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venerdì 17 maggio 2013

La piccola Fadette - George Sand


Il romanzo si intitola alla piccola Fadette, ma è principalmente la storia di due gemelli e del loro mai completato distacco. La prima scena, anzi le primissime righe sono dedicate alla loro nascita, mentre Françoise Fadet compare a più di un quarto del libro, inquadrata di scorcio, e ci vorrà ancora un po' prima che riesca a entrare nella vicenda, ambientata nella campagna francese tra Settecento e Ottocento (ma senza che al lettore pervenga accenno alcuno della recente rivoluzione).
Due gemelli, dunque. E la levatrice, comare Sagette, insiste subito che vengano fatti crescere il più possibile separati, altrimenti dopo sarà un bel problema. I genitori per un po' ci provano, ma senza grande convinzione,  così finisce che i due bambini crescono appiccicati, amandosi alla follia, e al momento in cui un po' di separazione diventa opportuna, sarà in effetti un bel problema.

Il distacco tra i due ragazzini avvia un cambiamento: fin quando erano vissuti in simbiosi i due erano stati quasi identici anche nel carattere oltre che nell'aspetto, ma dal momento della prima separazione (che pure è piuttosto soft) iniziano a diversificarsi: Landry, il più solare, si rafforza e si apre al mondo esterno, mentre Sylvinet  scivola sempre più in una dimensione malinconica e lunare, entrando nell'ombra.
Proprio in una di queste crisi la piccola Fadette entra in scena la prima volta. E' la nipote di Nonna Fadette, la guaritrice del villaggio sospettata da sempre di una complicità del demonio che non fa nulla per smentire perché  le è assai utile per il suo lavoro. L'educazione della nipote è stata carente per molti aspetti, salvo che nell'insegnamento della medicina e dell'uso delle erbe, e la ragazzina cresce sguaiata e stracciata in mezzo alle più deplorevoli maldicenze pur essendo intelligente, operosa, assai accorta e con un cuore d'oro. Sembrerebbe un partito improponibile per il gemello più solare, figlio di una delle più prospere e benvolute famiglie del villaggio, ma Landry ha un animo positivo, capace di guardare al di là dei suoi stessi pregiudizi e delle chiacchiere del villaggio e sotto il suo influsso la piccola streghetta in erba imparerà ad apparire, oltre che ad essere, una fanciulla degna di ogni stima. Lentamente (e con qualche aiuto esterno) i pregiudizi su di lei cadranno, persino quelli di Sylvinet, che saranno i più tenaci.
Eppure, nonostante il lietissimo fine, la ferita della separazione tra i due gemelli resterà, anche se sopita all'apparenza, ed è una ferita di cui nessuno ha colpa - né i gemelli, né Fadette, solo il flusso della vita che rende impossibile la riunificazione completa.

Ho sempre adorato questo romanzo breve, nonostante la prima lettura l'abbia fatta su una versione ridotta ed adattata (che poi non so cosa ci fosse da ridurre ed adattare: la storia è perfetta così com'è). Uno dei grandi motivi di fascino ai miei occhi era che tutti erano buoni, o meglio le ragioni di tutti erano spiegate così bene che si finiva per comprenderle: anche i pregiudizi del paese, anche la gelosia che dominava Sylvinet e di cui il povero ragazzo sarebbe stato ben lieto di liberarsi, anche le opposizioni iniziali della famiglia di Landry al fidanzamento, e perfino il caratteraccio di nonna Fadet - un personaggio, in effetti, non troppo raccomandabile; e nonostante la mia anima cittadina si commuovesse molto più davanti a un bello snodo autostradale che a una veduta di campagna, non sono mai stata insensibile al fascino dei gloriosi noci della Cosse, del profumatissimo fieno della Giuncaia, del guado delle Rotelle e via sviolinando.
Ufficialmente passa per un libro per ragazzi, e infatti ne circolano numerose versioni più o meno maltrattate. In realtà mi sembra il classico romanzo in cui si può trovare qualcosa ad ogni età. Ed è una bella storia d'amore.

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro felici letture a tutti, mentre io passerò il fine settimana a correggere (o almeno, così dovrei fare).


6 commenti:

Unknown ha detto...

Capita spesso che quelli che vengono proposti come "libri per ragazzi" siano, in realtà, adatti a tutti. Interessante storia...

Stefania ha detto...

Ho conosciuto una coppia di gemelli che hanno dovuto subire un distacco improvviso, doloroso e definitivo... Penso di poter capire ciò che viene descritto nel libro!

elisabetta pendola ha detto...

ciao tesoro passo a farti un salutino, sai che vengo a sbirciare nel tuo blog spesso :*

Murasaki ha detto...

@Cete
Lewis, l'autore di Narnia, sosteneva che un libro per ragazzi non è buono se non vale la pena di leggerlo anche a 60 anni - e molti dei classici "per ragazzi" rientrano appieno in questa definizione.

@Stefania
Immagino che anche la Sand abbia conosciuto qualche coppia di gemelli da vicino, perché il rapporto è descritto davvero bene

@Elisabetta
Bentrovata! ^__^

ha detto...

Concordo con l'autore di Narnia e con te, io estendo: qualsiasi libro non è buono se non vale la pena di leggerlo dall'età target (che poi certe scelte nelle classificazioni sono onestamente spesso opinabili) in avanti.
I gemelli sono un tema affascinante.
ciao

Murasaki ha detto...

@Ci
Concordo con l'estensione :)