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mercoledì 25 marzo 2015

Pelle d'Asino e il diritto feudale (La Settimana delle Storie)

The End Of The Song (Tristano e Isotta) di Edmund Blair Leighton (1902)

Dopo la società feudale, arriva la cavalleria.
In molti paesi cominciò ad affermarsi il maggiorascato. Voleva dire che il grosso dell'eredità se la prendeva il figlio maschio maggiore, e agli altri restavano le briciole. Quindi c'erano molti ragazzi figli di nobili, cresciuti come nobili ma che in realtà erano quasi poveri. Una parte entrava più o meno spontaneamente nel clero, gli altri diventavano cavalieri.
La Prima Effervescente ascolta e fa domande. Cosa succedeva se c'erano tre fratelli? O un fratello e due sorelle?
Le donne avevano solo la dote. Ereditavano solo quando c'erano esclusivamente figlie femmine. Erano le ereditiere, ed erano considerate ottimi partiti.
Succedeva spesso?
Non spessissimo, ma succedeva, perché c'era una mortalità infantile molto alta. Le famiglie cercavano sempre di avere almeno un erede maschio, ma naturalmente nessuno poteva essere sicuro che l'erede maschio sarebbe sopravvissuto...
Poi qualcuno alza la mano e chiede:
Ma se un fratello voleva sposare la sorella?
Resto assai interdetta. Ma non c'è ombra di curiosità morbosa nei quarantasei occhi scintillanti che aspettano la risposta.
Da dove salta fuori un idea del genere? Forse da lontani racconti su faraoni e faraone?
Non si poteva. Assolutamente. Non ci sono storie a riguardo, tranne quella dell'Eletto...
L'Eletto è praticamente l'unico romanzo di Thomas Mann che ho letto dall'inizio alla fine, dietro segnalazione della prof. De Divinis, e sono almeno vent'anni che non ci penso.
Arrivano le domande sull'Eletto.
Si rifà ad una leggenda su Gregorio Magno... è completamente inventato, comunque.
Chiedono la storia. La tentazione è forte ma il programma incombe. Finisco per rimandare "a un altra volta" non meglio precisata.
Spesso i cavalieri erano mandati alla corte di qualche feudatario. Poteva anche capitare che avessero una storia d'amore con la feudataria, oppure con qualche nobile già sposata. Come Ginevra e Lancillotto, oppure Tristano e Isotta... Conoscete la storia, vero?
No, non la conoscono.
Nemmeno Tristano e Isotta? Sul serio?
Sono molto sorpresa. Non ricordo con precisione quando o dove ho letto la storia di Tristano e Isotta, ma sono sicurissima che alla loro età la conoscevo.
Ce la racconta?
La tentazione è vieppiù forte, ma voglio finire la mia spiegazione. Di nuovo rimando a un improbabile futuro. In fondo in questa classe insegno storia, non leggende e letteratura...
Cavalieri che fanno carriera, cavalieri che muoiono giovani, cavalieri che fanno fortuna per conto loro, come nelle favole.
E poi qualcuno chiede:
Ma i padri potevano sposare le figlie?
Nonono, anche quello era vietatissimo. Anzi, lì non ci sono nemmeno leggende. A parte la storia di Pelle d'Asino, che però si guarda bene dal sposare suo padre, e comunque in molte versioni trasformano il padre in uno zio...  La favola di Pelle d'Asino la conoscerete, spero!
Sguardi vuoti, sguardi che si interrogano vicendevolmente.
Nessuno l'ha mai letta né sentita nominare.
Prof, ce la racconta?

Guardo l'orologio. Ci sono ancora una decina di minuti... Volendo ce la potrei fare...
In fondo sono piuttosto brava a raccontare le fiabe, o così mi hanno detto.
C'erano una volta un re e una regina che si amavano moltissimo. Purtroppo un giorno la regina si ammalò e morì...
(come avessero fatto i sarti del regno a confezionare un vestito color del tempo è oggetto di una piccola ma consistente discussione, in cui la questione viene affrontata con molto criterio. Qualcuno suggerisce un abito con una fantasia a piccole clessidre, altri sostengono che per "tempo" si intenda il tempo atmosferico, e ripensandoci è probabile che abbiano ragione; e molti osservano che fare un vestito del colore di una notte di luna o color del sole è cosa tutt'altro che impossibile, al massimo un po' costosa).

