandi dove altrimenti il suddetto sindaco si troverebbe assai oberato di lavoro avendo anche altre mansioni da svolgere - quindi il sindaco che non vuole registrare le unioni civili non le registrerà e passerà l'incarico a qualcun altro, come precisato di recente dal Consiglio di Stato.
Naturalmente, il sindaco così visceralmente contrario a un atto ufficiale che gli spetta per legge mostrerebbe forse maggior coerenza con i suoi raffinati principi rinunciando a fare il sindaco e dedicandosi ad altre attività a lui più consone; ma tale idea non sembra aver sfiorato alcuno di costoro, che hanno addirittura chiamato in causa il diritto all'obiezione di coscienza.
Di fatto non esiste l'obiezione di coscienza per i sindaci, così come non esiste il diritto di obiezione di coscienza contro un farmaco per i farmacisti, per quanto alcuni di loro si rifiutino di vendere la pillola del giorno dopo in nome della loro rigorosa coscienza (non tanto rigorosa, comunque, da fargli contemplare l'idea di passare al commercio al dettaglio di frutta e ortaggi o di articoli da cucito). Di fatto, un farmacista che rifiuta di vendere un farmaco è passibile di denuncia e processo e radiazione dall'albo.
Tuttavia molti lo fanno, e di solito lo fanno in assoluta impunità.

Tutto questo è possibile in Italia per due ragioni:
1) i processi sono lenti come la fame 
2) il cittadino medio è abituato a non vedere rispettare la legge perché lui stesso. spesso e volentieri, non la rispetta se non quando è costretto - magari perché la legge è difficile se non impossibile da osservare, o palesemente illogica, ma insomma il risultato è quello.
Per queste ragioni chi subisce un torto raramente sporge denuncia: sa che in tempi brevi non ne caverebbe alcun utile. Chi cerca una pillola del giorno dopo la vuole subito, non fra sei anni. Una volta ottenuta infine la sua pillola, di solito è troppo stanco, stressato, depresso e vilipeso per cercare soddisfazione nei tribunali: va a casa, prende la sua pillola e al massimo telefona a qualche amica per avere un po' di conforto. E in fondo al cuore non trova veramente strano quel che è successo: si sa che in Italia ognuno fa un po' quel che gli pare.

Quando a scuola ci preoccupiamo perché gli alunni non rispettano le regole e prepariamo per loro dei bellissimi percorsi per la legalità, trascuriamo spesso il fatto che i nostri alunni (come noi) sono abituati a vivere in un contesto di illegalità diffusa e di continui aggiustamenti fatti per aggirare le leggi - anche a scuola, tra l'altro, dove il compromesso regna sovrano e la legge viene spesso interpretata per renderla un po' più commestibile, anche da persone tendenzialmente molto oneste.
Il computer per gli alunni dislessici che non c'è, per esempio. La finestra che in teoria dovrebbe essere aperta solo verso l'alto (ma che non garantisce un adeguato ricambio d'aria, e non parliamo di quando fuori fa caldo). Il docente che fuma nell'intervallo sulla scala antincendio. Il cellulare che non può essere portato in classe ma che in via informale viene lasciato portare a patto di non usarlo, ma che poi viene usato dallo stesso docente per collegare il computer o la LIM in rete perché il collegamento della scuola non funziona. Il compito dell'esame difficile, ma con il professore che passa di banco in banco per aiutare. La macchinetta del caffé dove gli alunni non possono andare ma di fatto vanno. Il film scaricato illegalmente per guardarlo in classe - a volte dal docente, a volte dagli alunni. Le versioni piratate dei programmi informatici.
Mi vanto di essere una persona onesta e il mio certificato del casellario giudiziario è intonso e immacolato - ma da quando la scuola ha smesso di pagarmi il noleggio del film (che comunque dovrei vedermi solo in privato, secondo quanto stabilito dalla legge, e non in classe o magari con più classi in contemporanea) quel che non trovo nelle biblioteche pubbliche lo faccio scaricare, e faccio anche un grande uso delle fotocopie di testi letterari, anche di quelli che hanno cinque righe di avvertenza di non fotocopiare.

