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domenica 22 marzo 2015

Cita-un-libro - #ioleggoperché - 6 (La Settimana delle Storie)

Sesta settimana del carosello di citazioni libresche e librarie ideato dalla povna nell'ambito della più vasta iniziativa nazionale #ioleggoperché.
Dopo breve ma viscerale meditazione Iome, Giudice vincitrice di due settimane fa e ideatrice dello scorso tema portante, ovvero Etica e Morale (che ha a sua volta gemmato l'iniziativa della Settimana Etica) ha meritatamente assegnato la palma della vittoria a Gaberricci per una bella citazione da Il buio oltre la siepe di Harper Lee - un romanzo che sull'etica ha decisamente qualcosa da dire. E anche Gaberricci, dopo i rituali ringraziamenti (e l'esposizione accurata del Regolamento per chiunque volesse cimentarsi anche all'ultimo momento a tuffo) ha scelto un tema. O meglio, ha scelto il tema per eccellenza, il Primo Tema dabile: ovvero le storie. Tanto mi è piaciuta questa scelta che ho deciso di dedicare tutta la settimana entrante su questo blog appunto alle Storie - che vorrà dire un paio di post ad andar bene, ma immagino che in questi casi sia soprattutto il pensiero che conta.

Da sempre le storie sono assai gradite agli scrittori, che amano parlarne ma anche analizzarle, discuterle, crearle, esserne creati. Naturalmente una storia non si racconta solo con le parole: la puoi raccontare per immagini, con la musica, con la danza, con un film (anche muto) e in infiniti altri modi; ma quando sei in un libro, per descriverla devi comunque usare le parole.
Raccontare una storia è da sempre un atto molto potente. Ascoltare una storia cambia il pubblico, ma cambia anche il narratore - e l'uno e l'altro continuano a creare il mondo cambiando la storia che hanno raccontato e/o sentito. Le storie si rifanno ad altre storie e ne generano di nuove, in un circolo senza fine e senza inizio. La danza di Shiva, fuori dal tempo e dallo spazio, opera attivamente qui e ora come ha sempre fatto: il racconto della nonna ai nipotini davanti al focolare nelle lunghe sere d'inverno, lo sceneggiato televisivo, la solenne lettura dei primi capitoli della Genesi, il racconto di caccia nelle grotte di Altamira, l'arazzo di Bayeux, il mito dipinto sull'anfora, la filastrocca sul serpente che ha perduto la sua coda e scende giù dal monte per ritrovarla, gli aggiornamenti che infliggiamo agli amici più cari sulle nostre storie d'amore più o meno ben riuscite...
Le storie hanno creato il mondo, e il mondo genera continuamente nuove storie che lo cambiano per essere nuovamente creato ogni giorno e ogni momento. Le storie sono il principio e la fine, ma anche tutto quel che sta in mezzo.
Qualche volta gli uomini, per rassicurarsi o per mettere un po' di ordine in questa strana esistenza sempre in bilico tra realtà e immaginazione, si sono divertiti a immaginare qualche Narratore Onnisciente, ma per meglio confonderci le idee questi Narratori Onniscienti spesso scoprono la storia mentre la raccontano tessendo o cantando, come le Norne del Crepuscolo degli dei che nel prologo, intrecciando la fune, scoprono che il loro mondo sta per finire (cosa che avverrà puntualmente al termine del terzo atto).

La citazione che ho scelto questa settimana viene da una saga fantasy americana pubblicata sulla fine degli anni Ottanta e tradotta solo in parte dai nostri esecrabili editori, ovvero quella del Settimo Figlio di Orson Scott Card. Alvin arriva nella stanza di una bella e cara ragazza, Becca, che tesse, come hanno tessuto sua madre e sua nonna e tutte le altre donne della sua famiglia. E comincia a fare domande:

14 commenti:

la povna ha detto...

‘Attraverso le metafore che scegliamo per rappresentare il cosmo in miniatura riveliamo chi siamo’ - ci ricorda Gould, in linea perfetta con quanto dici.
E il fantasy, come si sa, sulle storie ha davvero parecchio da dire!

Anonimo ha detto...

'Sono le storie che accadono a cambiare ME', perdinci, più vero non potrebbe essere, sicura che è un fantasy?! ;-)

connie ha detto...

Manca! La mia lista sta diventando ridicolmente lunga...

Bridigala ha detto...

