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giovedì 8 marzo 2012

Differenze in genere


Alcune classi sono a conduzione maschile, altre a conduzione femminile. 
Ci sono anche classi che non hanno una conduzione particolare ma sono semplicemente un gruppo ben armonizzato dove maschi e femmine convivono gioiosamente - i Baronetti Inglesi di St.Mary Mead erano così, e insegnarci era molto rilassante. E ci sono classi dove ogni singolo individuo passa il suo tempo ad azzuffarsi con gli altri e a dirne male, in totale e assoluta parità di genere, e insegnarci è molto stressante - ma  per fortuna sono relativamente rare.


La classe dei Tordi di Hogsmeade era a forte conduzione maschile o, per meglio dire, c'erano solo i maschi. Le femmine (nient'affatto inferiori per numero) praticamente non esistevano, se non come oggetti squisitamente ornamentali - funzione cui potevano adempiere senza problemi, essendo per lo più molto belle. Era implicito che tutti dovevano studiare il meno possibile, ma per le ragazze era addirittura un imperativo categorico. C'erano due sole eccezioni: la Sognatrice, che quando ne aveva voglia (il che avveniva abbastanza di rado) studiava a fondo, arrivando qualche volta a lambire l'otto; va detto però che  era abbastanza estranea alla classe e piuttosto incline a fare quel che voleva, indipendentemente dagli usi e tradizioni locali. L'altra eccezione era Leprotta, ragazza studiosa e diligente che riusciva sempre a mantenersi esattamente sul sette, né più né meno. Dico "riusciva" perché era chiaro che, consapevole o meno che ne fosse, si fermava arrivata al sette: infatti le poche volte in cui si trovò davanti a qualcosa che non era possibile risolvere solo con un onesto e diligente studio, affrontò la difficoltà e la superò brillantemente, mostrando una pericolosa capacità di avventurarsi fino all'otto e oltre (capacità che era sua cura smorzare non appena l'emergenza era passata). Insomma, evitava in tutti i modi di farsi notare.
I maschi (altrettanto belli delle ragazze) si azzuffavano tra loro per il dominio del branco, ma era sottinteso che le femmine dovevano sottostare alla loro superiorità - o almeno, le femmine sembravano assolutamente convinte che vigesse questa regola non scritta.
In Terza, sistemate a dovere tutte le questioni gerarchiche, venne implicitamente stabilito che, in onore dell'esame, era lecito studiare a fondo per i maschi che lo desideravano, e infatti il gruppo dei maschi fiorì come un cespuglio di rose con brillanti risultati, mentre le femmine rimasero tenacemente attaccate ai loro cinque e mezzo-sei con qualche sporadico sette.
Siccome a Hogsmeade ho insegnato in tutte le classi, posso aggiungere che altrove non mancavano ragazze brave e anche bravissime, determinate e ambiziose. Ma tra i Tordi non ve n'era traccia. Era, diciamo, una scelta di classe.


La classe di Cristaccecami è a totale e completa conduzione femminile. Le femmine sono un bel gruppo compatto e diligente, studiano sempre, hanno un comportamento quasi impeccabile, approfondiscono volentieri, chiedono quel che non hanno capito, si interessano seriamente a questioni tipo la differenza tra marxisno e marxismo-leninismo o tra nazismo e fascismo, si preoccupano di riuscire sempre e comunque a riconoscere una proposizione dichiarativa, mi segnalano le contraddizioni dei libri, mi chiedono consigli sulle letture. Prendono appunti. Prendono una marea di appunti, in modo del tutto spontaneo, e i loro libri sono una selva di post-it. Sono la contraddizione vivente del vecchio principio "la sottolineatura del libri è inversamente proporzionale alla comprensione del testo": sottolineano ed evidenziano in una selva di colori e di segnali, ma capiscono e sanno ripetere sia quel che c'è sul libro che le mie aggiunte. Mi domandano come possono rimediare a un misero sette e mezzo e non fanno misteri di volere voti alti. Sono totalmente immuni a ogni tentativo di sarcasmo da parte dei maschi, che guardano vistosamente dall'alto in basso, e mostrano ben scarsa inclinazione alla frivolezza a scuola. Le loro bacheche su Facebook sono sobrie ed eleganti. Hanno seguito il corso sulla riproduzione umana con interesse ed estrema compostezza, laddove i ragazzi si sono ammutoliti nella più vasta gamma di sfumature dell'imbarazzo che mai sia stato dato vedere all'insegnante di Scienze e nella consueta sfilata di risatine più o meno inconcludenti.


