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giovedì 17 gennaio 2013

Commissione Continuità, ovvero l' Amarcord


Nonostante i molti luoghi comuni che circolano su di lui, l'asino non è un animale sciocco né particolarmente ignorante, e di lui si dice che non casca mai dove è già cascato una volta. Al contrario di me.

Sei anni fa, quando a St. Mary Mead avevo la prima dei Baronetti Inglesi, mi incastrarono nella Commissione Continuità Per Le Prime. Consisteva in un duplice incontro con gli insegnanti delle elementari dei nostri alunni di prima. Il primo incontro si svolse a fine Novembre e un secondo avrebbe dovuto svolgersi in Aprile.
In sintesi, tali incontri avevano il nobile scopo di illustrare alle maestre come stavano andando i loro ex-alunni; naturalmente mi furono presentate come "un momento molto importante di confronto sul piano didattico" (la collega De Rapacis amava molto queste belle espressioni altisonanti: ad esempio una volta mi suggerì di "eseguire un intervento didattico" su alcuni alunni che avevano commesso una grave scorrettezza, e solo quando osai chiedere col mio tono più sottomesso cosa accidenti fosse un intervento didattico si abbassò a tradurmi "Li chiami fuori della classe e gli fai una parte" - cosa che prontamente eseguii) e altrettanto naturalmente il primo si risolse in un nostalgico amarcord dove la De Rapacis informò dettagliatamente le maestre di ogni singolo voto preso dai suoi alunni, lasciano ben poco tempo per noi. Io ero venuta con una sola domanda sulle labbra "Perché l'ortografia di questi ragazzi è così allucinante?" ma non mi fu data occasione di porla. Venni filata pochissimo, io e la mia classe, nessuno mi chiese nemmeno pro forma se avessi trovato adeguata la preparazione impartita ai giovani rampolli e così me ne stetti buona buona nel mio cantuccio, pallificandomi in dignitoso silenzio. Del fatto che X a suo tempo avesse sofferto di enuresi notturna mi importava davvero il giusto, stante che il problema era passato già prima della quinta elementare e che X non era mio allievo, così come della girandola di uomini con cui si accompagnava la madre di Y - però mi venne fatto di pensare che al posto di X non avrei gradito questo inutile sbandierare fatti piuttosto personali a perfette estranee (nella fattispecie, io) e che la madre di Y avrebbe ben avuto le sue ragioni per risentirsi, se la nostra conversazione le fosse mai giunta all'orecchio. 
Mi ripromisi comunque che, se mai avessi avuto ancora una prima in quella scuola, avrei ben trovato un modo di tirarmi fuori da quella noiosissima cerimonia, e che l'amarcord se lo sarebbero fatto senza di me. 
L'incontro di Aprile saltò, con mio grande sollievo - tra l'altro mi sfuggiva completamente il senso di quella strana cerimonia. D'accordo, dopo che hai passato cinque anni con dei bambini sei curioso di sapere cosa fanno e come vanno ma, insomma, siamo a St. Mary Mead, tutti sanno tutto di tutti, non dovrebbe essere mica impossibile rastrellare un po' di informazioni qua e là.

