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mercoledì 13 ottobre 2010

That is the question


Dopo un anno passato con la Classe dei Tordi, usi a subire la scuola con rassegnazione più o meno paziente, più tre anni con i baronetti inglesi di St. Mary Mead, troppo pratici per perdersi in dispute molto sottili, quest'anno, con la Piccola Seconda, ho riscoperto il piacere di una classe che non ha paura di fare domande. Sì, una di quelle classi pericolosissime in cui si comincia a parlare della pace di Lodi e ci si ritrova senza capire come in mezzo a un dedalo di questioni sui massimi sistemi che si fanno sempre più spinose mentre la malcapitata insegnante di turno, un tempo fiera della sua vasta, poliedrica e polittica preparazione, realizza infine tutta la vastevole vastità della sua profondissima ignoranza.
Un piccolo avviso l'avevo già avuto l'anno scorso, quando li vedevo un'ora alla settimana per l'Approfondimento, un giorno in cui gli risentivo i verbi all'indicativo. Nel bel mezzo di uno sgranarsi di passati prossimi e remoti, piucchepperfetti e futuri il Terribile Macedone* alzò la mano e, ottenuta l'autorizzazione a parlare, chiese:
"Mi scusi, professoressa, ma come mai il gerundio presente a volte ha valore passato? Per esempio nella frase "Stavo seduto, mangiando il mio panino", che vuol dire che "mangiavo" il mio panino. L'ho chiesto anche alla professoressa Caramella, e lei mi ha detto che al momento stavamo facendo l'indicativo ed era meglio occuparci dell'indicativo, e che del gerundio avremmo parlato più avanti. A me però è rimasta la curiosità".
Quanto a me, non nutrivo né avevo mai nutrito la benché minima curiosità nei confronti di nessuna delle abitudini del gerundio, ma sospettavo forte che la professoressa Caramella si fosse rifugiata dietro una scusa per non saper che dire. Del resto nemmeno io, onestamente, sapevo cosa rispondere. Ammisi di andare a tastoni, ma suggerii che il gerundio prendesse il colore, o meglio il tempo, della frase che lo accompagnava mettendosi sul suo stesso piano temporale - in pratica, era passato ma mentre stavo seduto a mangiare era presente. E mi raccomandai che prendesse per oro colato qualsiasi cosa gli dicesse la prof. Caramella anche se avesse contraddetto il mio tentativo di spiegazione (ma dubitavo assai che la professoressa Caramella avrebbe mai più risollevato la questione).
A quanto ho scoperto quest'anno, il Terribile Macedone è solo la punta più avanzata di un agguerrito drappello cui a volte si uniscono perfino la Mina Vagante e l'Assenteista (quando c'è).
In queste condizioni, le Grandi Scoperte Geografiche non sono state affar da poco.
"Quindi Colombo partì, con una spedizione finanziata dalla regina di Spagna...".
"Ma lui era genovese, no? Perché non si fece finanziare dalla Repubblica di Genova?".
Già, perché?
"L'Italia era in decadenza. I suoi stati non davano soldi a fondo perduto per improbabili esplorazioni".
Almeno mi sembrerebbe così, a occhio.
"Perciò i portoghesi cercarono una rotta per arrivare alle Indie..."
"Perché la cercarono?"
"Per commerciare. Dal Bosforo non si poteva più passare, cioè si passava ma i Turchi facevano pagare un tributo...".
"Ma potevano passare di lì!".
"C'è il deserto. Solo le carovane orientali conoscevano le strade con le oasi"
"Allora potevano passare di là!".
"C'erano i turchi".
"Aspetta, potevano passare da questa parte".
"Ehm... uhm... no, era troppo lunga".
"E per di qua?"
"Lì c'è la Siberia!".
"E potevano... Anzi, perché non venivano i mercanti indiani? Perché non lo cercavano loro, un modo per arrivare ai mercati occidentali?".
"Boh?... Non mi risulta che l'abbiano mai cercato. I mercanti orientali viaggiavano via terra, lungo la Via della Seta...".
"Gli indiani non navigavano?".
AIUTO, che ne so se gli indiani navigavano o no?
"No, non mi risulta che gli indiani si dessero alle esplorazioni navali. Nemmeno i cinesi. Proverò a informarmi".
Già, e da chi mi informo?
Provo con l'amica indianista. Esperta in lingue indiane, preciso, non di teoria e tecnica della navigazione indiana dei bei tempi andati.
"Perché gli indiani non cercavano di raggiungere i mercati europei via mare?" le chiedo minacciosa.
"Ecchennesò? Gli sarà stata fatica. C'è l'Oceano Indiano, intorno all'India, mica un laghetto come il Mediterraneo".
"Ma gli indiani hanno dei del mare?".
"Mah, boh, non mi sembra...".
"Hanno leggende legate alla navigazione?".
"Nnno, non mi risulta...".
Tormento la poveretta per un bel po', ma senza risultati. Mai il suo sonno sinora è stato turbato da angosciosi interrogativi sulle cause e concause della pigrizia navale degli indiani, e posso anche capirla; ma io ormai mi sento inadeguata, ignorante e nozionistica, oltre che vagamente in colpa perché la domanda non mi ha mai nemmeno lontanamente sfiorato. Mi sono sempre contentata di sapere che c'erano dei mercati cui accedere in oriente, ma mai una volta che mi sia chiesta perché i mercati non venivano da noi per commerciare.
Il colpo di grazia (per ora) me l'hanno dato con il Cantico delle creature - una poesia che mi ostino a rifilare ai miei sventurati alunni con la scusa che a me piace molto. Bieca vanità e nient'altro, per sfoderare la mia mirabile formazione medievale, che ormai risale ad anni remoti e che comunque un gruppo di dodicenni non ha nemmeno modo di apprezzare come si deve.
Ad ogni modo insisto a farlo, ed è un'abitudine che forse dovrei perdere.
Arrivata al "Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale / da la quale nullu homo vivente po' skappare", davanti al consueto brusio di disapprovazione all'idea di entusiasmarsi per nostra sorella morte corporale spiego compunta che, anche se nella nostra cultura la morte viene vista di solito in modo negativo, nel medioevo poteva avere anche un'accezione positiva perché permetteva di ricongiungersi a dio**.
Ed ecco il Terribile Macedone alzare la mano.
"Ma se la morte è una conseguenza del peccato originale, come fa lui a dire che è una cosa positiva? Non ha senso".
Panico. La coltellata è arrivata a tradimento, proprio dove mi sentivo più sicura.
Riesco a salvarmi in corner.
"Considera che la vera conseguenza negativa del peccato originale non è tanto la morte, quanto il fatto di non essere più in armonia con dio dopo avergli disobbedito. La morte anzi diventa il modo con cui congiungersi nuovamente a lui riconciliandosi".
Forse che il resto della classe si è contentato di questo, storditi da un testo quasi incomprensibile, dal fatto di essere alla quinta ora e, per due dei più domandieri, dall'essersi già sorbiti all'ora precedente un'altra spiegazione del Cantico delle creature, in un'altra classe dove sono stati ospitati nell'ora alternativa?
Nossignori, la classe comincia a discutere di cosa succede dopo la morte e a chiedermi informazioni dettagliate e chiarimenti sul Giudizio Finale, manco fossi io che lo organizzo.
Voglio un aumento di stipendio, un caffè caldo e una psicoterapia di sostegno.