Tutto questo si verifica a tutti i livelli della società e facilita arbìtri e ingiustizie molto gravi - che difficilmente verranno sanati perché solo occasionalmente le leggi sono fatte rispettare e violarle porta conseguenze gravi solo in tempi molto lunghi, che pochi hanno le disponibilità economiche e psicologiche per affrontare.
Questo spiega anche perché è così facile mettere in giro notizie sull'approvazione di leggi assurde: sono comunque credibili perché somigliano a quelle vere.

Non è strano quindi che gli studenti non sempre rispettino le regole: caso mai sarebbe il caso di indagare su come mai ne rispettano tante.

19 commenti:

acquaforte ha detto...

"Tutto il male che si dice della scuola fa dimenticare il numero di bambini che ha salvato dalle tare, dai pregiudizi, dalla ottusità, dall'ignoranza, dalla stupidità, dalla cupidigia, dall'immobilità o dal fatalismo delle famiglie" (Daniel Pennac).

Devi essere fiera del tuo lavoro, anche se talvolta una certa inquietudine (non la disperazione eh!) aleggia nei tuoi post. E mi piace la tua chiusura: se i ragazzi rispettano le regole, vuol dire che la tanto disprezzata, insultata, calunniata scuola ha fatto il suo dovere.

Melchisedec ha detto...

Illogica l'obiezione di coscienza per i funzionari preposti alla ratifica delle unioni civili. Non muore nessuno, mi pare, né è a rischio la vita di chicchessia.
Sottoscrivo tutto il post con tanta dose di bile, che scorre lungo tutti i meandri del pantano scolastico. E non solo. 😂😂😂

Anonimo ha detto...

Io odio con tutte le mie forze gli obiettori di coscienza. Se esistono delle leggi, e soprattutto se esistono da prima che il pirla di turno decida di svolgere una certa attività (farmacista, ginecologo, sindaco e chissà cosa diavolo d'altro) e non si è d'accordo con ciò che potrebbe toccare di fare, semplicemente si fa altro. Punto. Ho avuto una spiacevole esperienza in proposito, si intuiva??
P.S.: ho scoperto il tuo blog da poco tempo, ma l'ho letto dall'inizio perché mi piace davvero molto quello che scrivi e come lo scrivi (inoltre ho uno dei miei figli in quarta elementare e lo trovo utilissimo per capire qualcosa del fantastico mondo delle scuole medie... Grazie!)
LaSimo

dhaulagiri8167 ha detto...

Nonno fu sindaco dal 62' al 90', e per fortuna non ebbe di questi problemi :-). Comunque volevo scrivere una cosa da molto tempo, e sapere @ Murasaki cosa ne pensi, in quanto prof di Italiano :-), è una poesia che scrisse la mamma del suddetto sindaco, mia bisnonna, nel 63' e trovata casualmente in fondo al suo libro-resoconto al servizio del comune:

IL PRIMO GIORNO DI CACCIA

Pria dell'alba balzerai
giù dal letto e partirai
e pei campi correrai
finché il Sol non chiude i rai

Cacciator spesso vedrai
uccellame quasi mai
e il carnier solo empirai
quando stanco sognerai

Oche e polli troverai
ma su lor non sparerai
l'altrui can non prenderai
per la lepre, e ben farai

Se l'amico coglierai
che sia sbaglio giurerai
e alla moglie tua dirai:
merlo andai, merlo tornai

Sebastiano ha detto...

"Questo spiega anche perché è così facile mettere in giro notizie sull'approvazione di leggi assurde: sono comunque credibili perché somigliano a quelle vere." terribilmente vero - e non riesco a capire come si possa mettere un freno a questo problema.

Murasaki ha detto...

