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domenica 11 aprile 2010

Reazioni incomposte ad una modesta comparsata dei Promessi Sposi



Solenghi-Marchesini-Lopez: chi altri?


"Prof, sta leggendo i Promessi Sposi?" chiede Mercuzio avvicinandosi alla cattedra durante l'intervallo.
Il libro, una sobria edizione tascabile, spunta dalla borsa gattata che è appoggiata sulla cattedra.
"L'ho portato per fare un paio di fotocopie, volevo farvi leggere un bra..."
"Ci fa leggere i Promessi Sposi? No, prof, è noioso!"
"Ma no, solo qualche paginetta sul passaggio degli eser..."
"No, Prof, i Promessi Sposi no!"
"Mercuzio, perché non ti godi il tuo intervallo e non lasci decidere a me la programmazione?".
Mercuzio si allontana, per niente convinto. Passa di lì la Sognatrice, che quando vuole ha gli occhi assai pronti.
"Prof, sta leggendo i Promessi Sposi?".
"No, era per fare un paio di fotocopie sul passaggio degli e..."
"Prof, ma non ci farò mica leggere i Promessi Sposi?"
"Solo qualche pagina sul passaggio dei lanziche..."
"No, prof, i Promessi Sposi no!"
"Guarda che non mordono, sono un libro come tanti" provo a rassicurarla.
"Ma E' NOIOSO! Io lo so, perché l'ho letto! L'ho preso in biblioteca lo scorso mese e le assicuro che è davvero noioso!"
"Calmati, non leggerete i Promessi Sposi, si tratta solo di un piccolo, innocuo brano che non vi arrecherà alcun danno" ripeto con pazienza "Consideratelo come una fonte storica, è solo per farvi capire il passaggio dei lanzichenecchi".
"Ma proprio i Promessi Sposi? Uffa, Prof, non è giusto".
La Sognatrice se ne va e io continuo a compilare il registro, immersa in profonde riflessioni.
In effetti io non faccio mai leggere i Promessi Sposi per letteratura, ma uso quasi sempre qualche pagina in seconda per la parte storica: il passaggio dei lanzichenecchi, l'arrivo della peste, il duello di Lodovico... quest'anno poi abbiamo fatto il Seicento talmente in fretta e talmente con i piedi (né il manuale di storia ci offriva comunque l'opportunità di farlo decorosamente) che mi sembrava cosa buona e giusta fargli intravedere i piaceri che può darti la guerra anche quando non sei in guerra.
Si tratta di due paginette sugli eserciti di ventura e i loro usi e costumi, più due su don Abbondio, Perpetua e Agnese che tornano a casa dopo il passaggio degli eserciti - con il vantaggio supplementare di fargli un primo test sull'italiano dell'Ottocento.
Quanto al vantaggio laterale che talvolta mi propongo con questi delicati assaggi, cioè fargli assaggiare la profonda attualità del Manzoni storico, non so se questa classe è pronta per coglierlo - del resto occorre considerare che la storia non gli interessa né tanto né poco, al di là del grosso handicap che presenta per il fatto di doverla studiare.

Ad ogni modo le loro reazioni al semplice apparire dei Promessi Sposi sono solo un pochino più esplicite della media (è una classe sempre disposta a dir male di qualcosa o qualcuno) ma corrispondono a quelle consuete dei loro coetanei - e con queste premesse, continuo a non capire come mai molti insegnanti di Lettere ritengano loro preciso dovere adottare i Promessi Sposi come libro di narrativa per la terza media. Intendiamoci, a volte può piacere. Io stessa ho incontrato una classe che aspettava la sua razione di Promessi Sposi settimanale come altri avrebbero aspettato un giro in gelateria - una singola classe, in dieci anni. Ma considerando che alle superiori avranno comunque modo di incontrare cotale libro, confesso che mai e poi mai mi azzarderei a forzarli ad un lungo incontro precoce - anche perché Manzoni in generale non mi è mai sembrato scrittore per adolescenti e difficilmente viene apprezzato prima dei vent'anni.
Salvo casi di insegnanti estremamente convincenti...

8 commenti:

lanoisette ha detto...

ti spalleggio in toto.
io trovo inaudito anche tutto il pippotto manzoniano integrale in II superiore, una palla (si può dire "palla"?) inaudita...

non ho mai provato questa cosa del manzoni storico per il SEicento (grazie dello spunto), ma un anno, in una terza, facemmo la lettura integrale dei due capitoli su Gertrude per discutere (in vista della scelta della scuoloa superiore) dell'influenza dei genitori sulle scelte dei figli: la maggior parte della classe apprezzò decisamente - e poiché era una classe non poco problematica, devo dire che il fatto mi stupì piacevolmente.

Anonimo ha detto...

Beh, ma Sognatrice sbaglio o ha detto di essere passata in biblioteca e di aver letto, spontaneamente, i promessi sposi? Non è una buona cosa, aldilà di come poi l'abbia trovato (ovvero noioso)? ;)
Emily86

fra10minuti ha detto...

Che cari ragazzi. Come li capisco.
(Prof! Io ho vent'anni e ancora non lo apprezzo. Non sarà mica che il nostro caro vecchio Alex era noioso davvero?)
(...si però adesso per piacere non mi scotenni)

Murasaki ha detto...

