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venerdì 28 settembre 2012

A me le guardie! - Terry Pratchett



Pubblicato nel 1993, tradotto in Italia nel 2003.
Con questo libro, il primo del Ciclo delle Guardie, Terry Pratchett è entrato nella rosa dei miei scrittori preferiti. Ufficialmente è uno scrittore di fantasy umoristica, ma a me sembra soprattutto sociologia (scritta in modo divertente). Di fatto, è un autore realistico e molto attento al contemporaneo. A modo suo.
Le Guardie di cui si parla sono le scalcinate Guardie Notturne della città di Ankh-Morpork, la più grande città del Mondo Disco - un mondo piatto sorretto da quattro elefanti sorretti da una tartaruga gigante*.

La trama è relativamente semplice: nella caotica metropoli di Ankh-Morpork una setta segreta composta da scervellati ricolmi di frustrazioni sociali e vaghe rivendicazioni, guidata per giunta da uno scervellato che è convinto di essere in realtà assai accorto e lungimirante, evoca un drago da una piega del Multiverso dove i draghi sono finiti ormai da tempo immemorabile. Lo Scervellato in Capo ha  un piano che dovrebbe portare a un nuovo ordinamento della città, ma l'intera faccenda, e soprattutto il drago, gli sfuggono ben presto di mano con conseguenze drammatiche. A risolvere il problema interverrà l'Amore: il drago sceglierà, in base a criteri del tutto imprevedibili, come solo l'Amore può dettare, un partner sorprendente e i due si avvieranno sui monti ai confini del Disco, ove si suppone vivranno felici. Ankh-Morpork, seppure malconcia, sopravviverà alla dura prova e continuerà la sua caotica esistenza ai limiti del possibile. La Guardia Notturna sarà ricompensata. Lo Scervellato pagherà, gli altri scervellati pure. E con loro pagheranno anche un sacco di innocenti e di tipi magari poco raccomandabili ma che non avevano evocato alcun drago né mai avevano minimamente pensato di farlo.
In parallelo a quella del drago si sviluppa un'altra storia d'amore tra il capo della Guardia, Samuel Vimes, e l'allevatrice ed esperta di draghi di palude Lady Sybil - entrambe narrate assolutamente senza parere. Tutte le vicende in effetti sono raccontate senza parere, con una curiosa tecnica a incastro che trascina il lettore allo stesso modo con cui il fangosissimo fiume di Ankh-Morpork trascina la sua... acqua? No, di certo non è acqua; contro ogni logica comunque quel fiume scorre, e riesce persino a dissetare la città; addirittura pare funzioni anche per spengere gli incendi.

Il romanzo è pieno di personaggi principali, tutti molto affascinanti: l'acido, cinico, perennemente arrabbiato, quasi perennemente rassegnato (e ubriaco) Samuel Vimes, che è finito a capo del più screditato corpo di difesa della città per una deplorevole tendenza a dire spesso quel che pensa; Lady Vimes, ricca aristocratica pazzamente innamorata dei draghi di palude che alleva e cura con grande dedizione, donna di notevole senso pratico ed eccellente competenza draghesca; Lord Vetinari, il Patrizio a capo di Ankh-Morpork, grandissimo politico capace di dare una organizzazione assai più reale che apparente alla sgangherata città e di uscire indenne dal ciclone draghesco; il caporale Carota, bel giovane dal sorprendente candore, dotato di tale autorevolezza e carisma da riuscire a domare con poche parole financo una rissa tra nani e troll; il Bibliotecario dell'Università di Magia, trasformato in orango da un incantesimo e talmente abile nel suo lavoro da saper gestire i campi di magia generati dalla sua biblioteca e usare con successo i corridoi che portano nelle dimensioni Altre; i capi delle Gilde, il gruppo degli scervellati evocatori (molto divertente fin quando non tornano in mente le società segrete con cui Hitler avviò la sua scalata al potere), gli altri componenti della guardia, le nobili dame che lavorano alla clinica dove si curano draghi di palude abbandonati e malati....

Il libro pullula, letteralmente, di riferimenti e citazioni letterarie e non: alla fantasy, alla letteratura fantastica in generale, alla storia politica, sociale ed economica, alla pubblicità, alla musica,  allo sport, alla filatelia e alla gingillometria applicata... il lettore non è tenuto a coglierli tutti, e nemmeno la maggior parte (ma se non ha vissuto per tutta la vita su un'isola deserta e senza collegamenti col resto del mondo qualcuno lo coglie per forza): la storia funziona perfettamente anche senza decifrarli. Ed è una gran bella storia.

Come tutti i romanzi del Mondo Disco e, nello specifico, del Ciclo delle Guardie, è autonomo e autoconclusivo.


Corre voce che, in traduzione,  Pratchett perda parecchio (gli abbondanti riferimenti sono fatti anche grazie a una serie di giochi di parole o allusioni intraducibili). Corre anche voce che leggere Pratchett in inglese non sia alla portata di tutti e non basti armarsi di buona volontà, dizionario e qualche ricordo scolastico.

Per quanto si possa perdere, comunque, garantisco che qualcosa per il lettore rimane anche in traduzione.

Con questo post partecipo ai Venerdì del libro di Homemademamma, augurando buone letture a tutti per questo week-end che, per clima e temperature e raffreddori incombenti, alle letture si presta parecchio.

*un mondo sorretto da quattro elefanti sorretti da una tartaruga? Sì, è possibile che qualcosa del genere sia stato già immaginato prima di Pratchett. Quasi niente è originale, in Pratchett, e tutto lo è. Del resto, lo stesso Mondo Disco è un mondo abbastanza contraddittorio, che non si preoccupa affatto di sanare le sue contraddizioni e dove tutti sono costretti a prendere le cose come vengono. Ricorda niente?

10 commenti:

ha detto...

I riferimenti si colgono persino dalla tua recensione, molto coinvolgente. Penso che in questo periodo mi perderei ma mi incuriosisce, mi piacciono i libri che parlano di sociologia mascherati da altro, ne prendo nota. ciao

maris ha detto...

Ma sai che io amo molto il genere Fantasy? Però questa variante "umoristica" non l'ho mai letta...segno subito autore e titolo e ti ringrazio per la dritta :-)

Anonimo ha detto...

Interessante questo fantasy in versione sociologica/umoristica......
E dire che fino ad oggi non avevo mai preso in considerazione un fantasy!

alessandra

Perdin.Dirigente ha detto...

Non so se è il mio genere, ma prendo nota...

la povna ha detto...

Non sei la prima che mi parla molto bene di questo autore. Bisognerà, visto che io viceversa amo il buon fantasy (merce rara, peraltro) che prima o poi mi cimenti. Grazie!

Federicasole ha detto...

Non ho mai letto niente di questo genere, chissà se prima o poi deciderò di buttarmi in questa nuova avventura!:-)

Stefania ha detto...

Per me è una novità assoluta...

mammozza ha detto...

Per ora non mi incuriosisce.

melchisedec ha detto...

Non è il mio genere, ma ne parli in modo così convincente che mi sono incuriosito. Adatto a dei ragazzi di primo anno delle superiori?
:-)

Murasaki ha detto...

@Mel
Possibile, possibile. Dai 14 in su è facile apprezzarlo... naturalmente dipende dai ragazzi, e quelli li conosci tu. Prova a dargli un occhiata...

@la povna
In effetti potrebbe piacerti parecchio. ^__^
Gli ingredienti del fantasy classico ci sono sempre, tutti, ma trattati in modo un po' personale, ecco ^__^

Saluti a tutti, e se provate spero che vi piaccia quanto è piaciuto a me :)