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martedì 23 giugno 2015

Diario di una Sissina - 1 - Come fu che finalmente riuscii ad iscrivermi (unplugged)


In una sottocartellina abbandonata ho trovato tre piccoli file, unico residuo di quel che doveva essere un lungo e dettagliato diario in itinere della mia esperienza sissina. Non so perché non li ho mai postati, nemmeno sul forum per cui erano nati.
Visto che rappresentano comunque una veridica testimonianza, ho pensato di inserirli qua.
Sono stati scritti nel 2003, ovvero in un era preistorica sul piano informatico - tuttavia i programmi in cui è coinvolto il MIUR tendono a mantenere come tratto dominante una certa preistoricità, nell'interfaccia come nel funzionamento.
La SSIS di cui parlo è quella toscana, e faceva capo all'Università di Pisa.

Si potrebbe incautamente pensare che il primo passo per frequentare la Scuola di Specializzazione sia superare il test di ammissione.
Errore: il primo passo è riuscire a iscriversi al test di ammissione - una procedura assai più complessa di quanto si potrebbe forse pensare.

Ordunque, nel Luglio del 2003, entrata finalmente nell'ordine di idee di imbarcarmi in questa strana avventura, proprio da lì iniziai: ovvero cercando di capire come si faceva domanda per il test di ammissione di quell'accidente di SSIS.

Moduli? Scartoffie? Marche da bollo? 
Niente di tutto questo.
"Guarda in rete sul sito dell'Universita' di Pisa, quando uscirà il bando lo pubblicheranno lì" mi spiega un anima buona.
E quando esce 'sto cazzo di bando?
"Boh, piu' o meno in questo periodo".
Risulta infatti che ogni università fa uscire il suo bando quando piu' gli comoda, ma sempre in zona Agosto, che cosi' la gente e' in vacanza e puoi rompergli meglio le scatole. Il bando, a quel che ho capito esce solo sul sito web e puoi iscriverti soltanto in rete.
E se uno non ha il collegamento internet? 
Sì, lo so che oggi se non hai internet non sei nessuno, e un buon insegnante deve essere aggiornato. 

Si'?
Sicuri?
Proprio indispensabile?

Eppure, mi viene da pensare, anche se non sei in rete resti lo stesso un essere umano. La possibilità di iscriverti a un corso di specializzazione te la dovrebbero dare in base al curriculum di studi, non perché possiedi un modem o sai navigare.
Oppure, se decidono così, dovrebbero avere il coraggio di scrivere nero su bianco che in certi casi e per certe professioni navigare in rete è un requisito indispensabile. Per il momento invece non sta scritto da nessuna parte.
Io in rete ci navigo da diversi anni, e c'ero già prima di fare la mia prima supplenza, ma non l'avevo mai considerato un must, solo una cosa che mi divertiva.
D'altra parte navigo in rete, ma non possiedo televisione, né automobile, né telefono cellulare - e sono altre tre cose ritenute assolutamente indispensabili al giorno d'oggi. Se invece avessi un automobile, due cellulari e nessun collegamento in rete questo farebbe automaticamente di me un insegnante di serie B, per giunta impossibilitata a redimersi con una Miglior Formazione?
Non so, non mi sembra un gran criterio.

D'altra parte le SSIS sono organizzate dalle Università e si sa che alle Università piace mettere regole balorde, sbarramenti senza senso e comunque complicare la vita alla gente, sempre e comunque.
La domanda che si impone allora è:
stare due anni in mano a gente che ama complicare la vita al prossimo farà di noi degli insegnanti migliori? O non scatenerà piuttosto una sorta di Sindrome di Piton, trasformandoci in insegnanti crudeli e beffardi che cercano di rifarsi sugli sventurati allievi dei torti subiti in passato?
Lo scopriremo solo vivendo.

Comunque sono in rete, quindi ecco gia' persa la prima occasione di piantare una grana. Trovo il sito dell'Università di Pisa, che è pure organizzato benino, me lo segno tra i "preferiti" (all'anima del preferito!) ci piazzo insomma su un segnalibro e comincio a controllarlo un paio di volte a settimana. Alla fine il bando esce, e inizia l'avventura.

Prima di tutto mi iscrivo al sito dell'Universita' e mi danno una password (si sa che, qualsiasi cosa tu debba fare in rete ti fanno sempre iscrivere 700 volte con altrettante password, e guai a te se le dimentichi).
Con questa password posso accedere all'area risezrvata alle scuole di specializzazione, dottorati etc. e tentare di iscrivermi alla SSIS - una lunga e complessa iscrizione da fare collegata in rete, nel caso che le tasse della SSIS non fossero abbastanza care anche da sole. E del resto, cosa c'è di meglio nella vita che stare collegati per tutto il tempo necessario ad inserire un'infinità di dati personali, inclusi tutti i tuoi esami universitari con relative votazioni? E quelli li puoi soltanto copiare faticosamente dal certificato di laurea perche' oltre al voto devi mettere il nome esatto della materia, e si sa che a Firenze ci piacciono i nomi lunghi, tipo "Storia della letteratura latina medievale" (ne ho tre) e "Storiografia dell'Asia Anteriore antica" (quest'ultimo, vivaddio, mi manca).

Domanda: non potevano farci scaricare un modulo da riempire offline e inviare per posta elettronica una volta compilato? Vabbe' che probabilmente non sarei riuscita a scaricarlo perche' ho un MAC e la SSIS in Toscana parla una sola lingua: Word - mentre io da sempre sono convinta che  Word sia un frutto del demonio e mi guardo bene dal tenerlo ad ingombrare il mio santo e amatissimo computer.

