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domenica 29 dicembre 2013

Percorrendo la Contea


Per tutto Lo Hobbit  Bilbo sogna e rimpiange Casa Baggins come la fonte di ogni piacere e confort; e quando, finalmente, dopo lunghe avventure e prove di ogni tipo, che comprendono anche  un'infinità di pasti saltati, riesce a tornarci... la trova completamente messa a soqquadro, con un asta in corso dove vendono i suoi beni dopo averlo dichiarato morto.
Non proprio un ritorno tranquillo, ecco, e sarà un lavoro lungo e complesso recuperare tutto quanto e rimetterlo al suo giusto posto; parecchie cose, in realtà, le dovrà addirittura ricomprare.
Un finale curioso, per un libro di quel tipo. L'Eroe è tornato a casa, con una piccola ricompensa (piccola solo perché non ne ha voluta una più grande) ma in sua assenza il mondo si è mosso, e non in modo a lui favorevole. Anche se poi, certo, con un po' di lavoro tutto torna come deve.

Ma quando i quattro hobbit tornano a casa nel Signore degli Anelli, con addosso i segni tangibili dell'amicizia e della profonda riconoscenza dei più importanti sovrani della Terra di Mezzo, quel che ritrovano è infinitamente peggiore. Casa Baggins è una tomba spoglia, dove è successo ben di peggio che il furto di qualche pezzo di argenteria, e addirittura  l'Albero della Festa è stato abbattuto (vedendolo Sam piange, ma anche il lettore, o comunque la lettrice, sente qualcosa spezzarsi dentro) e questo è ancora il meno: è tutta la Contea che è stata violata e devastata. Gli hobbit hanno visto andare in pezzi il loro pacifico e prospero mondo e sono stati privati della loro libertà - una libertà quietamente autogestita, una quasi completa anarchia dove un sindaco e pochi Guardiani ai confini bastavano e avanzavano per regolare una terra senza conflitti. 
Pochi mesi sono bastati per trasformare la Contea in una terra squallida e miserabile, a dimostrazione di quanto libertà e benssere vadano custoditi con cura vigile e armata.
"Erano protetti, ma lo dimenticarono".
Una strana dittatura assolutista (qualche critico ha detto fascista, qualche altro comunista, ma sempre con scarsi elementi) dove è scomparsa ogni forma di bellezza, ogni traccia di prospera abbondanza, ogni piacere, e pochi malviventi della Gente Alta hanno facilmente avuto ragione dei pacifici e piccoli hobbit. 
All'inizio sembra un disastro irreparabile.
Qua e là però rimangono focolai di resistenza, primi fra tutti i Grandi Smial dei Took. Lo squillo del corno di Rohan, regalo d'addio di Eowyn a Meriadoc, li chiama a raccolta. In breve gli invasori vengono cacciati, Saruman (sì, proprio lui. Un bell'abbassamento, da Capo del Bianco Consiglio scelto dai massimi saggi della Terra di Mezzo, a Capo della Contea insediatosi con la violenza) e Vermilinguo sono uccisi; il resto dei danni verrà riparato dai laboriosi hobbit nel giro di poco più di un anno, Casa Baggins rimessa a puntino, e l'albero della festa sostituito niente di meno che da un mallorn, albero dei fiori d'oro regalato da Galadriel in persona a Sam. Anche stavolta tutto torna come prima, salvo qualche ritocco in meglio. Infine ritornano anche le reti protettive, e Aragorn provvede a rinsaldarle, fino a estendere anche a lui stesso medesimo il divieto per la Gente Alta di entrare nella Contea (con grande disappunto degli hobbit, immagino).

Le pagine dedicate alla riscossa della Contea risvegliano la speranza: ci sono tanti tipi di forza, non tutti malvagi, il buon senso e la gioia di vivere possono prevalere sempre, e i danni si riparano quasi sempre, anche i peggiori, anche quelli all'apparenza senza rimedio. Ma il messaggio è doppio: la bellezza e la libertà vanno custoditi con vigile cura, e davanti al tradizionale latte versato piangere non serve a nulla, mentre un'accorta operosità è al contrario di grande aiuto. La vita a volte va in pezzi, ma i pezzi si possono sempre ricomporre.
Certo, c'è sempre un prezzo per tutto. Questa volta il prezzo lo pagano Bilbo e Frodo: qualcuno deve rinunciare alle belle cose perché altri possano goderne. Le ferite inferte da Saruman guariscono in fretta, ma le ferite causate dall'Anello vanno molto più a fondo.
Per gli altri, comunque, le cose alla fine si aggiustano proprio bene.

7 commenti:

la povna ha detto...

Come dicevo l'altro giorno da Aliceland, la fine del Signore degli anelli conferma certi echi dell'Odissea che vi si vedono qua e là. Sul tema del nostos invece la questione dei pretendenti si insedia potente, per la gioia del lettore.
Tutto questo, sono d'accordo, è declinato però in chiave molto British e liberal, con il tema della libertà e della responsabilità che la fa da padrone. Un grande finale sottile, che non a caso è stato spesso misinterpretato dalla grande tradizione di (pessimi) fantasy post-tolkieniani.

Murasaki ha detto...

Ahimé, sui fantasy post-tolkieniani ci sarebbero davvero da spendere parole non adeguate al contesto scolastico. Per fortuna negli ultimi anni la morsa (del tutto involontaria) del Professore sembra essersi allentata.
L'Odissea... non ci avevo mai pensato, ma è molto vero. Le Storie escono dal calderone ogni volta con un abito nuovo, ma sono sempre diverse e sempre uguali. E' uno dei loro aspetti più affascinanti ^__^

la povna ha detto...

Il modello del nostos ulissiaco è abbastanza acclarato, in sede critica. E secondo me il ritorno alla Contea ne è uno dei motivi più chiari. Sulle trame base, assolutamente d'accordo. Del resto, lo sappiamo, anche Tolkien lo è.

Murasaki ha detto...

Acclarato in quanto tale o specificamente per il Signore degli Anelli?
(c'è da dire comunque che di letteratura critica ne ho sempre letta pochina - anche su Tolkien perché in Italia quel poco che si trova non sempre mi è sembrato all'altezza)

la povna ha detto...

No, no, dico per il Signore degli anelli (cioè anche in quanto tale, ma questo criticamente equivale a dire che quando piove ci bagniamo!). In Inghilterra, effettivamente, c'è più roba!

Murasaki ha detto...

Effettivamente. equivarrebbe a dire che se piove ci bagniamo ^__^

Eva ha detto...

....lo so è un vecchissimo articolo ma lo "utilizzo" per postare un link al sito "tutto sul mondo di j.r.r.tolkien" della tolkien society of italy.....
Ne avevo nostalgia ed ho trovato un ottimo sostituto ad hobbitfilm....
http://www.jrrtolkien.it/2016/02/02/laist-con-john-howe-a-milano-il-18-febbraio/#comment-427682
Questa è pure una ghiottissima info!!!
Ciao