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venerdì 19 giugno 2009

Censura - 1


Durante un piacevolissimo spuntino tra colleghe* la prof. Quadrella mi chiede: "Ma tu, al Cineforum, gli lasci vedere le scene di sesso o le censuri?".
"Scene di sesso? Censura?" chiedo interdetta.
"Per esempio, quando si capisce che due vanno a letto, gliele lasci guardare? Perché con me i ragazzi si sono lamentati dicendo che sono l'unica a non fargliele vedere".
"Ehm... di solito scelgo dei film che non contengono scene di sesso molto esplicite" svicolo. In realtà non ricordo di essermi mai nemmeno posta il problema.
"Per esempio, in Titanic, quando vanno nella macchina. Io quella gliel'ho tagliata".
Tramecolo. Non ho mai visto Titanic né conto di vederlo in futuro (non ho alcun desiderio di vedere annegare il mio amato Di Caprio) ma a quanto mi è parso di capire dalle descrizioni la scena in macchina non ha niente di particolarmente hard ed è uno dei punti chiave del film. (Ad ogni modo, nessuno ci obbliga a fargli vedere proprio Titanic. Il mondo è pieno zeppo di film, la scelta non manca).
"Fa parte della storia, come fai a tagliargliela?"
"Ma, sai... ho preferito..."
La prof. Quadrella non è un'idiota, anzi, fino a pochi minuti prima l'avrei definita una persona assennata e accorta.
"No, non taglio nulla. Se un film contiene una scena che non mi sembra adatta a loro non gli faccio vedere il film, punto. Sono contraria ai tagli. Trovo che snaturino l'opera."
Trovo anche che un atteggiamento come quello della collega sia perfetto per ingenerare curiosità morbose anche negli adolescenti più equilibrati e integerrimi, oltre ad essere piuttosto offensivo: la gente tromba, ogni tanto, per loro non è questa grande novità. Del resto, perché dovrebbe esserlo? Sono arrivati su questa terra appunto in quel modo.
"Anche i testi li faccio sempre leggere in versione integrale, se l'antologia li taglia faccio le fotocopie dal libro vero. Trovo che i tagli danneggino la struttura e il ritmo".
La collega rimane colpita dal mio punto di vista.
"Io mi preoccupo più delle scene di violenza" osserva la De Angelis "Anche perché fanno molta impressione soprattutto a me".
"Spesso però hanno un loro significato, all'interno del film" osservo. Mentre parlo ripenso al Labirinto del Fauno, un film che mi è piaciuto molto ma dove la violenza è resa in modo molto... efficace, tanto da turbare decisamente il mio sonno per un paio di notti.
Diciamo che non è un film che presenterei a tutte le classi, ecco. Però descrive molto bene sia la guerra civile spagnola (che non fu un affare da signorine) sia la violenza racchiusa nel passaggio dell'adolescenza femminile. Molto sangue, molto rosso...
Posso non fargli vedere il film (in effetti al momento me ne sono guardata bene). Se però metto il DVD nel lettore, il film va visto TUTTO, senza sconti, perché quando il regista ci ha messo certe scene sapeva benissimo perché lo faceva.
"In terza comunque gli facciamo vedere dei documentari piuttosto salati" osserva qualcuno. Ne conveniamo tutte: tra foibe, campi di sterminio, bombardamenti vari e filmati sugli effetti delle bombe atomiche ci può stare anche l'inizio del Soldato Ryan - che, in fine, è una valida ricostruzione storica dello sbarco in Normandia, che non fu una passeggiata.

Ad ogni modo, al di là dell'unità intrinseca di un'opera, secondo me tagliare le scene dove "si capisce" che due vanno a letto insieme è solo una grandissima cazzata - anche se mai e poi mai mi esprimerei sì crudamente con la collega Quadrella.

*ebbene sì, si trattava in realtà di una vera abbuffata che comprendeva prosciutto e melone, insalata di riso con gamberoni e vongole, involtini di bresaola con caprino, pesce finto e insalata russa con maionese fatta in casa dalle sante mani di chi ci ospitava e macedonia con gelato. Tutto squisito e assai abbondante.

5 commenti:

sary ha detto...

ricordo che su una antologia delle medie di qualche anno fa c'era un branop tratto da un racconto giallo... senza il finale! il che mi portò a spendere parte del mio prezioso tempo in biblioteca per fotocopiarlo e leggerlo in classe. lì però non fu un caso di censura, ma di assoluta mancanza di buonsenso da parte dei curatori dell'opera. aggiungo che in classe della mia augusta figlia, durante il cineforum, sono state operate censure, accolte dai ragazzi con sghignazzate e/o lamentele notevoli, quindi la tua collega non si discosta dalla media, credo.

La prof ha detto...

Io mi ricordo di quando abbiamo fatto vedere Excalilbur, io e una mia collega. Tutte e due lo avevamo visto prima, tem,po prima, e lo avevamo giudicato un film ben fatto, ricco di spunti, capace di far capire alcuni punti della storia, eccetera eccetera.
Abbiamo proiettato sul telone enorme dell'auditorium, tutte contente. E poi è arrivata la scena in cui lui e lei "trombano", appunto alla grande, là, in bella vista.
Seconda media, venticinque anni fa: la collega ha improvvisato un balletto davanti al telone per coprire il fattaccio :-)
La cosa curiosa è che nessuna delle due ci aveva fatto caso, quando lo aveva visto per conto suo (io, per esempio, non mi ricordavo nemmeno più della scena).
Comunque, hai ragione: o tutto o niente.

Murasaki ha detto...

@ Sary
La storia del racconto giallo la ricordo benissimo!

@ entrambe
mi sembra un ottimo modo per evidenziare scene che magari sarebbero passate, non dico inosservate (dopotutto, i ragazzi sono lì per guardare il film) ma senza colpire più di tanto...

lanoisette ha detto...

io sono della linea Murasaki-Prof. o tutto o niente. tanto, con quello che vedono in tv...

@prof: scusa sai, ma mi è venuto in mente che... 25anni fa, in seconda media c'ero anch'io! l'avrai mica fatto vedere anche a me che mi sono sconvolta e ho iniziato ad avere casini sentimentali, eh? :P

lanoisette ha detto...

no, ho sbagliato... in seconda media c'ero 20anni fa. non 25. prof, non hai sulla coscienza i mie problemi di cuore.