Il mio blog preferito

domenica 26 ottobre 2008

Uno stucchevole sapore di glassa alla fragola...



Un mesetto fa, navigando per blog di insegnanti, ho scoperto l'esistenza di una gara di Letteriadi organizzata da Laura e Lory, due blogger tanto cortesi quanto ospitali. Davano un inizio prefissato, uguale per tutti, e il limite di 5000 battute. L'inizio era "Degli altri quattro sensi non c'era traccia. Tutto ciò che riuscivo a sentire era uno stucchevole sapore di glassa alla fragola."
Blandamente incuriosita, sono andata a leggermi un po' di racconti. Qualcuno mi è piaciuto e qualcuno meno, ma mi sono sembrati, come dire, strani: prima di tutto perché erano quasi tutti lugbri, tragici, drammatici e senza l'ombra di un lieto fine, poi perché nessuno dei concorrenti, per strano che fosse, sembrava rendersi conto che l'unica associazione sensata per un inizio del genere era uno di quei terrificante sciroppi per la tosse al cosiddetto sapore di fragola, alias framboise che avevano funestato la mia infanzia: infatti una normale glassa di fragola, per quanto zuccherina, può senz'altro stuccare, ma non far sparire i quattro sensi. Ma se sei costretto a prendere uno sciroppo per la tosse vuol dire che il quadro di partenza delle tue condizioni fisiche è tale che l'olfatto è andato a ramengo da un pezzo, l'udito è abbastanza compromesso e chi ti sta intorno deve parlare a voce più alta per farsi sentire, la vista è abbastanza sfuocata oppure sparita perché per riflesso fisico chiudi gli occhi quando tossisci o starnutisci, e infine il tatto è annegato nell'unica sensazione del temere in mano uno o più fazzoletti. Semplice, no?
Così sono partita dallo sciroppo per la tosse e ho provato a vedere cosa veniva fuori: ne è uscita la storia di un emigrante che patisce il cambiamento di clima, pur avendo trovato nella sua nuova patria molti motivi di gratificazione. La tesi di fondo, mi sono accorta rileggendolo, era che ogni scelta, anche la migliore, comportava sempre qualche inconveniente - che magari non è una tesi originalissima, ma non è che uno debba fare sempre l'originale a tutti i costi.
A suo tempo il racconto è stato letto e commentato: qualcuno l'ha trovato carino, qualcuno no, qualcuno ha apprezzato il tono un po' meno drammatico della media - comunque non ha passato il turno.
E' possibile leggerlo al post successivo e, corredato dai suoi bravi commenti, anche qui.

2 commenti:

lanoisette ha detto...

tuo?!? :)

adesso però puoi dirmi se il "drago alberto" dei mie libri d'infanzia c'entra o meno...

Murasaki ha detto...

No, il drago Alberto non c'entra niente - in effetti ne ignoravo del tutto l'esistenza, fin quando non me ne hai parlato.
L'unico animale a nome Alberto che conoscevo fino a pochi giorni fa era un lupo ^___^