Le prime hanno questo di buono: se gli racconti una buona storia ti stanno sempre a sentire volentieri.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

A me hanno chiesto cosa succedeva se c'erano due gemelli, ma la faccenda di fratelli/padri che sposano sorelle/figlie non è saltata fuori, e sì che la mia prima adora immaginare i casi particolari più astrusi. Però il potere delle storie!

lanoisette ha detto...

Pelle d'asino è la mia fiaba preferita in assoluto, ma non riesco a ricordare dove la lessi la prima volta e dunque a ritrovare quella versione...

Anonimo ha detto...

Bella storia, Pelle d'Asino, ho dovuto cercarla in Rete perché non ricordavo affatto il tentativo d'incesto, ma solo le splendide illustrazioni della mia raccolta Tutte le fiabe.

Murasaki ha detto...

@unsasso:
nemmeno a me era mai capitato. Il caso dei gemelli invece è sempre stato previsto, dalla notte dei tempi, anche se non mi ricordo mai con che criterio...

@LaNoisette:
forse le Fiabe sonore? Hai parecchi anni meno di me, ma dovevano essere ancora piuttosto diffuse...

@Pensierini:
Nelle Fiabe Sonore dove l'ho imparata c'era un edizione espurgata, col padre che vuol sposare la sorella minore della moglie defunta e l'asino che produce monete d'oro starnutendo, ed è la versione più diffusa. La storia dell'incesto l'ho scoperta solo leggendo la versione originale francese, credo fosse Perrault. Da notare che la fiaba funziona perfettamente anche nella versione espurgata, anzi diventa la storia sempre attuale di una ragazza che si trova nella delicata circostanza di voler rifiutare un potente cui è impossibile dire di no e a dispetto di tutte le difficoltà non solo riesce a mettersi in salvo, ma trova un bellissimo principe proprio nel regno confinante. Anche a me è semopre piaciuta moltissimo.

Aliceland ha detto...

Ohibò, non conosco la storia. Ma io sono una lettrice tardiva (sono maturata tardi, ehm...). Mio marito dice che mi manca tutta una parte di cultura che ci si fa da bambini, ed ha perfettamente ragione. sigh!

lanoisette ha detto...

@murasaki: no, no, avevo diverse cassette delle fiabe sonore (meglio, de I Raccontastorie), ma questa l'ho letta, nella versione originale, su un libro di fiabe di Perrault che però dev'essere andato disperso...

ellegio ha detto...

Io l'avevo letta su un volume Einaudi di fiabe francesi "alla corte del Re Sole". Bellissime fiabe, molte inquietanti assai. Per esempio, Egle o Sgorbietto. Ma sto andando OT, temo.
(Tra l'altro il libro era di mia madre, e lo dovevo maneggiare con cura per non rovinarlo. Infatti, ce l'ho ancora conservato in buone condizioni)

Murasaki ha detto...

@Aliceland:
Io invece da bambina non mi sono fatta mancare niente quanto a fiabe, e da adulta mi sono procurata ampie raccolte che leggo e rileggo con grande piacere ^__^

@LaNoisette:
è difficile preservare il patrimonio librario dell'infanzia, o per dirla in italiano sembra che il sogno di tutti sia far sparire i tuoi libri d'infanzia! (anche io rimpiango molte cose che sono svanite nel nulla)

@LGO:
Le fiabe alla corte di Re Sole ce l'ho, ma me le sono comprate all'università - e capisco tua madre, perché i Millenni Einaudi costano un capitale!
(cosa c'è di OT nel tuo commento, scusa? E comunque io non ho niente nemmeno contro gli OT veri)
Ma è stato lì che ho scoperto che lo zio re in realtà era... un PADRE re!