@ Acquaforte:
Apprezzo molto il mio lavoro - ne sarei più fiera se fossi convinta di fare il meglio o il più giusto che va fatto, ma questo naturalmente non è possibile.
Se i ragazzi rispettano le regole naturalmente è anche merito della scuola; ma la scuola è un espressione di ambiente, e nella zona di St. Mary Mead, anche se tutti scaricano film come se piovesse (io no, ma solo perché sono ipocrita visto che uso i film scaricati dagli altri e i programmi dei computer della scuola non hanno mai visto una licenza che sia una, tutto sommato il tessuto sociale e le famiglie hanno una buona predisposizione verso la legalità. Se tutti insieme andiamo nella stessa direzione, anche le nuove leve spontaneamente si orientano in quella direzione, vuoi per condizionamento, vuoi per comodità, ma anche perché il DNA del gruppo va in quella direzione.
Con tutto ciò, mi piacerebbe avere dei computer che vanno con Linux, a scuola, così la pianteremmo se non altro con quel festival dei virus che ci arrivano da ogni dove.

@Mel:
Oh, MAGARI il problema della legalità si limitasse in Italia agli insegnanti che suggeriscono all'Invalsi e fumano sulla scala antincendio! Purtroppo c'è davvero di peggio.

@LaSimo:
Benvenuta, e solidarietà per la tua triste esperienza passata ^__^
Anch'io dell'obiezione di coscienza penso tutto il male possibile (salvo quella militare) e anche quella originaria e sancita per legge sulla 194 secondo me doveva essere estesa solo a chi era medico all'epoca dell'entrata in vigore della legge: se non ti sta bene fare gli aborti puoi limitarti alla professione privata o fare l'ostetrica/a -o lavorare in un altro campo. Quella dei farmacisti poi mi fa venire solo voglia di SPARARE. Quella dei sindaci di fatto non esiste ma dobbiamo vedere se diventerà una discriminante per scegliere i sindaci - in quel caso potremmo avere delle zone dove le unioni civili diventano difficili da celebrare e altre dove si celebrano senza difficoltà, un po' come sta succedendo con la 194, che in Toscana alla faccia di tutti funziona ancora decentemente, ma in certe regioni è diventata un vero calvario.
Auguri per tuo figlio, che tra un anno farà il Grande Passo. Come avrai capito se hai letto davvero tutto il blog (e complimenti per la resistenza, se davvero lo hai fatto!) secondo me alle medie la Regola d'Oro è "Non drammatizzare, non sottovalutare". Di solito, quando genitori hanno presente questa regola, il ragazzo arriva felicemente in porto senza traumi, divertendosi spesso e talvolta arrabbiandosi, come in tutto nella vita :)

@dhaulagiri8167:
La poesia è davvero carina, simpatica e ironica in modo elegante. Merita senz'altro di essere conservata tra i tesori di famiglia, e grazie di averla condivisa con noi ^__^

@Sebastiano:
Davvero non lo so, ma temo che la qualità attuale del giornalismo non aiuti molto in questo.
Ma purtroppo sta diventando un problema serio e la maggior parte delle persone non lo sente come tale (altrimenti non condividerebbe qualsiasi idiozia gli passi sotto gli occhi).

Eva ha detto...

Proprio un bell'articolo...e proprio un bel commento.Grazie ad entrambe,non posso che concordare😊

Eva ha detto...

Dhaulagiri8167:
MA È GANZISSIMA!!!Bella e molto divertente,nonché ECOLOGISTA!Grazie per averla condivisa😊

dhaulagiri8167 ha detto...

Grazie a voi :-).

Anonimo ha detto...

Giurin giuretta, l'ho proprio letto tutto! E con molto piacere, peraltro. Spero solo che in questo passaggio mio figlio sia così fortunato da incappare in una o più insegnanti come te, motivate nel lavoro e davvero interessate ai ragazzi (e nel contempo spero di non scoprirmi come quei genitori allucinanti che descrivi...) ^__^

LaSimo

Anonimo ha detto...