@ LaNoisette e Fra10Minuti

No, non si può dire "palla inaudita". Almeno: io l'ho sempre trovato un libro interessante sin dalla prima volta che l'ho letto.
Ma non è un libro per ragazzi, e soprattutto è un romanzo che, come trama e personaggi, cerca in ogni momento di farsi perdonare il fatto di essere un romanzo concedendo pochissimo al "romanzesco". Tutto ciò è molto alternativo, molto raffinato e piuttosto palloso per il lettore. Ma il vero problema di Manzoni, IMHO, è l'approccio disastroso degli insegnanti che, poveretti, ne sembrano beatamente ignari. Un insegnante realmente appassionato di Manzoni e di grande spessore può farlo piacere. La mia classe al ginnasio lo apprezzò molto (se Sary è in ascolto può confermarlo) - e noi ce lo siamo letto proprio in integrale completissima.

Il brano di Geltrude per l'orientamento è una scelta vincente , anche perché è purtroppo estremamente attuale.
Io però, a parte quello e qualche altro carotaggio non azzarderei senza un buon motivo, e passerei senza remore la palla alle superiori. Dove, se non altro, lo fanno per obbligo. Non è una lettura facile da far digerire ai ragazzi, e senza motivi precisi non azzarderei il passo perché si rischia, sì, mi sembra che si rischi forte, di innestare un precoce disgusto.

@ Emily
Sì, è stata una scelta spontanea e quindi legittima. E tuttavia, al posto dei bibliotecari, avrei occultato quella che probabilmente è un'edizione assai ridotta e massacrata e avrei provato a mettere in evidenza altri testi (è una biblioteca di scuola, tra l'altro piuttosto sguarnita al momento).
Senza voler impedire niente a nessuno, per carità.
E' vero che conosco una lettrice (io) che ha letto i Promessi Sposi spontaneamente a dieci anni e l'ha apprezzato, ma io avevo uno stomaco di struzzo e un curriculum di letture decisamente insolito per la mia età. La Sognatrice è una ragazza intelligente e sensibile e (credo) una buona lettrice, ma non ha, ad esempio, il background ottocentesco che io all'epoca già avevo. Tra l'altro quarant'anni fa l'italiano di Manzoni era molto più vicino al nostro.

LaProf ha detto...

A me piace leggere il don Abbondio che incontra i bravi in prima media, quando faccio la descrizione; perché leggere il pezzetto di lui e vedere (e mostrare, ahimè) quello che fa, la lettura, il dito nel libro, e poi quando fa finta di mettersi a posto il colleto per vedere se per caso c'è qualcuno dietro, eccetera, be', funziona, diverte, e una mia alunna, porella, mi ha poi chiesto il libro da leggere.
Salvo poi arrivare dopo qualche settimana a dirmi: eh, però, si fa un po' di fatica, eh?

'povna ha detto...

giusto una precisazione: non so che superiori abbiate in mente, ma nella stragrande maggioranza delle medesime (cioè non nei licei, e anche in quelli, anche anche...) I promessi sposi non è più obbligatorio da decenni...
la 'povna, dal canto suo, si regola sulle classi: in certe classi se ne legge molto, in certe poco, in altre nulla,in altre tutto... sicuramente spesso lo fa sceneggiare e recitare, altre volte invece commissiona, a scuola e a casa, alternative continuazioni. in ogni caso, anche lei trova la peste vincente (anche perché il tema peste e contaminazione apre un discorsone che da Boccaccio, passando per Manzoni, porta come niente a Primo Levi, magari con un accenno di Antigone e antichità), sicuramente Gertrude, occasionalmente la notte degli imbrogli, quasi sempre Renzo sull'Adda, solo in verificate circostanze l'Innominato (più il rapimento che la notte). Ma sempre con juicio, eh...! :-)

Murasaki ha detto...

@ LaProf:
si sa, il rischio di traviare le giovani anime affidate incautamente alle nostre cure esiste sempre.
L'incontro con i bravi per la descrizione me lo tengo da parte, può sempre tornare utile.

@ 'povna
Perché, esistono altre superiori oltre al Liceo Classico? ^__^
In realtà sono ferma ai ricordi di quando l'ho fatto io - e già allora, appena uscivi dall'isola felice della mia classe (e anche lì c'era qualche dissidente) tutti i ragazzi che conoscevo parlavano dei Promessi Sposi con la bava alla bocca e comperavano dei gran riassunti per prepararsi alle interrogazioni.
Insomma, non la ritengo una lettura fatta per toccare spontaneamente le corde dei giovanissimi, non senza un buon lavoro di mediazione dell'insegnante.

cautelosa ha detto...

Anch'io ero solita 'utilizzare' I Promessi Sposi in dosi omeopatiche, scegliendo alcuni passi significativi, che leggevo rigorosamente in prima persona.
In questo modo sono riuscita a suscitare un discreto interesse e, mi auguro, ad evitare perenni crisi di rigetto....

P.S. Vediamo se riuscirò a 'postare' questo commento (è la terza volta che lo riscrivo e ogni volta in modo differente...).
Le altre due volte non è partito...