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domenica 5 luglio 2009

Il rapimento di Minou


Il primo giorno degli orali si presentava drammatico: un deplorevole caso aveva riunito nel gruppo gli elementi più deboli del lotto e a tagliare il nastro sarebbe naturalmente stato il più emotivo di tutti - come a dire che il disastro incombeva a ogni parola e guai a interrompere chi parlava.
Per fortuna ci sarebbe stata anche Minou a portarci un raggio di sole: la più minuta e la più aggraziata delle Tre Grazie, quasi a rischio di leziosità. Meno combattiva di Hermione Granger, meno pragmatica della Garantista, ma più raffinata e profonda, aveva chiuso l'anno in netto progresso e prodotto una batteria di scritti tra l'otto e mezzo e il dieci. Doveva essere un otto ma, dopo quegli scritti, avevamo stabilito che "se appena fa un orale decente le diamo nove".

E dunque Minou arriva, apparentemente tranquilla e sorridente, e chiede di iniziare con letteratura. A italiano di tendenza non interrogo, ma se qualcuno proprio vuole, figurarsi. E così, di sua spontanea volontà, Minou mi scodella la vita di Uhlman e la trama dell'Amico Ritrovato, la cui lettura in classe è stata da lei seguita con attenta partecipazione. Dopo tanto stress anch'io mi sento rilassata e azzardo una domanda del tipo "Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone". Minou inciampa, balbetta e risponde a casaccio mentre gli occhi le si riempiono di lacrime. Batto precipitosamente in ritirata, mi rispondo da sola, parlo per un paio di minuti e scivolo verso guerra e Shoah approdando infine in Giappone.
Meccanicamente, senza degnare di uno sguardo l'atlante, Minou elenca le varie caratteristiche dell'arcipelago nipponico. Un'incauta domanda sul colore del mantello rosso di Carlo Magno da parte di Tecnica per collegarsi con la sua materia provoca nuove lacrime, stavolta molto più visibili.
Proviamo a racconfortare la creatura, diamo la risposta sul mantello rosso per acquisita e Tecnica bene o male riesce a sbarcare la sua materia, ma ormai il disastro incombe e Matematica lo scatena con una blanda domandina legata all'argomento del suo scritto.
"Minou" suggerisco "Perché non vai fuori per qualche minuto così ti rinfreschi? Poi quando torni continuiamo".
Si alza anche Artistica "Sì, dai, andiamo, ti porto a St.Mary Mead".
Sul momento nessuno di noi fa caso a questa frase, anzi io rifletto sui vantaggi di avere una colleghi che abitano nel paese e conoscono meglio i ragazzi. Artistica poi è una persona pratica, sportiva e carica di esperienza.
Noi rimaste deploriamo un po' il triste caso ma il nove continua ad allettarci.
"Avremmo dovuto cominciare dagli scritti, per incoraggiarla".
"E chi si immaginava che Minou andasse incoraggiata? Non l'avevo mai vista spaventata prima di oggi"
"Beh, quando entra le facciamo vedere gli scritti, la lisciamo un po' e poi ci riproviamo".
"Dai, falla entrare".

La cosa però si presenta complessa. Minou è sparita, Artistica pure. Le amiche che aspettavano ci spiegano che "sono andate via in macchina". A St.Mary Mead.
"Ma siamo a St. Mary Mead!" guaiolo.
In realtà siamo in un mare di guai: una di noi ha abbandonato il servizio e la scuola senza autorizzazione, portandosi pure via in macchina senza uno straccio di autorizzazione una minorenne affidata alla nostra custodia. Metti che hanno un incidente... Abbiamo un esame a metà e la commissione incompleta, non possiamo continuare, siamo ormai in ritardo e gli altri ragazzi aspettano...
Alla fine chiedo se qualcuno ha il cellulare di Artistica e se la chiama a rotta di collo. Possibilmente qualcuno di vedute più larghe delle mie, che sto schiumando e temo che risulterei piuttosto alterata.
"Ma che le è preso?" mi domanda una collega.
Mi stringo nelle spalle. Prima dell'inizio degli orali mi ero raccomandata perché la commissione fosse sempre al completo come prescriveva la legge, ma non mi era venuto in mente di avvisare "Se qualcuno degli allievi si mette a piangere, non portatelo via in macchina a mangiare un gelato senza avvisare nessuno, perché si chiama 'sequestro di persona' ed è un reato grave".

La collega rientra. Ci spiega che Minou era stata presa dall'Ansia Da Prestazione. Beh, nessuno di noi ha una laurea in psicologia ma fin lì ci eravamo arrivati tutti.
Sembra anche che la ragazza avrebbe tanto voluto prendere almeno otto - una pretesa più che legittima, peccato che per colpa dell'ansia si sia giocata un altrettanto legittimo nove.

Facciamo rientrare Minou. Passiamo cinque minuti a sviolinare sui suoi bellissimi scritti. La ragazza risponde a tono, sorride, ma dopo le prime frasi di scienze va di nuovo in tilt.
A malincuore, prendiamo atto della sconfitta e la mandiamo via. Lei esce piangendo.
Sospiriamo e facciamo entrare il tormentone successivo, che si siede guardandoci con lo stesso sguardo di ipnotizzato terrore con cui si dice che i conigli guardino i serpenti che stanno per mangiarli. Tre anni a tirarli su a mollichine di pane inzuppate nel latte, e basta che arrivi la parola "esame" che ai loro occhi diventiamo peggio di tante tigri con i denti a sciabola.

Ciliegina sulla torta, verso la fine arriva la madre di Minou. Siccome è una donna di animo gentile ed equilibrato (come, in condizioni normali, sarebbe anche la figlia) non minaccia di denunciarci per tentato sequestro di minore ma anzi ci ringrazia per la comprensione con cui abbiamo trattato il caso.

Immagino che tutta la storia rientri nella categoria "Vantaggi e svantaggi di insegnare in una scuola di paese", perché proprio non riesco a immaginarmi niente del genere in un esame nella Grande Città.
Forse perché manco di immaginazione?

2 commenti:

La prof ha detto...

Noi, alla nostra Minou (in arte mister Hyde), non abbiamo nemmeno fatto le domande sul cavallo bianco e il mantello rosso. Ci siamo accontentati del fatto che, dopo tre anni di paranoico silenzio, stesse parlando. Poi, barcamenandoci con gli scritti, le abbiamo comunque dato ugualmente otto.
Così il papà è andato dal preside a far aprire i pacchi degli esami perchè non gli stava bene, l'otto...
Voglio vederci l'anno prossimo, quando saremo costretti alla media matematica precisa, con tutte le prove e il triennio che valgono allo stesso modo.

Murasaki ha detto...

Non ho ancora letto il famigerato Regolamento Applicativo - può essere che l'abbiano pubblicato solo un paio di giorni fa?
Ma se davvero per l'esame prescrive la media matematica E SE DAVVERO LA PRESCRIVERA' ANCORA IL PROSSIMO GIUGNO senza cambiare testo per 405 volte, allora il male avrà in sé la sua cura.
In fondo ce l'avrebbe già, perché la valutazione è insindacabile, e il preside avrebbe pur potuto rispondere col tradizionale gesto dell'ombrello
(quanto al mio, avrebbe direttamente negato l'esistenza dell'esame di terza media e spiegato al genitore che comunque, anche se c'era un voto, non era affar suo non dico discuterlo, ma nemmeno conoscerlo).