Lo so che arrivo buona ultima in proposito, ma la procedura per far capire a 'sto testone di blog che non sono un robot è davvero sfiancante... ;)

Murasaki ha detto...

@LaSimo:
Non so che farci, quella roba è lì contro la mia volontà ma non ne vogliono sapere di toglierla. Però si dice che puoi ignorarla e il commento parte lo stesso. Altri dicono che parte lo stesso, ma solo se hai un account su Google o Wordpress. Io, chiaramente, non posso saperlo.
E non preoccuparti, di genitori equilibrati e ragionevoli è pieno il mondo, e sono anche il conforto nostro, oltre che dei loro figli ^__^
(Complimenti per la resistenza, comunque! Ormai ho passato la boa dei 700 post...)

Murasaki ha detto...

Google, Wordpress ma anche Blogspot. Acquaforte alla fine ha fatto così.

acquaforte ha detto...

A dire il vero, non ricordo come ho fatto a superare il drago a guardia della tua "camera blindata". Ma so che leggo e rileggo i tuoi post, aiutata dalla ottima organizzazione per argomenti, e intervengo, qualche volta anche a sproposito. Per certi aspetti, il tuo blog mi sembra il Pensatoio di Silente: tu scrivi i tuoi pensieri e noi aggiungiamo considerazioni/ricordi. Da semplici babbani, s'intende. Io mi ritrovo certamente più ricca.

Ti sono piaciute le altre foto di Ben e Magò?

Murasaki ha detto...

@Acquaforte:
Scusa, mi sono dimenticata di risponderti.
CERTO che mi sono piaciute! Gatto bianco e gatto (quasi) nero insieme sono un incanto ^__^

ammennicolidipensiero ha detto...

sarebbe interessante capire quale sia la distanza che ognuno di noi percepisce tra legalità "effettiva" (diciamo, con il beneficio dell'inventario, "incontrovertibile", ovvero codificabile sulla base di regole scritte e condivise quali codice civile, costituzione, etc) e la propria (che può basarsi su codici non scritto - e ritenuti per altro universalmente accettati - così come può presentare deroghe più o meno consapevoli). nel mio caso, ad esempio, deroga consapevole è quella della pirateria, mentre sono intransigente su uno scontrino fiscale (fossero anche 50 centesimi)

Murasaki ha detto...

Sulla pirateria, temo, i freni inibitori di molti di noi sono decisamente lenti - personalmente mi sono sempre rifiutata di scaricare alcunché (ma il mio blog pullula di immagini che non mi appartengono affatto, anche se quando posso cerco di mettere l'autore, almeno per i quadri e i disegni) - ma, come ho scritto, accetto di usare le cose scaricate da altri, il che è decisamente ipocrita oltre che piuttosto comodo.
Con gli scontrini sono molto virtuosa anch'io, e sono molto ligia anche al codice stradale quando guido, mentre per esempio quando sono a piedi pratico l'Attraversamento Selvaggio con assoluta incoscienza e, quando andavo in bicicletta, non ero certo un modello di comportamento.
Ma, ecco, il punto è quello che dici: ognuno di noi ha le sue regole e il suo codice di comportamento - sessanta milioni di codici di comportamento che svicolano tra leggi inosservabili, leggi incomprensibili eccetera. Doversi richiamare al proprio libero arbitrio trenta volte al giorno è scomodo, e soprattutto non è sano se è tutto un paese a farlo.

Engy ha detto...

Se il tema è l'illegalità, mi pare che non sia azzeccatissimo il riferimento alle varie obiezioni di coscienza ...

Murasaki ha detto...

Al contrario, il riferimento alle obiezioni di coscienza illegali (come quelle dei sindaci a celebrare le unioni civili e quelle dei farmacisti per la pillola del giorno dopo) è azzeccatissimo quando si parla di legalità (o di incuranza verso la medesima, com'è il tema di questo post)