I maschi sono otto, esattamente come le femmine, ma con loro si entra in un pianeta diverso. Le ragazze sembrano appartenere ad un buon corso delle superiori, i ragazzi...
Esaminiamoli nel dettaglio. C'è Cristaccecami, che è un caso a parte. Poi abbiamo, nell'ordine: un certificato all'acqua di rose, di quelli che seguono quasi la programmazione normale, almeno in certe materie (vistosamente isolato dal gruppo); due dislessici all'acqua di rose, uno dei quali vistosamente isolato dal gruppo e l'altro solo moderatamente isolato. Poi c'è IntelligenzaPratica, un Disturbo dell'Apprendimento non meglio definito, vistosamente isolato dal gruppo. E l'orsetto Kumagoro, tutt'altro che stupido ma fermamente deciso a non studiare e a fare la minor quantità di lavoro possibile, il tutto in modo squisitamente cortese - vistosamente isolato dal gruppo. Viene poi Zelig, una creatura che senza dubbio dispone di una personalità ma che sembra un trasparente concentrato di luoghi comuni, e infine Oyster, misterioso, elusivo e bravissimo quasi suo malgrado. Le madri di Zelig e Oyster assicurano di non capire i loro figli e ci chiedono di farlo al posto loro - e assai volentieri noi insegnanti le accontenteremmo, se i due soggetti in questione non fossero così ben avvolti nelle loro barriere  immobili, infrangibili e invisibili.

I rapporti tra le due fazioni sono ridotti al minimo. Maschi e femmine formano due schieramenti compatti a mensa e negli intervalli; o meglio, le femmine formano un gruppo compatto, i maschi si dividono in due gruppi a loro volta tutt'altro che compatti.
Non sono una classe, questo è certo. Ho ruotato i posti più volte, mescolando le carte con varie combinazioni, insomma ci ho provato come potevo, ma non sono scoccate particolari scintille - se non nel gruppo delle femmine che si è vieppiù rinsaldato. Eppure in terza media la scintilla del Folle Amore per la Propria Classe scocca quasi sempre.
"Quasi", appunto.
E' facile dare la colpa a Cristaccecami - quando passi buona parte del tuo tempo-scuola a scansare squadre, bottigliette piene d'acqua e sputi può succedere che non ti rimanga molto margine per legare con i compagni; d'altra parte quest'anno Cristaccecami era quasi costantemente fuori classe con un Sostegno e l'ardua operazione di scanso delle squadre e degli sputi ha occupato molto meno tempo rispetto agli anni precedenti.

Comunque sia, passare un'ora col solo gruppo femminile (qualche rara volta è successo, soprattutto nell'ora di compresenza) è una di quelle cose che riconcilia un insegnante con la vita.

3 commenti:

Perdin.Dirigente ha detto...

Non avevo pensato a questo concetto della conduzione di genere... finora mi ero soffermata sulla prevalenza: ho una naturale propensione ad avere classi nettamente a prevalenza maschile, ma dopo una classe che non dimenticherò mai in cui il clima era tra una caserma e Zelig, oggi ho una classe molto positiva e collaborativa e anche se assolutamente meno simpatica dell'altra, ci lavoro benissimo...

la povna ha detto...

da noi è quasi impossibile (per esiguità di numero - anche se tecnicamente nulla osterebbe) avere classi a conduzione femminile. E in effetti non mi è mai capitato. L'anno che ci siamo andati più vicini è stato quello dei Matti, che erano a conduzione multipla (Melissa e Leone).
Non ho mai avuto nemmeno una classe come i Tordi (perché i Bufali dell'Orda, che pure gli assomigliano, e anche i Pesci, amano comunque fin dalla prima i bei voti).
Indubbiamente però le classi a conduzione multipla (anche se non di genere) nella mia esperienza funziono meglio. Perché loro stessi si trovano con più risorse da usare.

Murasaki ha detto...

@ Palmy: la prevalenza numerica non conta molto, ho scoperto, salvo non sia proprio schiacciante; e nemmeno io avevo mai pensato alla conduzione di genere prima di finire tra i Tordi e poi qui - casi particolarissimi, almeno spero...

@ 'povna: non credo che i Bufali fossero simili ai Tordi, da come li hai descritti: i Tordi erano, per l'appunto, Tordi, nel senso di "sprovveduti", e anche molto crudeli tra loro, ma più per paura che per altro. Si dice spesso che per gli adolescenti conta molto il parere del branco, ma per quella classe era vero fino all'eccesso.