*un ragazzino piccolo e minuto, arrivato qualche anno fa dalla Macedonia. L'attributo "Terribile" non si riferisce in alcun modo alla sua condotta: è esuberante ma nulla più 
**sì, d'accordo, anche dopo. Nel medioevo però ci insistono particolarmente.

6 commenti:

cautelosa ha detto...

Benedette, comunque e sempre, le classi 'attive'!! Anch'io preferivo alunni pieni di domande, pur con difficili se non impossibili risposte, a coloro che ti ascoltavano immoti, come se invece dell'insegnante avessero davanti la celebre siepe dell'Infinito leopardiano...
Ricordo, in una splendida prima media (erano 'quelli del '79'), vibranti lezioni di storia con appassionate con domande su domande sui vari argomenti alle quali talora rispondevo con audaci arrampicate... sui vetri.
Forse è da lì che è cominciata la mia simpatia per la montagna eheheh!

'povna ha detto...

l'Onda (ormai infranta) era così. e fu bellissimo. ma anche i 101 si stanno organizzando... ;-)

palmy ha detto...

Il gerundio presente esprime contemporaneità rispetto alla frase reggente, quindi hai detto giusto.
Per le domande e la successiva discussione devo dire che la tua è una classe molto interessante, se in loro la curiosità non andrà spegnendosi con gli anni potremmo avere tra quei banchi un futuro giornalista alla report o presa diretta...

lanoisette ha detto...

oddio, come godrei in una classe così... a dire il vero, nella PrimaPrima un paio di domandieri ci sono, ma è difficile che riescano a sovrastare il frastuono dei compagni...

Murasaki ha detto...

Sì, è una classe con notevoli potenzialità e già qualche buona certezza. Tra l'altro per un insegnante andare in crisi e sentirsi inadeguato è sempre una buona cosa... immagino.

@ Cauty
Dici che dovrei esercitarmi con qualche escursione sugli Appennini? Potrebbe essere un'idea quando torna la bella stagione ^__^
(geniale l'immagine della classe che ti guarda attonita come davanti alla siepe dell'Infinito...)

@ Palmy
Non c'è problema, spengere la curiosità di quella classe mi sembra impresa improba financo per il Comitato Nazionale Pompe Idrovore. A dire il vero sono molto curiosa di vedere cosa combineranno con la Riforma. Chissà se per una volta il Libero Arbitrio resterà tale, onveve di trasformarsi in Libero Arbitro...

Murasaki ha detto...

"onveve" nelle intenzioni era "INVECE"...