Wow. Che bella citazione! Lo terrò presente se avrò ancora la possibilità di fare acquisti per la mia biblioteca. Sto cercando quanto più possibile di spaziare e dare un'offerta ampia e completa.
Bridigala

Aliceland ha detto...

Sono d'accordo con pensierini, davvero bella quella frase!

Anonimo ha detto...

Sono le storie che accadono a cambiare me, mai cosa più vera. Potrei tatuarmela. Chapeau

lanoisette ha detto...

Bellissima.
Di O.Scott Card lessi Il mulino dei dodici corvi (inizio anni '90, quelle bellissime edizioni rilegate Longanesi che hanno il loro capostipite nella Storia infinita)

acquaforte ha detto...

"LE storie sono il principio e la fine e tutto ciò che sta in mezzo"
Riprendo l'esempio della 'povna' sulla musica e le metafore. G.Gould scrivendo delle Variazioni Goldberg dice:
"....la variazione non va cercata in una costruzione organica, ma in una comunità di sentimento. .....il tema non è terminale ma radiale, le variazioni percorrono non una retta ma una circonferenza. È una musica che non conosce né inizio né fine. .... Essa ha un'unità che le viene dalla percezione intuitiva...e si rivela a noi..nella visione di un disegno inconscio che esulta su una vetta di potenza creatrice."
Le storie nella musica, nella poesia, nella pittura arrivano a noi e attraverso i nostri occhi avranno altra vita. L'autore stesso talvolta non sa dove sarà condotto dalla sua opera. Ma certamente il nostro io la farà sua modificandola e cambierà noi.

Murasaki ha detto...

@La povna:
Verissimo. Del resto, qualsiasi cosmo o microcosmo è comunque di invenzione umana...

@Pensierini:
ufficialmente sì. Ma il fantasy si collega facilmente alla vita di tutti i giorni, proprio perché è della nostra vita che parla. Gli unicorni e le streghe servono soprattutto per gli effetti speciali ^__^

@Connie:
Purtroppo l'ultimo volume si trova solo in inglese (e i primi tre soltanto in biblioteca, o all'usato). Ma è una bella serie, e affronta con gran cura la questione delle "storie" e di come ci influenzano e sono influenzate da noi. Alla questione è anche dedicato un personaggio importante, che si chiama appunto Scambiastorie.

@Bridigala:
Temo sia impossibile: è fuori catalogo da almeno dieci anni :(

@Aliceland e @Iome
^__^

@LaNoisette:
Ebbene no, il Mulino (che viene periodicamente ristampato, per uscire di catalogo solo quando cerco di adottarlo per narrativa) è di Preussler. Molto bello pure lui, peraltro.

@Acquaforte:
Altri direbbero che "la via prosegue senza fine"... Seguire le storie che si intrecciano, cambiandosi a vicenda, cambiando a seconda del tempo in cui sono raccontate e cambiando il tempo in cui sono raccontate è sempre molto affascinante, e c'è sempre tanto da imparare.




Anonimo ha detto...

Tornando, ho visto che manca un mio commento che oensavo di aver fatto. Il fantasy, dicevo, è la storia più lontana da me in assoluto. E non so dare un perché.

Anonimo ha detto...

Complimenti, signor giudice... ;-)

https://suprasaturalanx.wordpress.com/2015/03/28/ioleggoperche-ventinove-marzo/

acquaforte ha detto...

Sono molto contenta, molto molto. Spero però che il nuovo carico di lavoro non ti distolga da ciò che aspetto, da qualche mese ormai....

Murasaki ha detto...

@roceresale:
Credo dipenda dal fatto che il fantasy ha delle tematiche semplici - è un genere che semplifica le complicazioni della vita di tutti i giorni cercando di riportarle all'essenziale (parla di fulmini, non di lampadine, tanto per citare Tolkien). Per qualcuno può essere un processo confortante, ma credo che per molti sia di nessun interesse.
Questi sono i miei due centesimi ^__^

@Gaberricci:
Oh?
Ti ringrazio molto ^__^
Tra poco provvederò (per decenza vorrei aspettare almeno il crepuscolo...)

@Acquaforte:
Il problema non è il nuovo carico di lavoro, quanto il fatto che sto smontando e rimontando tutto quel che ho fatto finora, perché mi sono resa conto che il terzo film... come dire... è diverso.
Ma prima o poi ce la farò!
(in effetti volevo farne l'ultimo post della Settimana delle Storie, ma non ce l'ho fatta)

Alexandra ha detto...

Davvero una bellissima citazione!
Un saluto