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giovedì 4 dicembre 2008

"Possiamo scrivere in rosso?"



La mia prima supplenza fu piacevole, grazie soprattutto alla notevole gentilezza delle due classi ospitanti (che con la titolare, a quanto mi fu dato di capire, si annoiavano discretamente). Prima del tema che mi era stato richiesto gli feci fare uno scritto del tipo "Lettura e comprensione". Per le terze lessi il primo capitolo de Lo Hobbit, per le prime il primo capitolo de La carica dei 101 (che, se si trovasse in giro, sarebbe un ottimo libro di narrativa). La prima era una classe molto seria e disciplinata, in cui tutti scrissero in blu e in nero senza chiedermi deroghe particolari. La terza, più disinvolta, decorò il lavoro con disegni e commenti e decise di darsi alla policromia.
"Professoressa, posso scrivere in rosso?" 
"Se ti piace, fai pure".
"Professoressa, io posso scrivere in viola?" 
"Non c'è problema".
"Professoressa, io invece posso scrivere in rosa?" 
"Scrivi pure col colore che più ritieni opportuno".
Arrivata a casa con il mio bel fascio di compiti arlecchino sorse inevitabile la domanda "E adesso con che colore li correggo?".
Controllai la scatola degli inchiostri e adocchiai un bel verde squillante della Mont Blanc.  In verde non aveva scritto nessuno e, come scoprii più avanti, quand'anche l'avessero fatto non sarebbe stato un problema perché un bell'inchiostro verde carico ha tutt'altro rilievo che il verdolino sbiadito delle penne cosiddette verdi.
Corressi amorevolmente ogni verifica in verde, arrotondando un po' le valutazioni come faccio sempre al primo compito (ma sul registro trascrissi i giudizi con una penna nera, seguendo l'uso della titolare).
Tutti trovarono molto bella l'idea delle correzioni in verde. Mi spiegarono che così i compiti avevano un aspetto migliore (immagino che la loro notevole sensibilità cromatica ne fosse vieppiù stimolata).
All'inizio mantenni quest'abitudine con la scusa che in questo modo le titolari distinguevano facilmente gli scritti fatti da me nel cassetto dei compiti. In realtà mi piaceva distinguermi da "gli altri insegnanti", senza contare che scrivere in rosso non mi ha mai ispirato. Così ho finito per istituzionalizzare la cosa, dedicando una stilografica alla correzione e solo alla correzione, e tenendo una boccetta di inchiostro verde sempre a disposizione. A tutt'oggi non ho mai scritto una correzione in altro colore che verde.
In quasi otto anni di duro lavoro tre di queste boccette sono state prosciugate, e sono a metà della quarta (un inchiostro Scheaffer che si è rivelato un po' troppo scuro per i miei gusti, e che non ricomprerò). Non ho mai incontrato un altro insegnante che non usasse il canonico rosso, ma qualcuno da qualche parte ci deve essere perché mi hanno riferito una lezione dell'area trasversale della SISS dove il docente tuonava contro l'abitudine di correggere in colori diversi dal rosso - pare che così facendo si trasmetta un messaggio sbagliato agli studenti e li si spinga a non dar peso alla correzione, non so perché, e dunque, qualcuno oltre a me che non corregge in rosso da qualche parte esiste.
Sarebbe carino incontrarci, un giorno, e comporre un consiglio di classe a correzioni arcobaleno. Così, giusto per dare un tocco di colore alla scuola...

3 commenti:

La prof ha detto...

Oh, che bello. Anch'io correggo in verde o viola o azzurro o arancione.
Una volta sono entrata in classe con uno studio seriosissimo americano: spiegava che correggendo in rosso il cuore dei teneri virgulti viene grandemente compromesso, perciò io promisi che non avrei contribuito e che dovevano essermi grati.
Mi hanno riso in faccia, dicono che il loro cuore resiste a bene altro che le mie correzioni.
La prossima volta, invece, ti parlo della mia collezione di penne stilografiche (santo cielo, mi hai fatto venire voglia di uscire e comprermene una caricata in inchiostro verde!).

Murasaki ha detto...

Dunque siamo in due, e la tirata di quell'insegnante della SISS era forse dedicata a chi aveva accolto l'appello dello studioso americano, che a sua volta era chiaramente una vittima dell'ideologia anticomunista, visto che considerava il rosso in modo così negativo....

Parlami quanto vuoi delle tue penne stilografiche, è sempre un argomento ben accetto: le amo molto, tutte, anche se ne ho solo quattro, e tre sono di tipo molto economico; ma so che un giorno spenderò una fortuna per comprare la mia Penna Ideale, che di sicuro sarà azzurra o verde e piuttosto lunga.
Il bello è che sono imbranatissima nell'usarle e giro sempre con le dita colorate ^__^

lanoisette ha detto...

il colore non fa la correzione, giusto? :)