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giovedì 18 ottobre 2012

It's the same, old story

Ratto di Proserpina, di Hans von Aachen (fine XVI secolo). Come si può agevolmente vedere, Proserpina non era molto contenta

Rileggendo una raccolta di fiabe celtiche riscritte in tempi moderni* mi ha colpito la considerazione fatta più volte dall'autrice che la fiaba di Barbablù, più che parlare delle stranezze coniugali di un uomo dai discutibili valori morali, si rifaceva ad una leggenda molto più antica: la Vergine rapita dall'Oltretomba. Il regno dei morti chiede carne fresca e viva, e può ottenerla solo con la forza. Oppure: morte e vita sono legati dal più indissolubile dei nodi nuziali.

Sta di fatto che il collegamento funziona, e se proviamo a identificare i vari Barbablù, Mr. Fox e demoni vari con o senza naso d'argento che vengono a chiedere giovani fanciulle a una madre riluttante ma costretta a cedere alla violenza, con il più tenebroso degli dei, molte storie acquistano una prospettiva nuova di lettura.

Così, visto che ho una prima e le prime devono pascolare a fiabe almeno per un po' (cosa che è ben lungi dal contrariarmi, anche se non ho mai capito perché proprio le prime e perché si dia per scontato che, dopo, di fiabe non si parlerà più perché sono roba da bambini e non da ragazzi) ho pensato di elaborare un percorsino che andasse dalla fiaba al mito, con lo scopo neanche troppo nascosto di dimostrargli che si tratta di ingredienti della stessa zuppa.**
Sull'antologia c'era Naso d'argento, dalle fiabe italiane di Calvino, dove un diavolo cerca ragazze a servizio per intrappolarle in una stanza segreta (e proibita) che è poi un passaggio per l'inferno. Ho aggiunto Barbablù, nella più ortodossa versione di Perrault, il signor Fox, dalle fiabe popolari inglesi della Briggs, dove un bel cavaliere fa collezione di ricche fanciulle che poi uccide e infine L'amore crudele, ripreso dalla Childe da una ballata scozzese, dove la fanciulla tiene testa al diavolo rispondendo a una serie di domande e guadagnandosi così la libertà. Infine, da una vecchia antologia, ho ripreso una narrazione del mito di Persefone, dove mancavano solo i cinque semi di melograno (ma uno dei ragazzi se li ricordava da una lettura delle elementari).
Tutte le versioni sono state pienamente apprezzate, e tutti i punti di collegamento e le differenze sono stati trovati. Con mia grande soddisfazione alla discussione non hanno partecipato solo le punte di diamante della classe, ma tutti, proprio tutti. E qualcuno ha perfino osservato che "non ci sono padri, in questa storia, la mano viene sempre chiesta alle madri" (a volte un po' a forza, va pur detto). E c'è stato spazio perfino per un piccolo excursus sulla Grande Dea mediterranea, ascoltato con religiosa (è proprio il caso di dirlo) attenzione.
Volendo, si potrebbe definire un'unità didattica - ma mi sono ben guardata dal fare una verifica finale, magari con uno schema di differenze e somiglianze: la gente andrà pur lasciata libera di godersi una buona storia, anche se ha la disgrazia di andare a scuola.

*Streghe, vittime e regine di Elinor Childe
*Proprio di zuppa parla il mio amato Tolkien sostenendo questa tesi in Sulle fiabe, un testo che ha suscitato in me una totale e assoluta condivisione: un bel calderone dove dalla notte dei tempi bollono tutte le storie, per riemergerne in forme diverse a seconda del gusto dell'epoca.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piace !
Mi ricorda molto un mio maestro delle elementari, che nei pomeriggi dei doppi turni, quando eravamo troppo cotti per ogni cosa, ci intratteneve a lungo con i racconti dei miti greci o delle storie medievali dei Cavalieri della Tavola Rotonda o del Cid Campeador spagnolo (conditi con la giusta ironia palatabile da bimbi delle elementari).
Ripensandoci, erano storie su cui si può riflettere a lungo anche da adulti !

Anonimo SQ

la povna ha detto...

Che bel percorso! Noi avevamo fatto qualcosa del genere l'anno scorso, partendo da Perrault e arrivando a Harry Potter. La verifica è stato un tema sul modello 'inventa una fiaba con qualche ingrediente della zuppa', temi che sono diventati un libretto. E, sì, ci siamo divertiti! :-)

La prof ha detto...

Queste le copio entrambe (giro panoramico e temi che diventano libretto :-)

Anonimo ha detto...

Ho sempre adorate le storie di epica ed i racconti in generale ed in questo Prince mi somiglia, ha sviluppato anche lui una vera passione per la mitologia

lanoisette ha detto...

io ADORO la fiaba: la sto riprendendo anche adeso, in I superiore, e quando leggo ascoltano tutti in religioso silenzio.

PS: di "l'amore crudele" che non conosco, mi ricorda da molto vicino una delle fiabe russe di Afanasjiev (che piacciono molto, è provato, e poi da lì Propp è molto più chiaro)... solo che non ricordo il titolo e il libro (della mia infanzia) è a casa dei miei genitori.

Anonimo ha detto...

io comincio a sentirmi indegna, a correre correre per fare solo le solite cose.