Quest'anno ho di nuovo una prima, e in qualità di insegnante di prima avevo partecipato all'inizio di Settembre ad un incontro piuttosto starnazzante ma non privo di utilità. Nessuno aveva accennato a futuri incontri novembrini e quindi mi ero rallegrata con me stessa medesima perché non avrei dovuto nemmeno cercare qualche pretesto per scansare l'amarcord.
Subito dopo le vacanze di Natale però la prof. Palmina mi blocca per spiegarmi che le insegnanti delle elementari avevano chiesto un incontro con noi di prima per confrontarci sulla preparazione etc. etc.
"Mai più e mai poi" ho risposto con fermezza "A questo giochino non mi ribeccano più".
Ma la Palmina mi ha assicurato che per le maestre tale incontro era veramente importante e loro ci tenevano molto, proprio per regolare la loro programmazione sulla base delle nostre richieste etc. etc.
Ora, non voglio passare per più scema di quello che sono: non è che ci avessi proprio creduto, a questa storia del confronto didattico, anche se avevo deciso di fare qualche raccomandazione sui pronomi (che a St. Mary Mead risultano un settore della grammatica curiosamente trascurato alle elementari), inoltre la riunione è stata fatta in un giorno in cui avevo deciso di restare comunque un'ora in più a scuola perché volevo andare a Firenze nel pomeriggio senza arrivarci prima delle quattro.
Ma insomma c'è stata la riunione amarcord con le maestre e di nuovo io c'ero, nonostante tutti i miei savi proponimenti.
Ovviamente non si è affatto parlato di pronomi, nonostante un paio di timidi tentativi da parte mia, né di alcunché di didattico, e tutta la riunione è consistita in un fluviale amarcord dove ci hanno ripetuto quel che già avevano detto a Settembre (il che è comprensibile, visto che per loro i ragazzi sono rimasti cristallizzati alla fine delle elementari), inclusa la risciacquata perché le classi non erano state fatte bene e un filo di delusione perché il Tale e il Talaltro no, non vanno malaccio e non scoppiano più a piangere ogni due per tre, mentre il Talaltrancora non dà soverchi segni di timidezza anzi ha legato a meraviglia con i nuovi compagni.

Perché, sembra strano, mi rendo conto che sembra strano, ma a undici anni capita che la gente cresca.
Mentre io, che undici anni non li ho più da tempo, continuo imperterrita ad abboccare come una carpa.

6 commenti:

La prof ha detto...

Io sono riuscita a dire di no. Nella commissione continuità (se c'è ancora), c'è Marina la Maestrina (nomen omen) che ha come unco scopo dmostrare alle ex-colleghe quanto siano indietro i loro alunni.
Incontro le maestre come Commissione classi prime, e le incontro a giugno, prima di formare le classi. Se non fosse che ti dicono che Lucchetta è al livello di seconda elementare e poi scrivono sulla pagella che ha preso tutti sei e sette, non sarebbe nemmeno un brutto incontro.

il grigio ha detto...

Difficile non ricadere nelle tentazioni ... :-)))) Io, in qualità di assessore alla PI e ai servizi sociali, oltre che insegnante, ero ricercatissimo. Non perché fossi un fusto, ma perché speravano di conoscere da me i pettegolezzi che stavano dietro alle situazioni più scabrose (in realtà tristi e dolorose) di molte famiglie. Mai fatto coinvolgere, anche perché davo per scontato di rifare sempre tutto da capo nella mia disciplina e i ragazzi volevo conoscerli da me.

lanoisette ha detto...

santo cielo, che brutti ricordi!!!

la povna ha detto...

Questa mi manca, per fortuna.

cautelosa ha detto...

Per qualche anno noi avevamo avuto una serie di incontri con le maestre dei plessi dai quali sarebbero giunti i futuri alunni per cercare di concordare obiettivi comuni. Ovviamente non venimmo mai a capo di nulla, al di là di trascorrere ameni pomeriggi in compagnia.

Murasaki ha detto...

@Prof e il Grigio
Ecco, io non avrei niente da dimostrare a nessuno (a parte la solita, maniacale fissazione sui pronomi che da anni mi porto dietro), ma la sfilata di pettegolezzi è fastidiosa e spesso davvero superficiale. Una piccola presentazione a Settembre invece aiuta ad evitare qualche gaffe del tipo "Tema: Parla dei tuoi genitori" "Svolgimento: Essi sono arsi vivi l'anno scorso"

@ la povna
Esiste qualcosa del genere anche con le suoperiori, ed è molto interessante perché lì si parla abbastanza di scuola, l'amarcord si riduce a pochi minuti perché i ragazzi di cui parlare sono al massimo due o tre e tutti hanno troppa soggezione dei Professori delle Superiori per scendere nei dettagli...

@ Cauty
Ecco,m se almeno fosse ammessa di partenza la finalità conviviale, ci si potrebbe mettere dp'accordo e io passerei due ore a sgranocchiare pasticcini, che è sempre un buon modo per usare la bocca... Invece, non si vede nemmeno una bottiglia di aranciata!