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giovedì 23 gennaio 2014

Il Vero Insegnante non teme il ridicolo - 1 - Una doccia inaspettata



In questi giorni fa caldo. No, non intendo dire "abbiamo una temperatura piuttosto mite per essere a metà Gennaio" ma proprio che fa caldo. In classe facciamo lezione a finestre spalancate e con indosso vestiti di cotone leggero.
Alla quinta ora la Seconda d'Ogni Grazia Adorna è un po' irrequieta. Fili continua a schiacciare e far crocchiare la bottiglia dell'acqua - probabilmente non si rende conto di quanto quel rumore sia irritante, almeno per me. 
Dopo avergli chiesto un paio di volte di smettere afferro senz'altro la bottiglia e vado alla finestra. Controllo che in cortile non ci sia nessuno, vuoto la bottiglia e  scaravento il vuoto nel contenitore per la raccolta della plastica, poi continuo la lezione come se niente fosse.
Si arriva in qualche modo al suono della campanella.

Entro in Sala Insegnanti, dove la Ghirlandai mi chiede "Sai chi c'era nella tua Seconda, all'ultima ora?"
"C'ero io".
"No, perché, ecco... qualcuno ha vuotato una bottiglia d'acqua, da lassù, e ha innaffiato Rupert von Deutz che stava col braccio sul davanzale..."

(...gulp...)

"Ehm, temo di essere stata io... avevo guardato che in cortile non ci fosse nessuno, ma non ho pensato che magari c'era qualcuno col braccio sul davanzale..."
Piuttosto divertita, la Ghirlandai mi descrive uno sbalordito Rupert con la manica ben inzuppata che cerca di capire da dove diavolo fosse venuta l'acqua: dal cielo no,  visto che il resto del cortile è asciutto, da uno scolaro in vena di scherzi nemmeno, sembrerebbe, visto che nessun viso dispettoso si è affacciato alla finestra per controllare che il braccio tentatore fosse stato infradiciato a dovere...
Ma come ha fatto l'acqua a cadere, se nessuna forza né umana né superiore l'ha versata? Eppure la felpa di Rupert è zuppa, mentre prima era asciutta!

"Ecco, il fatto è che a Gennaio non si pensa che qualcuno possa stare col braccio sul davanzale..." farfuglio, sentendomi una perfetta idiota.
(Ma in effetti, a Gennaio di solito non stiamo a finestre spalancate nella speranza di far calare la temperatura interna delle aule, né al secondo piano né al primo).
La Ghirlandai ride, mentre io vorrei tanto scavare una buchetta per nascondermici, ma purtroppo non ho né pale né picconi a portata di mano.
Sospiro "Vabbé, domani mi scuserò con Rupert".

L'indomani però, quando arrivo nella Terza Effervescente a fare lezione, tutti sono già informati a puntino sull'identità della Mano Misteriosa, e già al mio ingresso sono accolta da un'autentica pioggia di prese di giro. Non mi resta che minacciare di innaffiarli tutti con una sistola, se non si chetano all'istante. Ma siccome anche oggi fa caldo, da vari commenti fioriti qua e là mi rendo conto che la sistola viene vista come un'opzione tutt'altro che sgradita.

Mi stringo nelle spalle, esterno il mio rincrescimento a Rupert (che non sembra portarmi alcun rancore) e concludo borbottando "Vabbé, se mi faceva tanta paura il ridicolo mi sceglievo un altro mestiere".

La classe mi dà ragione senza alcun ritegno.

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