Dunque, per fare la SSIS devi avere un computer, un collegamento internet e possedere Word. L'ultima condizione è data per scontata, perche' si sa che tutti hanno Word. Cosi' come tutti hanno un cellulare o un televisore.
(Poi ti vengono a stressare perche' "le giovani generazioni crescono schiave dei mass-media". Ma si guardassero per se', prima di criticare le giovani generazioni!)

Bollendo e traboccando come una caldaia di acido solforico compilo l'interminabile modulo, finche' arrivo alla schermata dove mi chiedono gli estremi del bollettino postale di 20 euro per la tassa di ammissione al test.
Siccome diffido delle iscrizioni in rete e preferisco di gran lunga le raccomandate con avviso di ricevimento, non ho nessunissima intenzione di pagare alcun bollettino prima di aver visto arrivare a buon fine quella palla di iscrizione. Cosi' provo a mettere la data del giorno seguente.
Non me la prende.
"Beh, certo, era chiedere un po' troppo" ammetto con me stessa. Provo con la data di quel giorno.
Non me la prende.
"Va bene, tanto vale raccontare una balla completa, anche se scoprono che la data è diversa immagino che gli basti avere i soldi" decido, e provo con la data del giorno prima, del mese prima e finanche del secolo prima.
Non la prende.
Salvo l'embrione di iscrizione, esco, e ci riprovo due giorni dopo con il computer di mio padre: nuovo di zecca, con un Windows di quelli più recenti e dove c'è perfino Word, che comunque al momento non mi serve. Rientro senza problemi nel modulo, ma continuo a non riuscire a inserire una qualsivoglia data per questo fantomatico bollettino.

Provo allora a chiamare la segreteria SSIS di Pisa nell'orario indicato sull'efficiente schermata del sito, ma e' sempre occupata (forse da decine di persone che hanno il mio stesso problema, chissà).
Alla fine, il penultimo giorno valido per l'iscrizione mando una e-mail dal tono piuttosto patetico in cui racconto la storia e mi metto il cuore in pace:  evidentemente, è scritto nelle stelle che non devo fare la SSIS, e chi sono io, umile mortale, per oppormi ai Celesti Decreti?

Succede invece il prodigio e la mia mail viene letta in tempo utile: due ore dopo l'addetto alla segreteria SSIS mi telefona. E' una persona gentile e disponibile, tanto che mi manca il cuore di esporgli compiutamente la mia opinione sul loro demenziale sistema di iscrizione - senza contare che lui, poveretto, fa l'impiegato e non il programmatore e quindi non ha colpa di questa storia.
Mi dice che non si spiega il problema, che nessuno l'ha avuto a parte me (dal che non resta che concludere che il format di iscrizione ha in antipatia solo i computer della mia famiglia), ma che comunque completerà la mia iscrizione sul momento, con le sue proprie manine, con i dati che gli detto per telefono.
(Evviva le nuove tecnologie, ma cos'hanno le raccomandate che non va?). 

Finita la telefonata vado alle poste a pagare il bollettino da venti euro. 
A quanto sembra, è scritto nelle stelle che questa avventura debba continuare.

5 commenti:

ellegio ha detto...

Ma quanti ricordi! Io mi iscrissi un paio d'anni prima. perché stavo in maternità e un'amica mi chiese perché non provavo a fare l'esame di ammissione, così magari le davo una mano. Ma non ricordo tutte queste cose online, se vede che eravamo arretrati, all'epoca :-)

Ilaria ha detto...

Questo fatto che per certe pratiche se non hai internet non esisti lascia sempre sconcertata anche me, che pure come te frequento il web praticamente dai suoi esordi. Tanto più se applichiamo il tutto al mondo della scuola (e dell'università), che per certe cose sono arretrati come pochi.

la povna ha detto...

A me l'iscrizione online in sé e per sé non scandalizza. E' un modo per far selezione? Sì, è un modo per fare selezione, ma se a scuola e/o l'università sono mondi che considerano sapere destreggiarsi online (dovrebbero) fondamentale, allora è giusto che i patti siano chiari dal principio (noi per la Neverland di settembre, che adotta protocolli internazionali, facciamo la stessa cosa dal 2000). Ciò che mi scandalizza, invece, è che poi queste premesse a scuola siano disattese clamorosamente, e si possa arrivare in pieno 2015 senza avere un indirizzo mail usato correntemente.
Comunque all'università di Pisa in quella occasione sono stati per fortuna gentili.

Eva ha detto...

Murasaki sei "la meglio" in cielo, in terra ed in ogni luogo!

Murasaki ha detto...

@LGO:
La SSIS è andata gradualmente complicandosi, ogni anno c'era qualcosa in più. Probabilmente l'iscrizione on line arrivò proprio dopo il tuo anno, perché quando mi sono iscritta non era una novità.

@Ilaria:
Basta vedere le iscrizioni on line, attuale incubo di genitori e segreteria (ma in via di miglioramento, sembra)!
Questa storia però risale a 12 anni fa, e all'epoca la situazione era decisamente acerba; attentarsi in un iscrizione in rete era decisamente avventuroso. Se poi avevi un Mac, non ne parliamo (anche se non era questo il caso) e l'ADSL era ancora per pochi eletti.

@la 'povna:
Considera che si parla di 12 anni fa. Oggi sarebbe una richiesta molto più normale, ma tuttora Internet non è alla portata di tutti, e ci sono zone dove collegarsi è ancora un avventura. Soprattutto, il sistema avrebbe dovuto essere migliore, perché in fondo io avevo provato con due computer diversi, uno dei quali aggiornatissimo.

@Eva:
Grazie, davvero troppo onore! C'è speranza che rimettano a posto il sito del forum? Non hanno fatto nemmeno un post per la morte di Christopher Lee!