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domenica 31 gennaio 2010

Nessun uomo vivente può impedirmi nulla!



Eowyn, la fanciulla guerriera, bella eppure terribile, per me è arrivata prima di Camilla e di Bradamante e di Clorinda, prima di Angelica, la ribelle del Poitou, perfino prima di Brunilde.
La scena è di quelle che non si dimenticano, anche se dura solo un paio di pagine: elmo slacciato e capelli al vento, per difendere il corpo del re che ama come un padre, e che è caduto durante la carica dei Rohirrim, Eowyn si ritrova ad affrontare il nemico più terribile: il capo dei Nazgul, in pieno spolvero e assai baldanzoso per un'antica profezia di Glorfindel che lo dava immune ai colpi di qualsiasi uomo vivente.
"Io non sono un uomo vivente. Stai guardando una donna" lo informa Eowyn. E il re degli stregoni rimane perplesso. Ne ha ben donde perché la donna, aiutata dal mezzuomo Mariadoc, lo sistemerà in pochi colpi.

Eowyn ha dunque abbandonato il focolare domestico e il suo dovere di custode della casa per andare in battaglia - un vero colpo di testa, se mai se ne vide uno. Di questo però nessuno penserà a biasimarla nemmeno con una parola e anzi tutti loderanno senza risparmio il suo coraggio e il suo valore. Quanto a lei, scoprirà che la battaglia è la miglior cura per lo stress da casalinga e che finita la guerra si può piacevolmente anche fare l'amore.
Unico inconveniente: un braccio rotto. Ma glielo curano benissimo, dice. Roba da poche settimane di degenza.

3 commenti:

Thiliol Calime ha detto...

Eowyn è senza dubbio uno dei miei personaggi preferiti e il suo coraggio fa davvero onore a tutte le donne! Spesso Tolkien è stato accusato di maschilismo, ma evidentemente chi lo ha fatto non aveva letto una parola dei suoi testi! Luthien, Galadriel, Arwen, Eowyn e molte altre sono tutte donne straordinariamente forti e la fanciulla dei Rohirrim è la più forte di tutte! Sfida le convenzioni sociali, sfida il suo re e sfida la morte...e infine trova gloria e soprattutto amore!

Murasaki ha detto...

La storia del maschilismo di Tolkien mi ha sempre molto sorpreso.
ISDA è un libro quasi senza donne, in effetti, ma quelle poche che ci sono hanno caratteristiche molto diverse dai personaggi femminili presenti nella letteratura dell'epoca scritta da uomini.
Galadriel è una donna di potere e di grande saggezza, Eowyn è una giovane donna in cerca della sua strada che si costruisce il suo destino, e nemmeno Baccador rientra nel modello classico della donna degli anni 50.
Lobelia e Roesie Cotton rientrano in quel filone di letteratura vittoriana che in realtà presentava una galleria piuttosto variegata di possibilità.
Arwen resta molto più sullo sfondo - ma in effetti anche lei fa e disfa come le pare.

esserinoebalena ha detto...

Anche io sono appassionata di Tolkien e trovo che le sue eroine siano disegnate come forze autonome e non come complemento di una figura di eroe maschile. Quindi viva Tolkien che ha allietato la mia adolescenza.
Grazie per l'analisi, in realtà anche zio Dante ha dato al ragazzo una versione molto simile alla tua e a scuola il prof. ha detto ok.
Ma Dante è il tormento reso e si diverte a trovare complicazioni. Lo affascina ad esempio ribaltare la questione e mettere il verbo come soggetto. Poi cammina col bicchiere in mano e i gatti dietro e fa: "ma il problema mi si presenta prima nella sua forma brutale e quindi penso 'continuare o no?' E allora sposto il peso sulla natura del problema e poi concludo con l'ovvietà che questa è la domanda. Se invece voglio mettere l'enfasi sul fatto che prima o poi tutti i bloggers si pongono una domanda e voglio allora è giusto mettere la domanda come soggetto e gli infiniti come predicati".
Invano gli ho ripetuto che l'analisi logica è una disposizione logica degli elementi di una proposizione senza finalità da analisi Junghiana. Io poi nel trascrivere il testo l'ho anche corretto in forma più semplice snaturandolo. Un abbraccio
Dani